TRENTO, DAL 21 AL 24 SETTEMBRE IL TRENTODOC FESTIVAL
Con lo straordinario bottino di 26 medaglie d'oro e 36 d'argento, il Trentodoc - come abbiamo anticipato ieri - si è confermato la bollicina più premiata in Italia e nel mondo. Lo ha decretato il verdetto londinese del più selettivo e prestigioso concorso mondiale dedicato al mondo degli spumanti e degli Champagne cui hanno partecipato 19 Paesi con oltre mille etichette.
Un riconoscimento prestigioso, frutto dell’impegno e della dedizione delle 67 case spumantistiche associate che troverà il giusto riconoscimento in questi giorni al Trentodoc Festival, in programma da domani 22 settembre a domenica 24 settembre. Il Festival è promosso dalla Provincia Autonoma di Trento ed è organizzato dall'Istituto TrentoDoc e Trentino Marketing, in collaborazione con il "Corriere della Sera". Sono 119 gli appuntamenti proposti (80 dei quali in cantina, più del doppio rispetto alla prima edizione), 60 ospiti gli ospiti attesi. Il via ufficiale della kermesse è in programma giovedì 21 settembre, alle ore 19, al Chiostro degli Agostiniani (Vicolo S. Marco, Trento).
Quelle bollicine baciate dal sole delle Dolomiti
Trento e le bollicine con i colori del sole (e dei tramonti rosati) delle Dolomiti. Trento e i sapori della montagna. Trento e la genuina passione per le arti, unita ad uno sguardo mai pessimista verso il futuro. Era così mezzo secolo fa, quando Mario Soldati descrisse il Trentino come un esempio egregio di "fedeltà quasi religiosa nelle tradizioni vitivinicole" senza escludere "migliorie moderne". È così a maggior ragione oggi, con il Trentodoc diventato un sistema di relazioni economiche ed umane che hanno fatto crescere l’intera provincia ricorda il direttore artistico del Trentodoc Festival delle bollicine Luciano Ferraro.
All'ombra del Nettuno personaggi del mondo del vino, del cibo e dello spettacolo
La kermesse porterà all’ombra del Nettuno grandi enologi, esperti e personaggi del mondo del vino, del cibo e dello spettacolo quali il cantautore Diodato e la Gialappa’s Band, offrirà ad appassionati e grande pubblico la possibilità di compiere un’esperienza a tutto tondo all’insegna del buon bere con degustazioni guidate, show cooking, dibattiti, feste e altri momenti dedicati alla socialità. Senza dimenticare ovviamente le vere protagoniste di questi tre giorni di festa: le 57 cantine e case spumantistiche che accoglieranno gli ospiti con visite nei vigneti, laboratori didattici, aperitivi, cene a tema e serate musicali.
Tra i protagonisti della kermesse l'Enoteca provinciale di Palazzo Roccabruna
Punto di riferimento del Festival è la città di Trento, con i suoi cortili, i parchi e i palazzi storici (in testa l’Enoteca provinciale di Palazzo Roccabruna) ma non mancheranno gli itinerari alla scoperta dei territori di produzione e delle sue bellezze, grazie alla collaborazione delle Aziende di promozione turistica del territorio e della Strada del vino e dei sapori. E ancora: bar, ristoranti ed enoteche animeranno il lungo weekend proponendo eventi, degustazioni e menù abbinati a Trentodoc. L'evento è nato per rafforzare la proposta già diffusa di enoturismo e delle altre eccellenze del settore e darà la possibilità di conoscere e approfondire i diversi aspetti e il carattere delle bollicine di montagna. Una festa che coinvolge ospiti, addetti ai lavori, giornalisti e appassionati, con un ricco calendario di appuntamenti: degustazioni guidate, dj set, esperienze in città e nei vigneti, talk show e incontri con sommelier, chef, enologi, viticoltori e nomi illustri del mondo dell’arte, del design, della moda, della letteratura e della gastronomia.
Il primo spumante italiano a denominazione d'origine controllata
La storia del Trentodoc risale agli inizi del secolo scorso quando Giulio Ferrari, enologo dell’Istituto Agrario San Michele – oggi Fondazione Edmund Mach – ebbe l’intuizione di provare a produrre bollicine dalle uve trentine. Durante i suoi viaggi aveva, infatti, notato che la natura del terroir e le condizioni climatiche del Trentino avrebbero potuto essere vincenti. E così fu. Cominciò allora una storia fatta di esperienze condivise da viticoltori e aziende vinicole, tramandata con orgoglio e cura di generazione in generazione. Nel 1993 arrivò il riconoscimento ufficiale. Trentodoc diventa la prima D.O.C. in Italia, e tra le prime al mondo, assegnata a un metodo classico. Sono più di un centinaio, oggi, le etichette che in Trentino vantano il marchio collettivo territoriale Trentodoc riportato su ogni bottiglia e riconoscibile con la grafica delle due “O”: il gesto del remuage, la rotazione della bottiglia con una piccola scossa in modo che i residui si raccolgano nel collo, una peculiarità del metodo di produzione. Metodo che contraddistingue le bollicine di montagna prima di diventare Trentodoc, dopo una lunga maturazione.
In alto i calici. Prosit!
di Giuseppe Casagrande