Sette storie di brunch

storie_di_brunchUn libro-viaggio nel brunch, un fenomeno di costume che ha rivoluzionato le domeniche di una buona fetta di italiani. Il reportage, realizzato in punta di penna e di fornelli, è firmato da Simone Rugiati.

 

«Ho capito lo spirito del brunch a soli sei anni – dice Simone Rugiati – grazie alla mia tata Gigliola che mi coinvolse nella preparazione di un pranzo speciale e, forse, è proprio grazie a lei che oggi sono qui a scrivere un libro dedicato ai diversi modi di fare brunch. Diversi perché tanti sono gli stili di vita di chi vi partecipa. In queste pagine ne propongo sette, ognuno con il suo menù e con ricette pensate e preparate per stupire e per sognare. Proprio così, perché per me il brunch non è solo un modo di mangiare ma piuttosto una filosofia, un mix di divertimento, scoperta e libertà» .

 

Dalla New York degli anni ’70 a oggi, il brunch è diventato un fenomeno di costume a metà strada fra colazione e pranzo. È un pasto innovativo che si adatta al giorno di festa, dopo aver fatto tardi la notte del sabato. Una nuova abitudine che ha scombinato anche la classica successione delle portate per introdurre il gusto di stuzzicare e accostare liberamente i sapori. Il libro di Rugiati racconta sette stili di vita, dal creativo allo slow, dal green chic allo sportivo, tutti accomunati dalla passione per il brunch. Le ricette sono e devono essere leggere o nutrienti, sfiziose, appetitose e facili da preparare, perfette per rendere unica e gustosa una domenica che si vuole realmente riposante.

 

Simbolo di questa nuova abitudine conviviale è senz’altro la “Red Mug” (ormai la tazza più famosa al mondo) che ha accompagnato una vera e propria generazione metropolitana di appassionati del brunch, sempre più numerosi. Il brunch rimane un’abitudine metropolitana che stenta ad affermarsi in provincia.

 

Il brunch è stato introdotto in Italia dalla Nescafé agli inizi degli anni ’90 partendo da Milano. Ha fatto breccia nelle abitudini degli italiani grazie a una capillare operazione di marketing, abbinata a una sapiente selezione dei locali e degli operatori professionali.  Proprio l’azienda del “caffè lungo” ha pensato di esaltarne le caretteristiche nel libro amarcord, come spiega Carlo Oldani, Marketing Manager Nescafé: «Storie di Brunch è l’omaggio dell’azienda al brunch italiano, ormai da tanti anni due realtà indissolubili – dichiara, – un libro che nasce per raccontare sette domeniche speciali di sette gruppi di persone che hanno aperto le loro case, accogliendo amici e ospiti». Il volume si fregia delle immagini della fotografa di moda Malena Mazza.

 

 

Storie di Brunch, Simone Rugiati Rizzoli, pp. 256 € 26,00.

Un libro-viaggio nel brunch, un fenomeno di costume che ha rivoluzionato le domeniche di una buona fetta di italiani. Il reportage, realizzato in punta di penna e di fornelli, è firmato da Simone Rugiati.

«Ho capito lo spirito del brunch a soli sei anni – dice Simone Rugiati – grazie alla mia tata Gigliola che mi coinvolse nella preparazione di un pranzo speciale e, forse, è proprio grazie a lei che oggi sono qui a scrivere un libro dedicato ai diversi modi di fare brunch. Diversi perché tanti sono gli stili di vita di chi vi partecipa. In queste pagine ne propongo sette, ognuno con il suo menù e con ricette pensate e preparate per stupire e per sognare. Proprio così, perché per me il brunch non è solo un modo di mangiare ma piuttosto una filosofia, un mix di divertimento, scoperta e libertà» .

Dalla New York degli anni ’70 a oggi, il brunch è diventato un fenomeno di costume a metà strada fra colazione e pranzo. È un pasto innovativo che si adatta al giorno di festa, dopo aver fatto tardi la notte del sabato. Una nuova abitudine che ha scombinato anche la classica successione delle portate per introdurre il gusto di stuzzicare e accostare liberamente i sapori. Il libro di Rugiati racconta sette stili di vita, dal creativo allo slow, dal green chic allo sportivo, tutti accomunati dalla passione per il brunch. Le ricette sono e devono essere leggere o nutrienti, sfiziose, appetitose e facili da preparare, perfette per rendere unica e gustosa una domenica che si vuole realmente riposante.

Simbolo di questa nuova abitudine conviviale è senz’altro la “Red Mug” (ormai la tazza più famosa al mondo) che ha accompagnato una vera e propria generazione metropolitana di appassionati del brunch, sempre più numerosi. Il brunch rimane un’abitudine metropolitana che stenta ad affermarsi in provincia.

Il brunch è stato introdotto in Italia dalla Nescafé agli inizi degli anni ’90 partendo da Milano. Ha fatto breccia nelle abitudini degli italiani grazie a una capillare operazione di marketing, abbinata a una sapiente selezione dei locali e degli operatori professionali. Proprio l’azienda del “caffè lungo” ha pensato di esaltarne le caretteristiche nel libro amarcord, come spiega Carlo Oldani, Marketing Manager Nescafé: «Storie di Brunch è l’omaggio dell’azienda al brunch italiano, ormai da tanti anni due realtà indissolubili – dichiara, – un libro che nasce per raccontare sette domeniche speciali di sette gruppi di persone che hanno aperto le loro case, accogliendo amici e ospiti». Il volume si fregia delle immagini della fotografa di moda Malena Mazza.

Storie di Brunch, Simone Rugiati Rizzoli, pp. 256 € 26,00.
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