Il glamour del grande cinema a Roma per il Sesterzio d'Argento
Alle pendici del Gianicolo, nella esclusiva cornice dello Hotel Gran Melià Rome Villa Agrippina, Roma ha premiato nel corso di una magica serata il grande cinema italiano dalla vocazione internazionale e il mondo della cultura e dello spettacolo nel quadro della diciottesima edizione del prestigioso premio 'Il Sesterzio d'argento'.
Un appuntamento esclusivo con i protagonisti italiani della settima arte in cui una giuria di grande qualità, composta quest'anno da Adriano Amidei Migliano, Silvia D'Amico, Alessandra Levantesi, Michele Placido e Riccardo Milani, vincitore della scorsa edizione del premio con il film campione d'incassi 'Come un gatto in tangenziale' con la strepitosa Paola Cortellesi, ha proclamato nel rigoglioso giardino del lussuoso hotel 5 stelle il vincitore dell'ambito riconoscimento, destinato al 'miglior film che abbia Roma come set naturale'.
Quest'anno infatti la preziosa targa d'argento -realizzata appositamente dagli allievi della Scuola dell'Arte della Medaglia ispiratisi a un sesterzio coniato dall'imperatore Tito con l'immagine del Colosseo- e offerta dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa, è andata a Matteo Rovere e al suo film storico-mitologico 'Il primo re'.
Ispirandosi alle leggendarie e sanguinose vicende del fondatore della Città eterna e suo primo monarca Romolo e di suo fratello Remo, il film interpretato da Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Tania Garribba e Ludovico Succio, ha messo a fuoco pur in modo cruento ma spettacolare ed epico, la tensione ancestrale che circolava fra i boschi del Palatino in occasione della fondazione di Roma nell'aprile del 753 A.C.
Ma non è tutto. Nel corso della serata condotta da Adriano Amidei Migliano e Livia Azzariti con la regia di Edmondo Mingione, sono stati consegnati altri due premi a due illustri mattatori del grande cinema e della televisione di spessore intellettuale italiani: Liliana Cavani e Corrado Augias.
La prima, premiata nella categoria 'Romani si diventa', nata a Carpi ma romana d'adozione, ha ripercorso sul palco della premiazione i momenti più interessanti della sua folgorante e prestigiosa carriera per usare le sue parole 'volata troppo in fretta' ma 'non ancora terminata' dato che la grande cineasta ha in cantiere un nuovo capolavoro.
Una fulgida parabola creativa la sua, che l'ha portata, con pellicole talora controverse ma sempre di grande valore artistico-culturale -una fra tutte la vita di Galileo Galilei che all'epoca della sua realizzazione venne censurata al cinema e in televisione- a diventare una sensibile ed eccellente interprete del cinema con la 'C' maiuscola.
"Roma é una città straordinaria e ricca di risorse dove nulla è tecnicamente impossibile -ha dichiarato la Cavani- tuttora intrattengo rapporti d'amicizia con alcuni miei attori come Charlotte Rampling che ho rivisto quest'anno a Berlino; inoltre ricordo con emozione l'esperienza sul set di 'Francesco' con Mickey Rourke dove una troupe alquanto ristretta é riuscita a fare miracoli".
L'altro grande personaggio illustre, premiato durante la serata con un premio speciale della giuria é Corrado Augias, giornalista scrittore e documentarista romano famoso per i suoi romanzi.
Per lui ha ritirato il premio la figlia, la brillante e acuta giornalista Rai Natalia Augias. In ultimo dopo un omaggio musicale a Massimo Troisi, sono stati ricordati dai conduttori tre grandi registi italiani scomparsi recentemente: Franco Zeffirelli, Bernardo Bertolucci e Carlo Vanzina.
La soirée, iniziata sotto le stelle, si è conclusa in bellezza con una sofisticata e prelibata cena placée cucinata dallo chef Carmine Buonanno all'interno dell'esclusivo ristorante dello hotel.
I 100 ospiti selezionati anno potuto deliziare il palato con gamberi rossi di Mazara, cannoli di pasta ripieni di baccalà e olive, filetto di vitello, salvia, prosciutto e cicorietta e, dulcis in fundo, l'Assoluto di cioccolato bianco nero, origano e pepe Sichuan.
Il tutto innaffiato da vini pregiati: champagne Pommery, rosso AOC cdp La Chapelle Gordonne Rouge 2010, e per finire Porto Rozès White.
Enrico Maria Albamonte