Castello di Petroia, principi per un giorno
“Indimenticabile”, “Un soffio di nobiltà”, “Un castello da favola”, “Semplicemente incantevole”. Così gli utenti di Tripadvisor hanno commentato il soggiorno al Castello di Petroia; pareri che sono valsi al maniero di Gubbio (PG) il secondo posto nella classifica dei migliori hotel in castelli in Italia.
Percorrendo la strada che da Perugia porta a Gubbio, un tempo solcata solo da zoccoli e carrozze, si staglia maestoso ed imponente sull'orizzonte il Castello che da mille anni giace a protezione Gubbio e del suo territorio.
Passeggiando per la stretta e sicura via o del borgo fortificato ed osservando l'alta torre del mastio che troneggia verso il cielo, si ha la netta sensazione di poter ancora scorgere i cavalieri abbarbicati dietro le feritoie, pronti a difendere il loro Signore in caso di attacchi.
Facendo vagare lo sguardo intorno appaiono come d'incanto lungo le valli, tra pascoli, terreni arati e boschi, paesaggi nitidi e luminosi: sono quelli che gli occhi attenti di Piero della Francesca e del Perugino vollero rendere immortali nelle loro tele.
Là dove la storia prende forma e consistenza, dando un senso al presente e delineando il percorso verso il futuro, lì sorge il Castello di Petroia: da un millennio dimora di feudatari, conti e duchi ed oggi divenuta una struttura ricettiva degna, davvero, di un Re.
Qui, nelle stesse sale in cui venne alla luce, da un amore adultero, il Duca Federico da Montefeltro, è possibile trascorre una vacanza che sa di nobiltà e Medioevo.
Nel maniero non si può dormire in una camera uguale all'altra: le 12 stanze e la Torre, infatti, sono state restaurate rispettando il loro forte carattere originario ed esaltando di ciascuna le peculiarità.
I soffitti decorati, le travature in legno, gli archi in pietra: tutto è stato mantenuto in modo fedele, così come il mobilio, le stampe ed i dipinti che fanno bella mostra di sé nelle suite.
Tradizione ed innovazione convivono all'interno di queste mura, così dalle ampie stanze da bagno è possibile ammirare lo spettacolo delle antiche valli dell'Umbria mentre ci si rilassa nella vasca idromassaggio.
E come si confà ad un Castello nelle sale di ricevimento dominano il senso di sacralità della pietra, il fascino discreto del legno e l'eleganza degli arredi.
È il caso della Sala degli Accomandugi, che ospita il raffinato ristorante i cui signori incontrastati sono lo Chef Andrea Laurenzi ed il maitre Paolo Belardi mentre i protagonisti assoluti sono le pietanze ricercate ma fedeli alla tradizione gastronomica regionale.
Ad arricchire la tavola del castello sono i frutti cui questa terra è ricca: i tartufi odorosi, l'olio purissimo ricavato dagli olivi secolari del parco, le pregiate carni delle Chianine allevate nella tenuta agricola che circonda il mastio, verdure e legumi locali.
Oltrepassato il cancello che conduce alla fortezza, si apre poi un ampio squarcio di natura. Prati, boschi d'alto fusto ed alberi secolari fanno da cornice alle vecchie mura.
È un piacere passeggiare accanto ad un cerro di oltre 300 anni, a querce secolari, poi lecci, cipressi, ippocastani: qui anche la flora fa parte della storia.
Recuperando i vecchi percorsi rurali, i sentieri tracciati dagli animali al pascolo ed i passaggi usati dai contadini sono state create delle vie agevoli che collegano l'acropoli al Cammino Francescano per la Pace che congiunge Assisi a Gubbio.
L'atmosfera medievale che pervade il maniero trova infine la sua massima espressione nelle rievocazioni storiche che vi vengono organizzate: cene a tema, menestrelli che si esibiscono nei vicoli, dame e cavalieri che popolano nuovamente questo borgo.