GARDA, UN VIAGGIO CULINARIO
di Giampietro Comolli
Il cartello stradale di Sirmione, o Desenzano, ci avvisa che siamo arrivati. Entriamo nella "valle del Garda" da sud, sponda bresciana. Pochi dettagli si differenziano con la riva veronese: ville, pace lacustre, e tante vigne ben curate. Lonato, Padenghe, il Monte Tapino sono i primi luoghi d'incontro fino a Moniga del Garda, cittadina della riva di ponente baciata dal sole mattutino. Visita all'antica Rocca di Manerba, alla Pieve Vecchia sul lago di Garda, il borgo antico di Solarolo e proseguire per via Zublino, Procolo, Fermo, Benaco con diversi punti dove sostare per vedere anche l'altra sponda del lago, raggiungibile per un tour veloce partendo in battello dal porto di San Felice del Benaco.
In lontananza il golf club country lungo la strada che sale portandoci a Polpenazze, poi Puegnago, tutti borghi immersi nelle vigne. Nuovamente la strada statale ci porta a Salò e Villa: non dimentichiamo una puntata al convento di san Tommaso, a quello di san Francesco a Gargnano e alla Pieve di san Giacomo immerse nel parco del Garda. Sulla sponda del lago è un fiorire di antiche limonaie, terrazzate, con alte muraglie e pilastri in muratura allineati che difendevano il limoni dai venti invernali fin dal XIII° secolo sotto il potere dei monasteri locali. Queste limonaie sono un patrimonio storico e esempio del grande lavoro e fatica del contadino. Diverse le specialità alimentari e gastronomiche della sponda bresciana, come la formaggella di Tremosine a pasta morbida, il formaggio a pasta dura semicotta del Garda, il Tombea il formaggio d'alpeggio di Cima Rest in Valvestino.
Noto per la sua delicatezza fruttata, il Garda Dop olioEvo, di intenso color verde dovuto alla ricchezza in clorofilla, la distinzione per lo spiccato sapore di mandorla verde dolce. Patrimonio ittico unico, dal luccio al persico, dal coregone all'introvabile carpione. Infine il biscotto di Pozzolengo con farina di farro in purezza e le Saltarelle fritte dolci di Padenghe. Schiava, Marzemino, Trebbiano, Riviera e "i" Groppello sono i principali vitigni coltivati sulle rive meridionali di ponente del Garda, colline moreniche che producono i vini Doc Valtenesi (Rosso e Chiaretto), Garda Doc (Bianco, Rosso, Chiaretto, Groppello)e Lugana Doc in diverse versioni tipologiche. A Moniga del Garda, in via Costa ha sede la cantina Vinicola Costaripa (contatto +390365502010), moderna e attrezzatissima, patron e guida Mattia Vezzola, prima di tutto un grande enologo, uno degli enologi più importanti, più bravi e più noti italiani.
Una scorpacciata di cultura enoica anche mondiale che fa bene. Assaggiamo grandi vini rosati di ogni tipologia: produce il Molmenti Rosè Doc Valtenesi, il rosso Mazane 2017 di Marzemino, il Lugana Doc Pievecroce e , il metodo tradizionale classico, il Grande Annata Rosè 2015 a base di Chardonnay e Pinot Nero e il Cremant Mattia Vezzola 2014 di pure uve Chardonnay. In particolare il RosaMara Valtenesi Rosè: un equilibrato mix di uve Groppello e Marzemino, con spennellata artistiche ma spesse di Sangiovese e Barbera per l'acidità, dal soffice colore rosa pallido ricercato nitido, con un quadro aromatico di fiori bianchi e rossi di frutta giovane; in bocca è sapido, attraente, esprime una armonica equilibrata acidità, rotondità ben dosata non invadente, con un finale lineare piacevole fra la mandorla amara e il cicco di melograno.
A colazione si può sostare all'agriturismo-resort Dalie&Fagioli per le costine alla brace o anche il famoso spiedo alla griglia nelle diverse versioni secondo i gusti e il periodo. Nel rispetto della tradizione della Valtenesi, cena obbligata alla osteria Taverna Picedo con un tenero polletto alla griglia. Per dormire, in via del Monte e al civico 20 ecco il Borgo Il Mezzanino, da dove partire il giorno dopo per una biciclettata o escursione a piedi. In alternativa pranzo a San Felice del Benaco, a la Cantina de la Mirleta con un ottimo piatto di pesce di lago, il salmerino alla piastra ricco di patate e verdure cotte, oppure se pescato il carpione del Garda.