DOM PÉRIGNON 2013, IL MIGLIOR CHAMPAGNE AL MONDO

di Giuseppe Casagrande

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La mitica etichetta di proprietà del miliardario francese Bernard Arnault si conferma superstar nell'Olimpo delle bollicine. Al secondo posto Taittinger, al terzo Ruinart.

Se il Prosecco ha conquistato i palati di tutto il mondo con record di bottiglie vendute (oltre 800 milioni) a fine 2022, lo Champagne resta la bollicina "superstar" a livello mondiale per fama, prestigio e fatturato. Parlano i numeri. Nel 2022 sono state vendute in tutto il mondo 326 milioni di bottiglie francesi per un giro d’affari di 6,3 miliardi di euro. I risultati del 2022 confermano che lo Champagne, che si è rapidamente ripreso dallo shock della crisi pandemica del 2020, continua ad occupare un ruolo unico nella mente e nel cuore dei consumatori. Inoltre, la vendemmia del 2022, soleggiata e considerevole in termini di quantità e qualità, contribuirà a ricostituire le scorte per soddisfare la domanda del mercato. Pertanto, nonostante un contesto geopolitico ed economico mondiale che invita alla cautela sulle prospettive per il 2023, i produttori di Champagne rimangono fiduciosi sui fondamentali del settore.

Il patto d'acciao tra le grandi maison storiche e i piccoli vigneron

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Non è semplice orientarsi tra le grandi e storiche maison e i piccoli vignerons nel panorama delle più celebri bollicine francesi. Per venire incontro ai consumatori non mancano le classifiche di merito ed ecco, allora, anche in vista di una stagione calda dove gli spumanti saranno protagonisti, puntuale la guida "100 Best Champagnes 2023” by Champagne Magazine e Tastingbook.Com. La classifica è basata sulle bottiglie che sono disponibili sui mercati del mondo, incrociando le migliaia di giudizi firmati da critici professionisti sul portale, e con la classifica finale stilata dopo una finale divisa in cinque degustazioni, tra 221 etichette finite in “short list”.

La superclassifica: Dom Pérignon 2013, Taittinger 2012, Ruinart 2010

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Il podio della superclassifica "top 100" vede in testa un mostro sacro come Dom Pérignon con l’annata 2013 (98 punti di valutazione) del miliardario francese Bernard Arnault davanti al Comtes de Champagne 2012 di Taittinger (97 punti) e al Dom Ruinart Blanc de Blancs 2010 (96 punti). Ma, oltre alla “Top 100” assoluta, ci sono anche diverse “top 10” di categoria, tra cui spicca quella dedicata ai “Vintage Champagne”, che è una lista di bottiglie da sogno. Che sono, nell’ordine Moët & Chandon Grand Vintage Collection Extra-Brut 2006, Moët & Chandon Grand Vintage 2015, Charles Heidsieck Brut Millésime 2013, Pol Roger Vintage 2015, Taittinger Vintage 2015, Cattier Brut Millésime 2014, G.H. Mumm Vintage 2015, Gremillet Brut Le Millésime 2016, Piper-Heidsieck Vintage 2014 e Prestige des Sacres Cuvée Grenat Millésime Brut 2013. Bottiglie da sogno, come tutte quelle in classifica, visto che nella “Top 100” il punteggio medio è stato di 91 punti, il più alto di sempre dal 2010, da quando viene compilata la classifica.

Il Comité du vin de Champagne: 370 maison, 16.200 vigneron, 130 cooperative

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In francia lo Champagne è tutelato dal Comité Interprofessionnel du vin de Champagne . È stato uno dei primi Consorzi interprofessionali viticoli creati in Francia. Dal 1941 assicura l'interesse comune dei Vigneron e delle Maison di Champagne e contribuisce all'equilibrio e alla diffusione di tutta la filiera Champagne e della sua denominazione. Il Comitato interprofessionale dello Champagne ha l'ambizione di essere uno strumento di progresso economico e mette sullo stesso piano le due famiglie - quella dei Vigneron e quella delle Maison di Champagne - in un virtuoso rapporto di partnership e collaborazione. Il Comité Interprofessionnel du vin de Champagne lavora quotidianamente a favore di circa 16.200 Vigneron, 130 cooperative e 370 Maison di Champagne, mettendo su un piano di parità e riunendo attorno allo stesso tavolo sia i piccolissimi elaboratori che le grandi aziende internazionali.

Il "terroir", una ricchezza che deve essere protetta, difesa e valorizzata

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Vigneron e Maison di Champagne obbediscono a logiche economiche distinte. Tuttavia, i loro destini sono legati. Sanno che la ricchezza del loro "terroir" deve essere protetta e difesa. Così, la difesa e la valorizzazione del patrimonio, lo sviluppo della qualità e della sostenibilità, nonché la diffusione dello Champagne nel mondo sono obiettivi condivisi da entrambe le famiglie. Il Comité Interprofessionnel du vin de Champagne incarna questa solidarietà, questo ponte e questa convergenza di obiettivi tra Vigneron e Maison di Champagne.

In alto i calici. Prosit!

 
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