Magna Etruria, alle origini del gusto della Toscana
Assaggiare cibi etruschi e romani all'interno degli scavi archeologi è l'atmosfera ideale per un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca delle origini del gusto.
Questo propone la I edizione di Magna Etruria: entrare idealmente in contatto con le radici genealogiche della cucina toscana, circondati dalle vestigia di questi due popoli che si sono combattuti per poi fondersi gli uni negli altri, anche per quel che riguarda le abitudini alimentari.
Nelle date 29 giugno, 12, 15 e 29 luglio 2015, all'interno dell'area archeologica di Fiesole (FI), nella terrazza sovrastante il Teatro Romano, sarà possibile degustare tutti i piatti in serate suggestive organizzate da Luca Bertini con la collaborazione del Caffè del Teatro Romano di Alvaro Fini, il Comune di Fiesole e Vetrina Toscana.
Oltre alla straordinaria location, l'amministrazione comunale di Fiesole proporrà ai partecipanti visite guidate gratuite alla mostra "La mensa in età etrusca, romana e longobarda" a cura degli Amici dei Musei di Fiesole. Il curatore del Museo Marco De Marco presenterà insieme a Luca Bertini, ideatore dell'iniziativa, i piatti e spiegherà le loro origini etrusche.
Inoltre, le serate del 29 giugno e del 15 luglio daranno libero accesso ai concerti di musica jazz nell'anfiteatro. La serata del 12 luglio, invece, è stata inserita nel programma delle Notti dell'Archeologia in Toscana.
In tutto il periodo i ristoranti fiesolani di Vetrina Toscana proporranno un piatto della tradizione etrusca che ci farà comprendere come i gusti dei nostri antenati fossero molto più simili ai nostri di quanto ci si possa immaginare.
I ristoratori aderenti all'iniziativa offriranno ai propri clienti anche dei buoni sconto, offerti dal Comune di Fiesole, per la visita della mostra e dei buoni sconto saranno offerti ai visitatori della mostra per recarsi nei ristoranti ad assaggiare i piatti "etruschi" che lo chef avrà inserito in carta.
Il menù delle serate e i piatti dei ristoranti si ispireranno alle fonti storiche per lo studio dell'alimentazione degli Etruschi, sia di tipo letterario (greche e latine), sia sui reperti archeologici e sugli affreschi rinvenuti nelle tombe, appositamente studiate da Luca Bertini.
Si partirà con le uova, alimento immancabile del banchetto etrusco. Agli ospiti di riguardo, infatti, si offrivano uova sode prima di iniziare il pasto. netfucks
Tracce della sacralità di questo alimento rimangono nel rito cattolico della benedizione delle uova, fonte di nuova vita, durante la settimana santa che precede la Pasqua, ma ancor più nelI'usanza, tipica di tutto il centro Italia, di consumare uova sode benedette prima di iniziare il pranzo pasquale.
Si finirà invece con la lattuga perché nella cultura gastronomica etrusca I'insalata veniva servita alla fine del pranzo, perché aveva il compito di facilitare la digestione.
Marziale, nei suoi epigrammi, scrive: "perché mai la lattuga, che di solito chiudeva la cena degli avi, oggi dà inizio ai nostri pasti?" Già i Romani, dunque, avevano modificato l'usanza alimentare di consumare erbe e insalate a fine pasto.
Non potrà mancare il farro offerto per l'occasione dal Consorzio Produttori di Farro della Garfagnana IGP e neppure il pesce.
Gli Etruschi, infatti, erano considerati dai Greci e dai Latini i "signori assoluti e incontrastati dei mari che bagnano la penisola italica".
Avevano una flotta molto efficiente per difendere i porti e i loro traffici commerciali. Non ci sono pervenuti molti reperti tranne dei pesi per le reti e qualche amo.
Di grande importanza è la serie di piatti con immagini di pesci alcuni dei quali conservati nel Museo Civico Archeologico di Fiesole (immagine in allegato)