Siena, la dolce città
Siena, la città del Palio, è uno dei centri più visitati e più conosciuti nel mondo. È sito patrimonio dell'Umanità Unesco, oltre a essere tra le migliori per qualità della vita. Siena fu fondata dai Romani che, sul luogo di un precedente insediamento etrusco, costituirono, sotto Ottaviano Augusto, una colonia militare chiamata Saena Julia.
Il Comune medioevale trasse l'insegna (la lupa che allatta i gemelli) da questa antica origine che, insieme alla "balzana" (scudo bianco e nero), fu l'emblema araldico della città.
La Siena romana ebbe uno sviluppo piuttosto limitato, soprattutto per la lontananza della città dalle principali vie consolari (Aurelia e Cassia) che originariamente passavano lungo il litorale e lungo la Val di Chiana. Per le stesse ragioni il cristianesimo si diffuse in territorio senese solamente verso l'inizio del IV secolo.
Dopo le prime invasioni barbariche in Italia e dopo la guerra bizantino-gotica, Siena subì una svolta importante con la conquista longobarda. I Longobardi si insediarono in buon numero in città e ne promossero una vivace espansione territoriale a danno della vicina Arezzo.
La rete viaria subì uno spostamento e l'Aurelia e la Cassia che attraversavano regioni esposte alle incursioni bizantine decaddero, avvantaggiando la Via Francigena che collegava i domini settentrionali longobardi con Roma, passando per Siena.
Nel 774, il regno longobardo si arrese a Carlo Magno e Siena fu invasa da funzionari franchi che si unirono alle famiglie longobarde, originando la più antica nobiltà senese, fondatrice di abbazie e castelli in tutto il territorio senese.
I legami tra le abbazie e le grandi casate signorili fondatrici ridussero ai minimi termini le prospettive di Siena, dove avevano sede i due organi tradizionali della vita civile e religiosa: il conte e il vescovo.
Il potere feudale andò scemando e alla morte della contessa Matilde di Canossa (1115), la Marca di Tuscia, che sotto la casa di Canossa comprendeva buona parte dell'odierna Toscana, si frazionò in una serie di embrionali strutture comunali.
Il Comune di Siena, pericolosamente confinante col territorio della Firenze guelfa (cioè a favore dell'imperatore), sua nemica, si dichiarò ghibellino (cioè a favore delle prerogative del papato).
A cavallo tra il XII e il XIII secolo, Siena ebbe una notevole espansione urbanistica: l'antica civitas altomedievale venne allargandosi con i due borghi formatisi a nord e ad est lungo la Via Francigena, dando luogo ai tre "terzi" di Città, Camollia e San Martino.
Anche le fortune economiche della città progredirono grazie alle attività creditizie e di cambio che, esercitate sulle principali piazze europee (Champagne, Fiandre e Inghilterra), ebbero nella compagnia dei Buonsignori la maggiore entità bancaria europea del XIII secolo.
Sempre nel 1200 venne affermandosi il grande Ospedale di Santa Maria della Scala, fondato dai canonici della cattedrale ancor prima del Mille. Si consolidarono pure l'ufficio della Biccherna (magistratura finanziaria) ed il Consiglio Generale della Campana.
Agli inizi del 1200 il regime podestarile successe a quello consolare e Siena divenne in Toscana la principale sostenitrice del successore di Federico II, Manfredi, re di Sicilia. La guerra contro Firenze culminò con la celebre Battaglia di Monteperti dove Siena trionfò su Firenze con una strage di guelfi (4 settembre 1260).
Come nei Comuni dell'Italia centro-settentrionale, anche a Siena il regime podestarile entrò in crisi per il fiorire, accanto ai ceti patrizi, di quello della borghesia che esigeva una sua rappresentanza nel governo comunale.
A partire dal 1287 si stabilì a Siena il regime dei Nove che ebbe lunga durata e fu relativamente tranquillo. I suoi rappresentanti, prevalentemente appartenenti alla ricca borghesia cittadina, si alternavano in carica ogni due mesi.
Si assistette, in questo periodo, all'emergere delle grandi famiglie dei Salimbeni, Tolomei, Sansedoni, Buonsignori, Piccolomini e Gallerani, nonché a tutta una fioritura di grandi nomi in campo artistico (Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Ambrogio e Pietro Lorenzetti, Nicola e Giovanni Pisano, Tino da Camaino e molti altri).
Sono di quest'epoca l'inizio della costruzione del Palazzo Pubblico, il progetto per l'ingrandimento del Duomo e la costruzione dell'ultima cerchia di mura (ancora esistenti).
Nel 1348 Siena, come gran parte dell'Europa, fu colpita dalla terribile pestilenza o "morte nera" che causò una ripresa dell'instabilità politica. Quando nel 1355 il regime dei Nove fu rovesciato, il governo della città passò ai cosiddetti "Monti" o raggruppamenti di famiglie magnatizie e borghesi.
Fu attiva in questo periodo Caterina Benincasa, tipica rappresentante della vita religiosa medievale senese. Per meglio opporsi a Firenze, Siena si pose nell'ultimo decennio del 1300 sotto la signoria di Gian Galeazzo Visconti di Milano, ma alla sua morte (1404) riprese la sua turbolenta vita comunale.
Risalgono al XV secolo altri grandi pittori senesi, nella scultura emerge il rinascimentale Jacopo della Quercia e il Papa umanista Pio II (Enea Silvio Piccolomini) che promuove l'attività in territorio senese di artisti fiorentini come Bernardo Rossellino.
Alla fine del 1400 Siena dovette accettare l'alleanza con Carlo V di Spagna, che dette inizio alla costruzione di una fortezza per ospitare il presidio spagnolo, scatenando una violenta reazione popolare (1552). Si ruppe così l'alleanza con Carlo V, che quindi accettò l'appoggio della Firenze di Cosimo I de' Medici.
Siena si alleò con i Francesi ma alla fine, assediata dall'esercito fiorentino e spagnolo, dovette capitolare e nell'aprile 1555 cedette le armi. La città divenne possesso del re di Spagna Filippo II, che lo infeudò a Cosimo I de' Medici.
La Siena medicea mantenne vivo il ricordo della passata libertà e lo spirito fazioso dei suoi abitanti. Non potendo più influire sull'andamento politico, si alimentò della passione per le "contrade". La tradizione bancaria della città, da privata, si fece pubblica e fu promossa l'evoluzione dell'antico Monte di Pietà, fondato nel 1472, che prese il nome di Monte dei Paschi nel 1624.
Con l'avvento degli Asburgo-Lorena (1779) scomparvero le ultime vestigia della Repubblica e la città entrò a far parte integrante del Granducato di Toscana. La sua marcata individualità spirituale è tuttavia sottolineata oggi dall'attaccamento alle vecchie contrade e dal Palio, la manifestazione più evidente del carattere vivace dei suoi abitanti.
La Siena di oggi è ammirata da tutta l'Italia per essere una delle città italiane con la più alta qualità della vita, un centro di cultura e di ricerca, ed è conosciuta in tutto il mondo. I moltissimi turisti che la visitano possono godere di uno scenario unico, fatto di una moltitudine di monumenti, di tantissime testimonianze ancorate nella storia.
Oltre tutto sia i senesi, sia i loro ospiti possono beneficiare di un'ottima gastronomia locale, che offre per esempio i "pici", una sorta di grossi spaghetti fatti a mano conditi con sughi di coniglio o di cinghiale oltre a piatti tipici di carne, formaggi e verdure provenienti dalla campagna circostante.
Il Senese è inoltre una zona rinomata per la viticultura che produce vini di prestigio internazionale. Infine i dolci: i ricciarelli, il panforte e il panpepato.