Scavi di Ercolano illuminati
All’ombra dell’arida schiena del formidabile monte (“sterminator Vesevo” come lo definì il Leopardi, che qui visse gli ultimi anni della sua vita), lungo il Miglio d’Oro, la storia ha lasciato tracce di straordinaria bellezza. Siamo sul tratto di costa che da Napoli, scendendo verso sud, attraversa le città di Portici, San Giorgio a Cremano, Ercolano, Torre del Greco fino a giungere a Torre Annunziata e Pompei. Già, Pompei! Anche qui sono riprese le visite notturne con gli scavi illuminati: l’avrebbe mai immaginato Plinio il Giovane (in due famose lettere a Tacito descrisse l’eruzione del 79 d. C.) che a distanza di duemila anni sarebbe stato possibile riportare alla luce e ammirare quei luoghi spazzati via dalla forza invincibile del fuoco? Spostiamoci ad Ercolano: qui, dove il tempo sembra essersi fermato, il Festival delle Ville Vesuviane, giunto alla XXIV edizione, ha ripreso il suo lungo viaggio all’insegna della cultura nei luoghi della memoria: un viaggio che continua ininterrottamente da quasi un quarto di secolo, tra musica e teatro alla ricerca dello ‘spirito dei luoghi’. A far da cornice il Vesuvio da un lato e il golfo di Napoli dall’altro, al centro gli Scavi di Ercolano, illuminati in occasione del festival, che ostentano tutta la loro millenaria bellezza. Siamo nel cuore del Miglio d’Oro, tra palazzi e ville del settecento, un patrimonio di straordinario fascino, da anni al centro di un progetto di valorizzazione per portarlo all’attenzione di un turismo qualificato: aprire i luoghi storici all’arte e allo spettacolo è senza dubbio una ricetta vincente per attrarre turisti che in queste sere d’estate possono godersi un posto all’ombra del vulcano. Come è avvenuto per gli oltre duemila spettatori che nella serata inaugurale del 31 luglio hanno seguito il concerto di Alex Britti: immersi nel verde del Parco sul mare di Villa Favorita a Ercolano, hanno applaudito i virtuosismi alla chitarra del cantautore romano dei “7000 caffè”. Il festival 2011 attende anche l’arrivo di Franco Battiato (5 agosto), I Pooh (14 agosto) , e Carlo Buccirosso con Valentina Stella (11 agosto). E a queste latitudini, si sa, non può mai mancare la musica classica napoletana: quest’anno è toccato a Mario Maglione, erede musicale di Roberto Murolo, esibirsi nella serata del 3 agosto, a Villa delle Ginestra a Torre del Greco, nella casa dove il poeta di Recanati abitò a lungo e compose ‘La ginestra’ e ‘Il tramonto della luna’. Da Villa delle Ginestre si ha la sensazione di poter accarezzare il cratere, poi, voltando lo sguardo verso il mare, all’imbrunire, si ammira il luccichio delle case di Capri che si fonde con le fronde dei pini che qui svettano rigogliosi. Al piacere della vista e delle note musicali si aggiunge quello del gusto: al diffondersi nell’aria dei profumi della natura si mescola quello proveniente dai ristorantini, che da queste parti propongono una cucina che celebra il trionfo del mare. Ma guai a distrarsi! Il Festival ha i suoi tempi e riprendiamo il viaggio verso Portici: a Palazzo Valle, (sabato 6 agosto) sarà la volta dell’Orchestra Collegium Philarmonium (musiche di Mozart, Piazzolla, Morricone), l’8 agosto, al Molo Crocelle di Torre Annunziata (l’antica Oplontis) , in scena Antonio Siano in “Terra Mia”, fino a giungere a Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (venerdì 12 agosto) per il concerto di Espedito De Marino. Dulcis in fundo, un fuori programma all’insegna della tradizione: il 16 agosto, nella Piazza di Pugliano ad Ercolano, imperdibile la festa patronale della madonna ’Assunta’, con concerto dei neomelodici Franco Ricciardi e Ivan Granatino e fuochi pirotecnici sul mare.
di Carmine Maione