11 SETTEMBRE: BOTTEGA RICORDA I 20 ANNI DI UN EVENTO TRAGICO E GLOBALE CHE HA SEGNATO L'UMANITÀ NEL PROFONDO
Riceviamo da Anna Pesenti e volentieri pubblichiamo
La cantina trevigiana diffonde un documento, che raccoglie gli scatti e il racconto del fotografo Dario Camilotto, testimone visivo di quella giornata. L'11 settembre è ad ogni latitudine una data indelebile e una pagina nera della memoria dell'umanità. Sono passati vent'anni ma il ricordo è ancora lucido: ognuno di noi sa perfettamente dov'era e cosa stava facendo quel martedì di settembre 2001. Dario Camilotto, che ha alle spalle una solida esperienza professionale nell'ambito della fotografia, ha raccolto i suoi scatti più significativi per ricordare, unitamente a un racconto in prima persona, il crollo delle torri gemelle e le incontrollabili emozioni di quel giorno terribile.
New York, la "grande mela", la capitale del mondo, è stata colpita al cuore in uno dei suoi simboli, riconosciuto ovunque e da tutti, e proprio per questo oggetto di un attacco a valenza globale, che ha avuto nella sua infinita declinazione mediatica l'effetto forse più dirompente. Bottega, cantina e distilleria di Bibano di Godega (TV), ha sempre manifestato una particolare sensibilità alle tematiche sociali e ha lanciato dei moniti contro la guerra e i suoi effetti nefasti. Nel corso degli anni attraverso forme simboliche in vetro soffiato sono state create delle bottiglie tematiche per stigmatizzare le conseguenze dei conflitti più sanguinosi. Negli anni '90 è nata "Sarajevo", che racchiude all'interno una colomba di pace e che richiama la città più martoriata nel corso della guerra dei Balcani.
Nel 2000, in collaborazione con il Centro Internazionale per la pace fra i Popoli di Assisi, è nata la bottiglia "Millennium for Peace", per finanziare aiuti umanitari a favore dei paesi africani funestati da sanguinosi conflitti regionali. Nel 2015, in occasione del 70° anniversario del lancio della bomba atomica, ha preso forma il progetto Spirit of Peace. Due anni dopo un'istallazione con questo nome, ideata da Sandro Bottega, Monica Lisetto e Asako Hirano, è stata esposta con il patrocinio del comune di Hiroshima in tre diversi musei della città simbolo della tragedia nucleare. L'installazione è costituita da due colombe, una in vetro trasparente e l'altra in vetro bianco, che raffigurano la speranza e la pace, e da ampolle di vetro che evocano le lacrime e racchiudono i fiori giapponesi, primi a rinascere sul terreno contaminato.
Per ricordare i 20 anni dell'11 settembre, Bottega ha invece voluto dare spazio alle immagini immortalate dal fotografo Dario Camilotto. Dal suo testo abbiamo estrapolato il passaggio che segue: "Ad un tratto un rumore sinistro squarciò l'aria, la mia cassa toracica vibrò per alcuni istanti, erano le 9:59. La torre sud collassò in pochi secondi sparendo tra fumo e macerie: sembrava si fosse aperta una voragine nel terreno e che stesse per inghiottirci. A quel punto tutto mi sembrò surreale, molta gente in preda al panico si stava spostando velocemente in direzione est, verso Brooklyn. Dopo alcuni istanti una tremenda nube nera si materializzò davanti ai miei occhi ad una velocità incredibile e a quel punto ci fu il panico. L'incredulità, assoluta protagonista dei momenti del crollo, lasciò immediatamente spazio alla paura, un mare di fumo nero e spietato iniziò a inghiottire ogni cosa."