PREMIO LUIGI TOGN A FEDERICO GRIGOLETTI
Il giovane enotecnico trentino premiato per l'impegno, la dedizione, la coerenza e la capacità di apprendimento manifestate nel percorso degli studi alla Fondazione Edmund Mach.
Festa grande nei giorni scorsi - e non poteva essere altrimenti - in casa Grigoletti a Nomi (Vallagarina). In occasione del 27° Simposio Internazionale dell'Union Européenne des Gourmets Italia tenutosi a Trento la giuria del "Premio Luigi Togn" ha conferito il prestigioso riconoscimento allo studente della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige Federico Grigoletti, neo diplomato al Corso di Enotecnico, con la votazione di 110 e Lode.
Questa la motivazione con la quale l’ambito premio – intitolato all’imprenditore trentino Luigi Togn, recentemente scomparso, già Console nazionale e Vicepresidente dell'Union Européenne des Gourmets Italia – è stato assegnato al valente giovane Enotecnico, orgoglio di una famiglia di vignaioli della quale rappresenta la quinta generazione: "Per impegno, dedizione, coerenza e capacità di approfondimento manifestate negli anni di apprendimento. Inoltre per la completezza e la chiarezza scientifica dell'elaborato finale presentato alla Commissione d'esame".
La famiglia Togn – insieme alla Presidenza dell’Associazione e ad una rappresentanza della Fondazione Edmund Mach – hanno consegnato il premio nel commosso ricordo dell'imprenditore vitivinicolo trentino Luigi Togn, recentemente scomparso, con la certezza che Federico Grigoletti saprà raccoglierne il senso alto dell’impegno per l’affermazione della massima professionalità nella consapevole gestione dell’azienda agricola.
Grigoletti, la storia di un'azienda agricola modello
La storia della famiglia Grigoletti, vignaioli per passione in quell’angolo di paradiso enoico trentino che è Nomi, è racchiusa in un arco di tempo di pochi lustri: dal patriarca Federico al bisnonno Ampelio, dal nonno Bruno a papà Carmelo, da mamma Marica ai figlioletti Federico e Martina. Un’azienda agricola modello che fa onore al Trentino ed in particolare alle tradizioni contadine della Vallagarina. Territorio ideale alla viticoltura di qualità che ha trovato nelle giovani generazioni nuova linfa e nuovi stimoli per affrontare le sfide del mercato.
A Nomi la vite la vite si coltiva da tempo immemorabile
Nomi è un paesino di poche anime, sulla destra orografica del fiume Adige, dove la vite si coltiva con amore e tenacia da tempo immemorabile. Ed è uno dei sette comuni lagarini che facevano parte dell'antica istituzione amministrativa del Comun Comunale Lagarino. Attualmente il Comun Comunale rimane vivo nella memoria degli abitanti dei diversi comuni attraverso la manifestazione denominata "Comun Comunale: i giochi e la regola".
Questa festa si svolge tutti gli anni tra l'ultima settimana di maggio e la prima settimana di giugno e si svolge ogni anno a rotazione in uno dei sette comuni partecipanti: Aldeno, Cimone, Isera, Nogaredo, Nomi, Pomarolo e Villa Lagarina. La manifestazione rievoca le antiche vicende del periodo medievale ed è incentrata su suggestivi giochi e spettacoli con musiche e danze.
Bruno Grigoletti, 84 primavere e 73 vendemmie
«I grandi vini nascono in campagna dopo una castigata potatura delle viti e una cura maniacale prestata ai grappoli che maturano lentamente al sole». Lo ripete sempre Bruno Grigoletti, 84 primavere e 73 vendemmie sulle spalle. Parole sante, ribadite dal figlio Carmelo, che trovano riscontro nella gamma di prodotti a firma Grigoletti. Chardonnay “L’Opera”, nel Pinot Grigio, nel “Retiko”, nella Schiava, nel Marzemino, Merlot “Antica Vigna”, nel Cabernet, nel “Gonzalier”, nel Maso Federico, nel passito “San Martim” e nelle bollicine Grigolé brut in anfora. Tutti vini premiatissimi nei vari concorsi nazionali ed internazionali.
In alto i calici. Prosit!
di Giuseppe Casagrande