La Firenze del Nord
Nell'epoca barocca anche altre città italiane hanno ispirato l'architettura di Dresda. Il re Augusto II (1694- 1733), detto il Forte, affascinato dell'arte italiana, ha iniziato un progetto di trasformazione di Dresda in una seconda Venezia, costruendo palazzi lungo il fiume Elba che avrebbe dovuto emulare il ruolo del Canal Grande. Il palazzo manieristico-esotico di Pillnitz, il palazzo dello Zwinger con le sue fontane in stile toscano-romano, e tanti altri monumenti respirano l'aria italiana. La Frauenkirche dell’architetto George Bähr, pur essendo protestante, richiama con la sua cupola di 100 metri, detta per la sua forma la “campana di pietra”, l’architettura sacra già fondata dal Brunelleschi e Michelangelo.
Bernardo Bellotto, detto Canaletto, ha dipinto questo duomo protestante varie volte. Questi quadri, per i loro dettagli, sono stati importanti recentemente per la ricostruzione dell'edificio, distrutto nella seconda guerra mondiale, che dal 2005 risplende nella sua antica bellezza. Augusto III (1733-1763), figlio d’Augusto il Forte, ha chiamato il giovane architetto romano Gaetano Chiaveri a costruire la cattedrale cattolica. Come il padre, collezionava quadri, soprattutto italiani. La "Madonna Sistina" di Raffaello Sanzio, con i suoi angioletti, che celebra il suo 500° compleanno nel 2012, è ancora oggi l’ambasciatrice più conosciuta della pinacoteca "Alte Meister"..I compositori di Dresda hanno avuto tanti rapporti con l'Italia. Già alla fine del '500 Heinrich Schütz, compositore di corte, studiava presso Giovanni Gabrieli a Venezia. Lui ha scritto, probabilmente, la prima Opera tedesca, circa 40 anni dopo la creazione di questo genere di musica teatrale a Firenze.
Cento anni più tardi Johann Adolf Hasse ha scritto a Dresda Opere italiane. L'orchestra di Dresda era talmente conosciuta già allora che lo stesso Antonio Vivaldi le ha dedicato i suoi più bei "Concerti Grossi". Dresda è rimasta capitale dell'Opera italiana in Germania fino al primo '800 con il suo ultimo rappresentante Francesco Morlacchi. L'amore per l'Italia è continuato anche nel XIX secolo. Innumerevoli pittori del primo romanticismo hanno viaggiato da Dresda in Italia per imparare lo spirito mediterraneo. Il famoso Architetto Gottfried Semper costruì un Foro Romano delle arti; l’ingresso della pinacoteca è ispirato all’arco di Costantino a Roma. Il suo primo teatro riprese la forma del Colosseo, un vero tempio della musica, che si riscontra nell’attuale teatro “Semperoper”.
Nel 1852 il principe Albrecht di Prussia si è fatto costruire su una collina sopra l'Elba un palazzo in stile toscano. Anche altre ville e case private hanno ripreso un elemento tipico dell’architettura fiorentina: una piccola torretta quadrangolare aggiunta agli edifici e un giardino con pioppi - evocando i cipressi - sono tipici della Firenze del Nord. In tal modo Firenze è entrata anche nella storia della letteratura di Dresda. Il re Giovanni (1854-1873) di Sassonia ha tradotto la Divina Commedia del gran poeta fiorentino Dante Alighieri. Questa traduzione critica in versi è considerata ancora oggi la più fedele in lingua tedesca.
Alla fine del secolo scorso sono nati anche legami familiari fra Firenze e Dresda. Maria Luisa, duchessa di Toscana della casa d'Asburgo si è sposata con il principe Federico Augusto III, l'ultimo re di Sassonia. Il matrimonio non è durato molto: lei ha lasciato il marito per sposare il compositore fiorentino Enrico Toselli. Della duchessa rimangono ancora dolci ricordi: una torta alla crema a lei dedicata nel Café Toscana e i due ristoranti "Luisenhof" e "Villa Marie". Nello stesso periodo, il teatro dell'Opera "Semperoper" rappresentava la prima tedesca della "Tosca" di Giacomo Puccini. Un contemporaneo di Puccini, il compositore napoletano che insegnava a Firenze, Francesco Cilea, creò un monumento musicale ad un figlio di Dresda. Maurizio, conte di Sassonia, e figlio illegittimo d’Augusto il Forte, è il protagonista dell’opera lirica "Adriana Lecouvreur", scritta nel 1902.
Oggi, Dresda è meta di tanti turisti italiani che iniziano a riscoprire la più italiana delle città tedesche, che aspetta i suo ospiti dopo 40 anni di ristrette possibilità di contatti internazionali. Nel 2010 gli italiani sono arrivati al sesto posto tra i turisti stranieri. Due alberghi, il moderno "Hotel am Blauen Wunder" in stile veneziano, l’"Hotel am Terassenufer", o il QF-Hotel oltre a vari ristoranti hanno una direzione italiana. Altri alberghi come l’Hotel "Elbflorenz" o l’ Hotel "Leonardo" evocano l’ambiente italiano. Anche loro sono felici di approfondire gli stretti legami fra Dresda e l’Italia, specialmente con Firenze, che è dal 1978 la sua città gemellata.
Per un’ampia scelta di pernottamenti nella città tedesca si può visitare il sito dedicato agli hotel di Dresda.
Mauro Carena