SCUOLA MOSAICI DEL FRIULI, PER UNA FORMAZIONE UNICA
La più storica istituzione italiana dedicata all'insegnamento dell'arte del mosaico ha sede a Spilimbergo in Friuli. Tanti sono i giovani che arrivano da ogni parte d'Italia e non solo, appassionati e desiderosi di imparare. Si cimenteranno da subito a tagliare le tessere con la martellina, strumento che diventerà loro fedele compagno e di cui impareranno a riconoscerne il suono. Inizieranno a comporre mosaici: prima esercizi per prendere confidenza con la posa, poi delle copie, fino alle interpretazioni libere. Lavoreranno in gruppo per realizzare opere complesse, ma saranno sollecitati anche a sperimentare in maniera autonoma. Percorreranno la storia del mosaico, non solo sui libri, ma riproducendo l'espressione formale e le tecniche di ogni periodo artistico. Poi avranno modo di conoscere i materiali e li sapranno declinare in base al progetto. Infine parteciperanno a incontri e stage con artisti e studiosi di fama internazionale e saranno coinvolti nell'esecuzione di decorazioni musive per spazi pubblici. Tutto questo e altro ancora è ciò che vive un allievo della Scuola Mosaicisti del Friuli durante il suo percorso di formazione: tre anni di studio e lavoro per diventare un maestro mosaicista. La scuola è diretta con grande maestria da Stefano Lovison che ricopre il ruolo di Presidente.
La natura specialistica della Scuola Mosaicisti del Friuli: tra tradizione e innovazione
La Scuola fu istituita nel 1922, quando nel dopoguerra c'era la necessità di dare un'istruzione e una preparazione professionale ai giovani del luogo costretti, una volta adulti, ad emigrare per sostenere la famiglia e cercare fortuna altrove. A fondare la Scuola sono stati Lodovico Zanini, delegato per il Friuli della Società Umanitaria, e Ezio Cantarutti, sindaco di Spilimbergo, convinti che la padronanza di un mestiere e una solida cultura di base avrebbero favorito gli emigranti friulani a trovare una buona occupazione all'estero, dove sarebbero stati considerati manodopera specializzata, meglio retribuiti e più rispettati. Questo era l'obiettivo della Scuola. In questo modo nelle ore di laboratorio furono recuperate e trasmesse conoscenze e tecniche che erano proprie della zona di Spilimbergo e del Friuli occidentale, dove era molto diffuso il mestiere dei terrazzai o dei mosaicisti tramandato da padre in figlio o all'interno di piccole botteghe familiari.
Vennero aggiunti anche insegnamenti di cultura generale corrispondenti ai programmi di quarta, quinta e sesta elementare, un corso di lingua francese, in previsione del lavoro all'estero, e lezioni di storia dell'arte e di disegno. Sugli studi teorici prevalevano comunque le molte ore di esercitazione pratica: l'apprendimento delle tecniche esecutive e degli stili compositivi avveniva per gradi attraverso la copia di opere antiche, romane, bizantine e moderne (ovvero con la tecnica del rovescio su carta). Questa attenzione al "saper fare", all'apprendimento attraverso l'esperienza, ha dunque caratterizzato la Scuola Mosaicisti del Friuli fin dalle origini ed è ancora oggi fondamento della didattica. Agli allievi inoltre fu data la possibilità di intervenire nella realizzazione di opere per decorare chiese, scuole e altri edifici pubblici.
Già nel 1923, l'anno successivo all'apertura, la Scuola rispose all'importante commessa del rivestimento musivo di una fontana per la Prima Mostra Internazionale di Arti Decorative di Monza (esposizione di importanza nazionale!) e negli anni Trenta, con una ferrea organizzazione interna, preparò quasi 10.000 mq di superfici decorative a mosaico, pavimentali e parietali, per il Foro Italico di Roma (i mosaici erano eseguiti nelle aule di Spilimbergo e spediti, suddivisi in parti, a Roma dove venivano ricomposti e applicati da maestranze fidate). Questo aspetto produttivo permette agli allievi di seguire l'evoluzione intera di un'opera musiva, dalla sua progettazione all'applicazione nel sito definitivo, è continuato nel tempo coinvolgendo architetti, pittori e scultori, designer che hanno stimolato e indicato nuove prospettive per il mosaico. Opere della Scuola si trovano in tutto il mondo: sono il risultato di un lavoro collettivo di maestri, allievi e personalità del campo artistico.
Nasce così il grande mosaico Saetta iridescente per la stazione della metropolitana World Trade Center Path Station (Ground Zero) di New York, ma si potrebbero citare anche le opere tridimensionali a mosaico come la scultura al Centro Ricerche FIAT di Orbassano a Torino, gli inserimenti nel tessuto cittadino come la pavimentazione della Piazza della Transalpina tra Gorizia e Nuova Gorica, e ancora i rivestimenti parietali e pavimentali per un ristorante a Tokio, le superfici decorative per il Centro culturale "Chicasaw" in Oklahoma (USA), per la Volksbank di Graz (Austria), per le chiese di San Lorenzo a L'Aquila e della Sacra Famiglia a Pordenone, le installazioni presso il Mosaic Park di Seoul (Corea del Sud), il rivestimento Texture della nuova Hall - Interporto Pordenone. Si sperimentano anche nuovi campi di applicazione del mosaico, soprattutto nell'arredo urbano e d'interni. Sono veri e propri oggetti di design.
La formazione e l'internazionalità
A quasi cento anni dalla sua fondazione, la Scuola si presenta come una realtà che offre una formazione specifica di alto livello professionale, unica in Italia e riconosciuta a livello internazionale. È questo il risultato di un cammino che ha portato a trasformazioni e aggiornamenti, senza rinnegare mai il sapere artigianale di cui la Scuola è portatrice ed erede: quella tradizione che caratterizza il Friuli occidentale fin dal Cinquecento, territorio delimitato dal Tagliamento e attraversato dal Cellina e Meduna, fiumi questi da cui trarre la materia prima, i sassi, frammentati per il terrazzo e ridotti a tessere per il mosaico. Se all'inizio la Scuola accoglieva i ragazzi friulani dei paesi vicini a Spilimbergo che la raggiungevano quotidianamente a piedi o in bicicletta, oggi quasi la metà degli iscritti non è italiana: più di una ventina le nazionalità rappresentate, tra cui Francia, Spagna, Polonia, Lituania, Russia, Kazakistan, e ancora Corea del Sud, Cina, India e Pakistan, Stati Uniti e America Latina. E se all'inizio era un mestiere prevalentemente maschile, oggi si può dire che le allieve siano la maggioranza.
Per essere ammessi alla Scuola è necessario possedere un diploma d'istruzione secondaria superiore (ma diversi sono i laureati in varie discipline che puntano a una competenza specifica). Si deve avere un'età compresa tra i 18 e i 40 anni. Il ciclo scolastico è di tre anni nei quali si seguono lezioni teoriche e pratiche, dal lunedì al venerdì, per 38 ore settimanali, da settembre a giugno. Concluso il terzo anno si ottiene la qualifica di "Maestro mosaicista". Successivamente è possibile frequentare un ulteriore anno di perfezionamento. Le statistiche dimostrano come coloro che conseguono il diploma vengano assorbiti dal mercato del lavoro, sia come collaboratori o dipendenti di laboratori affermati, sia aprendo imprese autonome in Italia e all'estero, portando l'arte del mosaico in giro per il mondo: questo perché la Scuola offre una formazione completa ed esaustiva, capace di supportare l'allievo di fronte a qualsiasi situazione progettuale o operativa.
Le discipline fondamentali sono il Mosaico e il Terrazzo e vengono insegnate nelle aule-laboratori. Per il Mosaico a lezione si affrontano sia i caratteri formali e culturali, sia quelli più tecnici come la scelta dei materiali o i modi compositivi e di realizzazione. Al primo anno si studiano e si copiano i mosaici del mondo greco-romano, al secondo ci si cimenta con la tecnica musiva bizantina, riproducendo o interpretando soggetti figurativi medievali, anche con l'utilizzo di smalti e ori, e si approfondisce la tecnica moderna del rovescio su carta. Quest'ultima è un sistema di esecuzione brevettato alla fine dell'Ottocento da Gian Domenico Facchina, mosaicista di Sequals, molto noto per aver realizzato i mosaici dell'Opera di Parigi. Facchina con questa tecnica riuscì a ricoprire vaste superfici in tempi ristretti e con ottimi risultati. Un suo collaboratore e primo insegnante di mosaico alla Scuola fu Andrea Avon che trasmise ai suoi allievi la tecnica del rovescio su carta, metodo che si presentava come nuovo e moderno e che consentì alla Scuola di portare a termine le grandi commesse come quella del Foro Italico a Roma o della cupola del Santo Sepolcro a Gerusalemme.
La Scuola è quindi detentrice della conoscenza di questa tecnica, efficace e adeguata per certe situazioni decorative. Al terzo anno si affronta il mosaico contemporaneo: si analizzano le strutture compositive e cromatiche di tessere e fughe, di ritmi e alternanze, si sperimentano le potenzialità del linguaggio musivo per assecondare l'espressività, si avviano progetti innovati e si indaga l'interpretazione musiva di opere pittoriche del Novecento o di questo secolo, cercando, se possibile, un confronto diretto con gli autori. Per il Terrazzo è previsto, nel corso dei tre anni un progredire di conoscenze relativamente a: applicazioni e pose di mosaici e di pavimenti anche su superfici estese, esecuzione e costruzione di modelli e calchi tridimensionali, realizzazione di moduli pavimentali e pavimenti veri e propri, apprendimento di motivi e tecniche tra cui quella famosa del "terrazzo". Intercalati alle lezioni di mosaico e terrazzo ci sono gli insegnamenti teorici di Disegno e teoria del colore, Modellazione digitale, Computer grafica, Storia del mosaico, Tecnologia dei materiali.
Il programma di Disegno prevede, oltre alla copia dal vero, lo studio e la riflessione sugli elementi che costituiscono un'immagine (punto, linea, superficie, colore, luce...). La Modellazione digitale fornisce allo studente strumenti per l'analisi e la progettazione di moduli decorativi e per affrontare situazioni dove ci siano piani e superfici, anche irregolari, da ricoprire. Si utilizzano gli strumenti tradizionali del disegno geometrico, ma anche strumenti informatici per la resa bidimensionale e la modellazione tridimensionale. A Computer grafica lo studente apprende l'uso dei principali programmi informatici di grafica al fine di preparare bozzetti e progetti musivi, per studio, documentazione, presentazioni... La Storia del mosaico tratta l'evoluzione di quest'arte nel corso dei secoli e affianca, illustrando il contesto storico e culturale, gli argomenti che sono affrontati nei laboratori con l'esecuzione pratica. I grandi temi sono così ripartiti nei tre anni scolastici: il mosaico antico greco e romano fino alla decorazione dei primi edifici cristiani (primo anno), il mosaico bizantino e medioevale e i successivi esempi di epoca moderna (secondo anno), il mosaico contemporaneo legato ai principali movimenti d'arte del XX e XXI secolo (terzo anno).
Le peculiarità chimiche e fisiche delle materie utilizzate nel mosaico e nel terrazzo vengono studiate a Tecnologia dei materiali. Oltre all'analisi delle qualità specifiche di durezza e resistenza, colore e resa atmosferica di ogni singola materia, naturale e artificiale, vengono spiegati anche i leganti aerei e idraulici e le proprietà di malte, calcestruzzo, laterizi, materiali refrattari, materiali ceramici, resine sintetiche. Al termine del triennio, il mosaicista possiede un bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche, padroneggia i procedimenti esecutivi e li sa contestualizzare storicamente, è in grado di affrontare mosaici di stile accademico come quelli con soluzioni non tradizionali, riesce a condurre un progetto dalla fase ideativa a quella di creazione e di posa, è consapevole della complessità del lavoro e delle problematiche presenti in ogni fase, è capace di condurre un lavoro in team o individualmente.
La diffusione della conoscenza del mosaico e la Galleria didattica della Scuola Mosaicisti del Friuli
La Scuola Mosaicisti del Friuli costituisce un punto di riferimento per la divulgazione e lo studio del mosaico. Una parte della sua attività infatti è dedicata alla promozione della cultura del mosaico attraverso incontri, pubblicazioni, convegni ed esposizioni all'estero e in Italia. L'Archivio della Scuola rappresenta una fonte inesauribile di informazioni che testimoniano l'attività di quasi un secolo. Si tratta di fotografie, bozzetti, disegni, cartoni, stampe, ma anche documenti amministrativi, appunti e memorie dei protagonisti che hanno fatto la storia della Scuola e del mosaico. Si attinge dunque da questo Archivio per ricercare e approfondire argomenti generali, opere e tecniche che spesso diventano anche temi di lezione. Numerose sono poi le collaborazioni che intrecciano la Scuola agli ex allievi, nei luoghi dove risiedono (spesso fuori Italia) o dove lavorano, per la progettazione e la realizzazione di mostre, esposizioni, grandi opere, restauri.
La volontà di far comprendere la complessità e la bellezza del mosaico ha portato a organizzare dei corsi brevi aperti a studiosi e appassionati che sotto la guida di maestri esperti possono cimentarsi nel realizzare un mosaico con rigore e secondo le regole accademiche. Questi corsi, aperti a tutti, si ripetono nell'anno con una durata di una settimana o di un fine settimana. La Scuola Mosaicisti del Friuli è soprattutto un luogo aperto ai visitatori (oltre 38.000 nel 2019) ed è questa l'azione principale nell'ambito della divulgazione dell'arte musiva, poiché la Scuola stessa è una galleria espositiva: l'edificio storico, il cortile con gli interventi di mosaico tridimensionale, i pavimenti e le sue pareti su cui sono appese le opere degli allievi su vari soggetti e modalità tecniche dell'arte musiva. Il visitatore può vedere: copie tratte dall'antichità, dalle basiliche di Aquileia o di San Giusto a Trieste, traduzioni di stili e correnti artistiche, interpretazioni di bozzetti e dipinti, mosaici originali nati da collaborazioni con pittori e architetti, soluzioni innovative nel campo dell'arredo e del design.
Oltre 900 sono infatti le opere lungo un percorso che si snoda su due piani, in continua rotazione e in costante aumento. Da settembre a giugno, dal lunedì al venerdì, durante tutto l'orario di lezione, mattina e pomeriggio, è possibile entrare nella Scuola e guardare i mosaici, ma nello stesso tempo anche gli allievi al lavoro. Una scelta di trasparenza che avvia scambi e confronti, arricchisce e premia, permette l'aggiornamento e la crescita. Nel periodo di luglio e agosto la Scuola rimane comunque aperta con la mostra Mosaico & Mosaici che presenta il meglio di ciò che si è svolto durante l'anno formativo appena concluso. Quest'anno poi gli allievi saranno coinvolti in un work in progress: la realizzazione, sotto gli occhi curiosi e attenti di passanti e visitatori, del mosaico pavimentale esterno che si svilupperà per un'area di oltre 1.100 mq attorno ai due edifici attigui destinati a mostre ed eventi: un mosaico, a superficie continua tra i più estesi a cielo aperto.
La Mostra è stata inaugurata il 31 luglio e terminerà il 30 agosto
Mosaico&Mosaici, l'appuntamento annuale della Scuola Mosaicisti del Friuli. Si è aperta lo scorso 31 luglio con una partecipata cerimonia la mostra Mosaico&Mosaici 2020, l'annuale appuntamento della Scuola Mosaicisti del Friuli che presenta una selezione di opere realizzate degli allievi durante l'anno formativo trascorso. L'evento, molto sentito, riconosce pubblicamente l'impegno degli allievi e assume quest'anno un'importanza particolare vista l'emergenza sanitaria internazionale che ha reso il percorso formativo 2019/ 2020 molto difficoltoso. Al via ha preso parte un folto numero di amici e collaboratori della Scuola, ex allievi, artigiani e autorità, che disseminati nel piazzale esterno della Scuola, hanno assistito ai saluti istituzionali. Rassicuranti in merito sono state le parole del Presidente della Scuola Mosaicisti del Friuli, Stefano Lovison, che ha dato il benvenuto ai presenti. Evidenziando la tenacia e il lavoro di squadra della Direzione, degli insegnanti e degli allievi tutti, ha invitato a guardare i mosaici esposti che costituiscono la prova tangibile di come la Scuola Mosaicisti del Friuli abbia saputo reagire alle difficoltà con efficienza e responsabilità.
L'invito a una riflessione sulle forze messe in campo è stato raccolto dal Direttore Gian Piero Brovedani, che ha voluto complimentarsi con gli allievi per la maturità dimostrata nella fiducia riposta nella Scuola e nel rispetto delle regole per la sicurezza, consentendo così di riavviare l'attività dei laboratori di mosaico e terrazzo appena le disposizioni regionali lo hanno permesso. Il sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli nel suo saluto ha definito la Scuola "un compendio di cultura", osservazione ribadita anche da Fabrizio Cicero, coordinatore Despar/ Interspar/ Eurospar Friuli Venezia Giulia, che ha voluto sostenere la pubblicazione del catalogo della mostra. Parole di stima per il lavoro svolto sono state espresse anche dall'Europarlamentare Marco Dreosto e dal Senatore Franco Dal Mas. L'Assessore regionale Stefano Zannier ha concluso ribadendo l'importanza che la Scuola Mosaicisti del Friuli riveste per il territorio regionale e non solo. Presenti ai saluti anche Emanuele Zorino, Sindaco di Aquileia, Comune recentemente entrato nella compagine del Consorzio per la Scuola Mosaicisti del Friuli.
La mostra allestita all'interno della Scuola, nelle aule dove durante l'anno si fa lezione, è stata già visitata a piccoli gruppi e altre sono le visite in programma fino al prossimo 30 agosto, giorno di chiusura. Sono visibili le prove degli allievi del primo anno incentrate sull'apprendimento delle tecniche e delle soluzioni formali del mosaico antico; gli allievi del secondo corso offrono esempi di mosaico bizantino e della tradizionale tecnica del "rovescio su carta"; il terzo corso invece dimostra una maggiore autonomia interpretativa ed esecutiva, rispondente alle soluzioni e al gusto contemporaneo. Nella visita è possibile ammirare anche Pavo, la grande opera musiva che è immagine-simbolo della mostra e copertina del catalogo Mosaico&Mosaici 2020. C'è poi nella Galleria della Scuola Mosaicisti del Friuli, edificio attiguo che si affaccia sul viale Barbacane, l'esposizione collaterale dedicata a mosaico e design. La mostra Mosaico&Mosaici 2020 è visitabile tutti i giorni fino al 30 agosto dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.00.
di Camillo Pisano
Scuola Mosaicisti del Friuli
Via Corridoni 6, 33097 Spilimbergo (PN)
Tel. +39 04272077
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www.scuolamosaicistifriuli.it