A GENOVA INIZIANO I LAVORI PER IL MUSEO NAZIONALE DELL'EMIGRAZONE ITALIANA
Al via i lavori per l'adeguamento funzionale e tecnologico dell'antico edificio della Commenda di San Giovanni di Prè, dove verrà ospitato il Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana (MEI), che nasce dalla forte volontà di restituire al grande pubblico, nazionale e internazionale, la narrazione di un patrimonio vastissimo e diversificato come quello legato alla storia dell'emigrazione italiana, un patrimonio fisicamente diffuso in numerose località, italiane ed estere, custodito da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, centri di studio e ricerca, associazioni di emigrati. Gli interventi, per un importo di circa 5,3 milioni di euro (di cui 300mila arrivano da Fondazione San Paolo per la progettazione; 3 milioni dal MIBACT, nell'ambito del programma Grandi Progetti Beni Culturali e 2 milioni dal Patto per Genova - siglato tra Comune e Governo nel 2016) riguardano l'adeguamento funzionale, il restauro e il risanamento conservativo della Commenda e dureranno circa un anno. «Un progetto importante per storia, cultura e turismo che oggi arriva alla fase esecutiva - dice il sindaco di Genova Marco Bucci -.
Sappiamo che Genova ha avuto un ruolo strategico nella storia dell'emigrazione italiana grazie al suo porto, crocevia di persone, merci, culture. "Dovve i Zeneixi vàn, 'n'atra Zena fan" diceva, secondo la tradizione, l'Anonimo Genovese: una testimonianza della nostra storia da migranti del mondo. Storia che troverà spazio qui, in locali ristrutturati e ripensati per questo scopo. Il MEI godrà inoltre di una posizione strategica: con l'Acquario e il Museo del Mare a due passi, il Museo dell'emigrazione completerà un'offerta museale e turistica di primo livello. Grazie a tutti i soggetti che hanno collaborato alla realizzazione del museo». L'emigrazione è un tema fortemente identitario per Genova ed è strettamente legato anche all'imponente edificio scelto: la Commenda di Prè, un capolavoro di arte medievale, da sempre animato da passaggi, viaggiatori, navi. La Commenda, fin dal XII secolo era ricovero dei pellegrini diretti in Terrasanta. Sarà un museo adatto a tutti i pubblici, anche alle scuole e alle famiglie, che potrà parlare a tutti attraverso diversi linguaggi e con modalità museologiche innovative e interattive, aiutato da quelle tecnologie che possono facilitare la conservazione e la diffusione della memoria.
Il percorso espositivo del MEI
L'edificio si sviluppa su tre piani e dopo anni di restauri e di ricerche archeologiche i nuovi lavori apporteranno tutte le migliorie funzionali a un museo di "nuova generazione" e sarà costruito intorno alle storie di vita dei protagonisti dell'emigrazione: le esperienze dei singoli saranno proposte al visitatore vivendole "in his shoes", immergendosi nei suoi panni, attraverso fonti primarie come le autobiografie, i diari, le lettere, le fotografie, i giornali, i canti e le musiche che accompagnavano gli emigranti. I documenti e le fonti messi a disposizione del MEI sono conservati da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, associazioni di emigrati, che fanno parte della grande rete di collaborazione che il MEI sta costruendo affinché il nuovo Museo sia davvero un museo partecipato, capace di rinnovarsi. Tutti questi documenti concorreranno alla creazione di un'unica narrazione, in grado di non appiattire il fenomeno ma mostrarlo attraverso le sue numerose sfaccettature ed articolazioni.
Il MEI sarà un museo in movimento: l'emigrazione è un viaggio, e chi entrerà si troverà in un percorso immersivo tra le immagini e le storie dei milioni di italiani che hanno lasciato il nostro paese a partire dall'Unità d'Italia nel 1861 per arrivare fino ad oggi. Le diverse "stazioni" che compongono il percorso potranno "parlare" in modo diverso a seconda dell'interlocutore che si avvicinerà: questo grazie a un meccanismo di registrazione all'ingresso che permetterà di calibrare lingue (i contenuti saranno disponibili in 4 lingue), storie e documenti in base alla specifica persona che sta compiendo il percorso. I dati sulle partenze, i ritorni, le destinazioni, il lavoro, la salute, l'alimentazione, il razzismo, l'accoglienza, le tante motivazioni diverse per lasciare l'Italia, che rappresentano il grande mosaico della migrazione saranno comunicati attraverso strumenti che permetteranno anche di "portare a casa" i contenuti, magari per rifletterci in un secondo tempo, o per condividerli insieme attraverso le reti social.
Ci sarà anche uno spazio di riflessione, il "Memoriale" che attraverso una suggestione artistica intende essere il punto emotivamente più alto del percorso. La storia dell'emigrazione italiana è segnata infatti da una serie di episodi dolorosi, a volte collettivi. Uno spazio all'interno permetterà di approfondire gli episodi, dai fatti di Aigües Mortes (1893) alla strage di Marcinelle (1956), passando per disastri minerari e naufragi. L'emigrazione italiana non ha avuto solo la sua destinazione all'estero e non appartiene solo al passato. Per questo il Museo racconterà anche l'emigrazione interna, declinata nelle sue due grandi direttrici, dalla campagna alla città e dal Sud al Nord e l'emigrazione contemporanea, con le forme che ha assunto dopo il 1973, anno del cambio epocale, in cui da paese di emigrazione, l'Italia diviene paese di immigrazione.
Il percorso museale integrerà anche quello del Galata Museo del Mare, che da anni offre ai visitatori un'esperienza multimediale coinvolgente con il Museo Memoria e Migrazioni, un percorso interattivo che rievoca la traversata oceanica dei migranti italiani a bordo dei piroscafi verso gli Stati Uniti e il Sud America, il Brasile e l'Argentina; e che in una sezione specifica racconta l'immigrazione contemporanea verso l'Europa.
I DOCUMENTI utilizzati per la costruzione del percorso del Museo sono il frutto di ricerche e studi che hanno visto il fondamentale appoggio e la collaborazione di studiosi e istituzioni nazionali ed internazionali.
Info sulla Commenda:
www.visitgenoa.it/commenda-di-san-giovanni-di-pr%C3%A9-museoteatro
Riceviamo da Ufficio Stampa Freetrade e volentieri pubblichiamo.