202 The Grill, un americano a Milano

insegna apertura

La globalizzazione avanza. Anche in tavola. Per togliersi ogni dubbio basta guardare le nuove aperture di ristoranti nelle grandi città, dove la parte del leone la fanno oggi i locali che propongono burger di tutti i tipi e dimensioni, onion rings, fish and chips, BBQ pork ribs...

Ossia le preparazioni tipiche della cucina americana ed emblematiche di tanti fast food, da noi però rivisitate in chiave mediterranea e preparate con prodotti di qualità per elevarle a cibo (quasi) gourmet.

Che in cucina si respirasse aria nuova se ne erano accorti già nel 2011 Omar Crudeli, Sergio Buondonno e Gaetano Totaro, tre amici con una profonda conoscenza della cultura americana grazie a diverse esperienze maturate oltreoceano che, intuendo il nuovo vento della ristorazione meneghina, avevano deciso di aprire il "202 The Grill".

Non un fast food di lusso ma, come si legge nel suo sito web, un ristorante di "cucina italiana creativa con forti influenze internazionali".

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Crudeli e Buondonno non avevano mai lavorato nella ristorazione, mentre Gaetano Totaro e il figlio Ivan avevano già il 20 Twenty (un bar da happy hour) e lo Zerodue Restaurant (cucina italiana con influenze internazionali) a Milano.

"Ognuno di noi proveniva da ambienti diversi, ma a tutti era ben chiaro dove volevamo arrivare e cosa volevamo proporre ai nostri clienti, -spiega Omar Crudeli, che gestisce il 202 The Grill ed è amministratore delegato della società che ne detiene la proprietà.

Infatti volevamo creare un posto piacevole e rilassante, dove la gente si sentisse a proprio agio e potesse mangiare piatti che strizzano l'occhio alle nuove tendenze e atmosfere provenienti dagli Usa, preparati con passione e con ingredienti genuini".

Il locale dei loro desideri lo trovano a Milano in via Cesare da Sesto 1, quasi all'angolo con corso di Porta Genova: una location a due passi dall'affollata movida dei Navigli, ma sufficientemente defilata e tranquilla per essere apprezzata anche da chi non ama la confusione.

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"L'arredo e l'atmosfera li abbiamo pensati interamente noi, all'architetto ci siamo rivolti solo per le pratiche burocratiche," aggiunge Crudeli.- La nostra idea non era di farne un locale elegantissimo, ma caldo e confortevole come se ne trovano tanti a New York. Così abbiano riportato a vista i mattoni; abbiamo optato per arredi minimal ma confortevoli, creato angoli dove anche i gruppi possano avere un po' di privacy senza disturbare gli altri clienti".

E che la formula sia indovinata lo testimoniano i clienti stessi: giovani (27-40 anni in media), affezionati, con tante famiglie e donne a sottolineare il rapporto amichevole e familiare che si respira nel locale. "Ma cerchiamo anche di offrire un ottimo rapporto qualità prezzo, – sottolinea Crudeli - grazie a uno scontrino medio che si aggira fra i 30 e i 32 euro a fronte di piatti preparati con materie prime di qualità".

Carne, pesce e verdure che nel menu si traducono in sfiziosi first course, salads, tartare, hamburghers e barbeque grill. Qualche esempio? Gamberi croccanti con guacamole e chips croccanti o pollo fritto con patate fritte e panna montata al curry fra i first course, salmon salads e Caesar salad, tartare di Black angus, e poi tutto la gamma dei burger (classic, con il bacon, di carne di pollo, vegetariano, gourmet...) e del grill (T-bone steaks, ribeye, aracera con flan di parmigiano, patate speziate e salsa chimichurri, costate e costolette di maiale).

Il concept di 202 The Grill ha avuto un tale successo che i tre soci lo hanno oggi declinato in una serie di 4 hamburgherie a Milano e una a Padova. Locali più semplici di quello di via Cesare da Sesto e anche più fast: dopo aver ricevuto quanto ordinato, i clienti infatti consumano su sgabelli o su un tavolo, senza essere serviti.

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"Quelli milanesi li abbiamo aperti in zone di passaggio come via Solari, Porta Ticinese, via Terraggio e via Pantano. Sebbene abbiano insegne diverse, ossia 202 e 212, che riflette la loro diversa compagine proprietaria, il concept è identico sia per quanto riguarda l'atmosfera sia la qualità del cibo – puntualizza Omar Crudeli -. Anche gli standard e l'immagine del delivery sono i medesimi, dai contenitori ai mezzi per portare il cibo a domicilio".

Non sono mancate neppure le richieste di aprire dei locali in franchising, ma su questo fronte i tre soci sono molto cauti in quanto non vogliono correre il rischio di distorcere l'immagine dell'insegna e disperdere il patrimonio di conoscenze accumulato nel tempo con partner inaffidabili. E comunque, fanno sapere, anche se opteranno per il franchising, sarà solo per locali fuori Milano.

Più attraente del franchising, per Totaro, Crudeli e Buondonno sembrano essere oggi gli Stati Uniti: "Vogliamo tornare alle origini – fa sapere Omar Crudeli, ma senza sfidare gli americani sul loro stesso terremo con burger e onion rings.

Quello su cui stiamo lavorando è un ristorante che proponga un mix delle culture americana e italiana. In altre parole, un ibrido fra lo Zerodue Restaurant e il 202 The Grill da aprire a Boston, Miami o San Francisco".

Un progetto ambizioso, che può contare sulla forte attrattiva che oggi gode oltreoceano il cibo made in Italy. Ma anche sull'appeal che il sogno americano esercita sempre sugli imprenditori. Anche su quelli della ristorazione, evidentemente.

202 The Grill
Via Cesare Da Sesto, 1
20123 Milano
Tel 02 87 23 64 15
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www.202milano.it

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