PISA, FINO AL 17 APRILE 2022, PALAZZO BLU OSPITA LA MOSTRA " KEITH HARING"
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Keith Haring | Foto: © Archivio Frassi, Fondazione Pisa, Palazzo Blu
Haring soggiornò a Pisa nel 1989 per dipingere su una parete del convento di S. Antonio, il murale "Tuttomondo", un progetto nato dal casuale incontro tra l'artista e il giovane studente Piergiorgio Castellani, avvenuto a New York nel 1987. Castellani propose ad Haring di realizzare qualcosa di grande in Italia e l'artista accettò. Fu così che prese forma il "Keith Haring Italian Project".
170 opere provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection
La mostra pisana, a cura di Kaoru Yanase, Chief Curator della Nakamura Keith Haring Collection, presenta 170 opereprovenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection, la collezione personale di Kazuo Nakamura, che si trova nel museo dedicato all'artista, in Giappone. Si va dai primi lavori dell'artista fino agli ultimi realizzati, la mostra ripercorre, infatti, l'intera carriera di Haring. E' possibile quindi ammirare molte serie complete quali Apocalypse (1988), Flowers, (1990) e svariati altri disegni, sculture nonché grandi opere su tela come Untitled (1985). L'allestimento è stato curato dagli architetti di Panstudio ed è diviso in nove sezioni che danno conto dell'ampia gamma di tecniche espressive indagate da Haring, pittura, disegno, scultura, video, murales, arte pubblica e commerciale, iniziando dai disegni in metropolitana, Subway Drawings, 1981-1983 (gesso bianco/carta/pannelli di legno) che restano tra i suoi lavori più noti e acclamati, fino al portfolio delle diciassette serigrafie dal titolo The Bluprint Drawings, la sua ultima serie su carta che riproduce le prime e più pure narrazioni visive nate nel 1981, pubblicata nel 1990, un mese prima della sua morte.
L'impegno sociale di Haring e il bambino radiante: il suo segno inconfondibile
Keith Haring, Untitled (Fertility), 1983, Serigrafia su carta, 127 x 106 cm Ed. 75/100 | Courtesy Keith Haring Foundation
Keith Haring ha vissuto gli sconvolgimenti della New York degli anni '80, quando l'economia americana era in crisi e la città era preda di violenza, droga, discriminazione e povertà. Haring si è sempre impegnato attraverso le sue opere a sensibilizzare il pubblico su temi quali l'energia nucleare, gli aspetti negativi dell'era tecnologica, la salvaguardia dell'ambiente, il razzismo dilagante, l'uso delle droghe e la prevenzione contro l'AIDS. Sin dall'inizio della sua carriera Haring trova il modo di fondere ciò che è inequivocabilmente riconosciuto come arte con la vita di tutti i giorni. Con il soggetto del bambino individua il mezzo più efficace per assicurarsi l'immortalità. Nel corso della sua carriera ne ha disegnati un'infinità. Quello più celebre è sicuramente il bambino radiante, un neonato che sprigiona raggi di potere ricevuto dall'universo; che possiede un'energia infinita; che gattona incessantemente, senza fermarsi mai, verso ogni dove, sfidando ogni pericolo. Anche dopo la morte dell'artista questa immagine iconica ha continuato a trasmettere il suo messaggio di gioia. Il bambino radiante rappresenta Keith Haring stesso.
Keith Haring, Icons, 1990, Serigrafia su carta con rilievo, 63.5 x 53.5 cm, Ed. 221/250 | Courtesy Keith Haring Foundation
Vademecum
Keith Haring – Palazzo Blu Pisa
Lungarno Gambacorti 9
dal 12 novembre 2021 al 17 aprile 2022
orari: dal lunedì al venerdì 10-19; sabato, domenica e festivi 10-20 (fino alle 22 dal 12 al 14 novembre)
Biglietti: intero 12 euro, ridotto 10, studenti universitari 5 euro, dai 6 ai 17 anni 6 euro, gratis fino ai 5 anni
Info:
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www.palazzoblu.it