A FOSSANOVA DAL 2 AL 4 SETTEMBRE I VINI DELLE ABBAZIE

di Giuseppe Casagrande

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ll "summit conciliare" dal 2 al 4 settembre

Abbazie, monasteri, certose, conventi, chiostri. Accanto all'aspetto storico, religioso e culturale, nei territori vitivinicoli più importanti d'Italia sono molti i luoghi monastici che custodiscono anche un vigneto e producono vino. Nei secoli dei secoli, tra le possenti mura dei monasteri e negli antichi chiostri, la produzione di vino fa parte della vita stessa, umana e spirituale, simbolo di unione tra la terra e il creato, l'uomo e Dio, tra il sangue di Cristo e l'Eucarestia. Il tutto all'insegna della aurea regola benedettina "Ora et Labora".

Sono centinaia i vitigni autocotoni salvati dai frati-vignerons

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Abbazia di Fossanova a Priverno (Latina)

Sono moltissimi i frati-vignerons che non hanno mai smesso di coltivare la vite, contribuendo così nel corso dei secoli alla salvaguarda di centinaia di vitigni autoctoni che altrimenti sarebbero andati perduti. E moltissimi sono i monasteri e le abbazie che in tempi più recenti hanno riscoperto la produzione di vini di alta qualità come testimoniano i numerosi riconoscimenti assegnati dalle varie guide enogastronomiche. Per raccontare il ruolo che, fin dal Medioevo, le istituzioni religiose hanno avuto nella storia del vino, è nata l'iniziativa "Vini d'Abbazia", un vero e proprio summit conciliare che, dal 2 al 4 settembre, riunirà una miriade di etichette all'Abbazia di Fossanova a Priverno (Latina), il più antico esempio d'arte gotico-cistercense in Italia e il luogo in cui morì San Tommaso d'Aquino. Fu fondata nel Duecento dai monaci cistercensi del Monastero di Citeaux in Francia, punto di riferimento nella produzione dei blasonati vini di Borgogna.

In passerella anche i vini dell'Abbazia di Novacella, Muri-Gries e Sabiona

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L'Abbazia agostiniana di Novacella (Varna, Alto Adige)

Protagoniste dell'evento saranno le abbazie, i monasteri e i conventi dislocati su tutto il territorio italiano (selezionati in collaborazione con Slow Wine). Il Trentino Alto Adige sarà presente con i vini dell'Abbazia di Novacella (Varna, Bressanone), con i gioielli dell'Abbazia di Muri-Gries (Bolzano) e con i vini della Cantina Valle Isarco di Chiusa che cura i vigneti del Monastero di Sabiona. Novacella presenterà, oltre ai vini classici della quotidianità, i grandi "cru" della linea Praepositus: Sylvaner, Sauvignon Blanc, Müller Thurgau, Kerner, Riesling, Pinot Grigio, Lagrein, Pinot Nero e Moscato Rosa. Di altissimo lignaggio anche le etichette proposte dall'Abbazia Muri-Gries: le due Riserve Lagrein e Blauburgunder e, autentica "chicca", il Lagrein "Vigna Klosteranger" prodotto tra le antiche mura del convento, nel cuore dello storico quartiere bolzanino di Gries. La Cantina Valle Isarco di Chiusa, a sua volta, presenterà i vini della linea Aristos del monastero di Sabiona vinificati dal "re" degli enologici italiani Riccardo Cotarella: il Kerner, il Pinot Bianco, il Riesling, il Sylvaner, il Grüner Veltriner e il Gewürztraminer.

I vini e gli spumanti dell'Abbazia benedettina di Praglia (Colli Euganei)

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L'Abbazia benedettina di Praglia (Colli Euganei)

Il Veneto sarà presente con i vini dell'Abbazia di Praglia: il Pratalea Bianco (50% Chardonnay, 50% Garganega), il Decanus (80% Merlot, 20% Cabernet Sauvignon), il Rubidus (100% Raboso), lo spumante Extra Brut Domus Abbas (Chardonnay, Garganega, Raboso), l'Extra Brut Emeritus (Raboso), il Festum spumante (da uve Fior d'Arancio), il Claustrum vino passito da dessert (da uve Moscato Giallo dei Colli Euganei) e il Pro Missa (Moscato Giallo). L'altra abbazia veneta, quella di S. Andrea di Busco (Ponte di Piave) presenterà il Battistero (Prosecco millesimato), il Capitolo (Pinot Grigio) e il Canonino (Pinot Nero).

Dal vino dell'Abbazia di Rosazzo (Friuli) al "Deir" dei Frati Bianchi di Fivizzano

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L'Abbazzia di Rosazzo (Udine) sui Colli Orientali del Friuli

Altre abbazie, altri vini. Uno dei più famosi è il vino dell'Abbazia di Rosazzo (Udine), i cui vigneti millenari sono affidati alle cure della Cantina Livio Felluga: in degustazione l'etichetta simbolo della storica Abbazia, il "Rosazzo", aristocratico uvaggio bianco di Friulano, Sauvignon, Pinot Bianco, Malvasia Istriana e Ribolla Gialla. La Toscana sarà rappresentata dai vini della Badia a Passignano, nelle cui storiche cantine si produce ancora vino grazie alla famiglia Antinori. Ed ancora: i vini del Monastero dei Frati Bianchi di Fivizzano (Massa Carrara) con il mitico "Deir" (che significa monastero), un blend che nasce dal matrimonio tra lo Syrah (vitigno prevalente) e il Merlot.

L'Umbria brinda con il Sagrantino di San Francesco e i vini d'Assisi

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Monastero di San Masseo ai piedi di Assisi

In Umbria il legame tra il vino e la religione sarà testimoniato dall'azienda Arnaldo Caprai di Montefalco (Perugia). A Fossanova sarà presente il produttore Marco Caprai che racconterà il Sagrantino dalle origini, legate a San Francesco, al successo internazionale di oggi. Altra curiosità il "Quam Bonum", un vino da tavola, secco, ottenuto con le uve bianche vendemmiate a mano di Malvasia, Trebbiano e Garganega, coltivate da oltre cinquant'anni nei vigneti del Monastero di San Masseo ai piedi di Assisi. Il Lazio sarà presente con i vini "ancestrali" del Monastero delle suore Trappiste di Vitorchiano: due bianchi di grande personalità da uve Trebbiano, Malvasia, Verdicchio e Grechetto: il "Coenobium" e il "Coenobium Ruscum", quest'ultimo macerato sulle bucce.

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L'Abbazia benedettina di Muri-Gries (Bolzano)

Altre etichette laziali presenti all'evento di Fossanova. Tra i vini della quotidianità saranno in degustazione i vini dell'Abbazia di Valvisciolo di Sermoneta (Latina). Qui a due passi dai giardini di Ninfa, i monaci, oltre alla preghiera, si dedicano alla coltivazione di frutteti, uliveti e vigneti. Producono un vino rosso da tavola (Merlot) e dei blend con le uve Malvasia, Trebbiano e Moscato. Saranno presenti anche le Cantine della Strada del Vino di Latina e del territorio pontino: Sant'Andrea, Marco Carpineti, Casale del Giglio, Cincinnato, Pietra Pinta, La Valle dell'Usignolo, Villa Gianna e Donato Giangirolami.

Saranno presenti anche i vini di Borgogna degli Hospices de Beaune

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Abbazia di Crapolla di Vico Equense

La Campania sarà presente con l'azienda Feudi di San Gregorio che ha voluto dedicare uno dei suoi vini più importanti all'Abbazia del Goleto (fondata nel 1133 a Sant'Angelo dei Lombardi, abbazia che ha salvato nel Medioevo i vitigni autoctoni campani Greco di Tufo, Fiano e Aglianico) e con l'Abbazia di Crapolla di Vico Equense. Infine ad accendere i riflettori internazionali sull'evento sarà la partecipazione del Gruppo Les Grands Chais de France con la Maison François Martenot che racconterà la Borgogna con i rinomati vini degli Hospices de Beaune, l'antica istituzione ospedaliera il cui prestigio risiede nel patrimonio costituito da un lato da un monumento storico, l'Hôtel-Dieu de Beaune, e, dall'altro, dalla Tenuta vitivinicola tra le migliori di Borgogna, che promuove l'asta benefica più famosa al mondo. In alto i calici. Prosit.

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