VITA
Una città in festival
Andare ad Arles dall’Italia, con qualunque mezzo, non è facile. Ci si arriva con l’auto dopo molti chilometri, male con l’aereo, malissimo con i treni. Eppure tutti ci vanno. Sul Rodano, fra Provenza e Camargue, Arles è una città bellissima, piccola come un gioiello, grande a sufficienza da ospitare arene e teatro romani. Ogni anno, all'inizio di luglio vi si tengono per una settimana i Rencontres Internationales de la photographie, arrivati oggi alla 36° edizione. L’edizione 2011 si tiene dal 5 al 10 luglio, mentre le mostre e le attività dedicate ad appassionati, amatori e professionisti si spingono fino a metà settembre.
Sono cinque gli assi portanti di quest'anno: i premi, la fotografia brasiliana, la violenza, l’impegno, il ritratto. Tra gli autori presenti si segnalano in particolare Miguel Rio Branco, la cui mostra-installazione sarà ospitata negli immensi spazi della Chiesa des Frères Precheurs; David Tartakover, Lichal Heiman, Barry Frydlender, tre autori israeliani impegnati a favore della tolleranza; la partecipazione massiccia di fotografi olandesi.Tra le iniziative in programma, si segnalano le personali dedicate a Joan Fontcuberta, a John Divola e a Philippe Lopparelli, le retrospettive di Sarah Moon e di Françoise Huguler, i ritratti di Leandro Berra e Denis Rouvre o di Denis Darzacq.
Da riscoprire gli autori scandinavi, da ammirare le rassegne degli autori dell’agenzia Vu insieme all’Ecole nationale de photographie di Arles, che proprio quest’anno festeggia i suoi 20 anni. Da non perdere gli scatti riuniti nella collezione trentennale di W.M.Hunt, di cui Arles presenta una selezione di 320 fotografie. E, infine, un inevitabile e giusto omaggio, nella serata di chiusura, a Henri Cartier-Bresson, il maestro di molti, scomparso giusto un anno fa a Parigi.
La città sarà “in festa” grazie alla Notte dell’anno, grande festa popolare dell’immagine nel quartiere della Roquette. La città è del resto molto ospitale. Offre piazzette ombreggiate da platani, bar all'aperto, piccoli ristoranti, alberghi confortevoli e la possibilità di andare ovunque a piedi, dimenticandosi che le macchine esistano. Una delle ragioni del successo del festival di fotografia è senza dubbio la qualità magica della città, che invoglia a vedere, a girare, ma che consente anche di stare insieme senza fare niente, solo per il piacere di essere all'aperto, sotto un albero secolare, e osservare il passaggio delle celebrità del mondo internazionale della fotografia.
Per un programma più completo consultare il sito del festival: www.rencontres-arles.com.