Colletorto, il borgo delle regina Giovanna
Era il 2 agosto del 216 a. C. quando, sulla riva del Fortore, il fiume che segna il confine tra la Puglia e il Molise, si svolse la più grande e sanguinosa battaglia della seconda guerra punica, passata alla storia come la battaglia di Canne.Lo dimostrano gli studi e le ricerche storiche e archeologiche dello studioso Antonio Fratangelo. Oggi se nell’attraversare quei luoghi provate ad alzare il capo verso i colli che li circondano, tra il verde degli ulivi vedrete svettare una torre angioina.
E’ lì l’antico borgo di Collis Tortus, oggi Colletorto in provincia di Campobasso, che ogni anno, il 2 giugno, con una grandiosa parata storica, celebra Giovanna I d’Angiò, la Regina di Napoli e Sicilia che volle l’edificazione di quel torrione. Non ci è dato sapere se la Regina Giovanna fu mai a Colletorto, ma ella volle che una sua immagine fosse impressa nella torre. Possiamo però ipotizzare il perché di quella rocca angioina a vigilare sulla valle del Fortore.
Giovanna I fu sospettata, non sappiamo se a torto o a ragione, dell’assassinio del marito Andrea d’Ungheria. Ciò provocò due spedizioni, la prima nel 1348 e la seconda nel 1350, di Luigi re d’Ungheria e fratello della vittima contro il Regno di Napoli. Funzione della torre poteva essere dunque quella di avvistamento verso gli eserciti del re magiaro diretti verso la capitale del regno. Ma chi sa tutto della torre e della sua regina è il Prof. Luigi Pizzuto, già docente di lettere e voce narrante durante il corteo storico angioino. Imponente, come del resto nelle precedenti edizioni, la sfilata dello scorso 2 giugno. Settecento figuranti, tutti in rigoroso costume storico, e una dozzina di cavalieri hanno scortato la Regina Giovanna sino ai piedi del bastione e non è mancato, come sempre la storia dovrebbe fare, un omaggio ai vinti. Nel corteo, infatti, non mancava una rappresentanza di comparse sulla cui uniforme spiccava l’aquila sveva, in ricordo del bello e biondo e di gentile aspetto Re Manfredi che, il 26 febbraio 1266, a Benevento, perse la vita e il regno di fronte alla superiorità militare di Carlo d’Angiò. Al termine si sono susseguiti brevi interventi del Sindaco di Colletorto Fausto Tosto, del Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, del Preside del Liceo classico di Termoli e dello scrittore Edmondo Capecelatro.
Ma questa è solamente una delle tante iniziative che ogni anno organizza il comune di Colletorto. Dai fuochi di Sant’Antonio alle celebrazioni della domenica delle Palme, dalla processione in onore di San Teodoro al presepe vivente, dalla festa di primavera alle altre tante proposte è un continuo fermento culturale e spettacolare. Dal 19 luglio ha avuto inizio la manifestazione “Frammenti di teatro”, rassegna interregionale di teatro dialettale, che si concluderà il 17 agosto con un incontro dibattito cui parteciperà lo scrittore Capecelatro, autore anche di opere teatrali. Bionda, occhi verde-mare, sorriso smagliante e simpatia prorompente: è lei, Michelina Spina, Presidente del consiglio comunale con delega alla cultura, con il prezioso sostegno del sindaco Fausto Tosto, il motore portante di tutta questa effervescente e frenetica attività.
E se vi troverete a Colletorto non scordate di assaggiare i piatti della tipica gastronomia molisana: dalle paste fresche alle grigliate di carne, agli insaccati e alle bruschette condite con il più delicato degli oli d’oliva.
Carlo di Morrone