Assegnato il premio Masi
"Questo 34° Premio Masi è espressione di una cultura anti convenzionale, capace di esportare i valori di un territorio in tutto il mondo con quella familiarità tipica del vino che ha saputo diventare glocal".
Così Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e vice presidente della Fondazione Masi, alla cerimonia di firma della Botte di Amarone – simbolo del riconoscimento - da parte dei 5 premiati di quest'anno: Massimiliano Alajmo, Elisa, Carlo Rovelli, Giuseppe Martelli e la Marina Militare Italiana nella persona del suo Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi.
"La firma della Botte di Amarone fa memoria di un rito antico – ha proseguito Boscaini – quando era usanza che i nobili siglassero i tini di vino prescelto.
Oggi come allora – ha concluso il presidente di Masi Agricola, ideatore del Premio - il vino sugella l'autenticità di quei valori universali che identificano la nostra civiltà".
Per Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi, organizzatrice del Premio: "Il 34° Premio Masi ben sintetizza lo spirito di questo tempo. La Fondazione ha il compito di evidenziare quegli interpreti che, nelle varie discipline, concretizzano il fare cultura".
Civiltà Veneta: Massimiliano Alajmo, Elisa, Carlo Rovelli
Civiltà del vino: Giuseppe Martelli
Grosso D'Oro Veneziano: Marina Militare italiana nella persona del suo Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi.