HELMUT NEWTON, SENZA EMOZIONI
Helmut Newton è uno dei più famosi, se non il più famoso fotografo tedesco che nel corso degli anni è diventato senza dubbio un mito, un rivoluzionario che non aveva paura di guardare oltre le convenzioni. Il fotografo delle star, della vita glamour, elegante e chic. Negli anni Settanta, lavorando per Vogue, ha cambiato l’estetica e il linguaggio della fotografia di moda.
Helmut Newton è uno dei più famosi, se non il più famoso fotografo tedesco che nel corso degli anni è diventato senza dubbio un mito, un rivoluzionario che non aveva paura di guardare oltre le convenzioni. Il fotografo delle star, della vita glamour, elegante e chic. Negli anni Settanta, lavorando per Vogue, ha cambiato l’estetica e il linguaggio della fotografia di moda. Ha portato i suoi modelli fuori dallo studio, nelle situazioni quotidiane, negli spazi interni, in strada. Il miscuglio di scenari contraddittori, di un’illuminazione fredda e di una notevole composizione d’immagine sono diventati il suo marchio. Creativo e visionario, si immaginava delle storie possibili o perverse, spesso irriverenti e sempre esuberanti. «Se c'è qualcosa che odio - diceva - è sicuramente il buon gusto: per me è una parolaccia. Nelle mie foto non c'è emozione. È tutto molto freddo, volutamente freddo».
Nato a Berlino nel 1920, figlio di genitori entrambi ebrei, cresciuto nella buona borghesia Berlinese degli anni '20-'30. Frequenta il Werner von Trotschke Gymnasium e la Scuola Americana a Berlino. Interessato alla fotografia fin da piccolo, lavora con la fotografa tedesca Else Simon, conosciuta come Yva. A seguito delle leggi razziali lascia la Germania nel 1938 imbarcandosi a Trieste sul piroscafo "Il Conte Rosso" rifugiandosi a Singapore e lavorando come fotografo per il Straits Times. Prende servizio nell'esercito australiano durante la Seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1945. Il 13 maggio 1948 sposa l'attrice australiana June Browne nota come fotografa con lo pseudonimo di "Alice Springs" (dal nome della omonima città australiana). Dopo la guerra lavora come fotografo freelance producendo scatti di moda e lavorando con riviste come Playboy. Dalla fine degli anni cinquanta in poi si concentra sulla fotografia di moda.
Si stabilisce a Parigi nel 1961 e intraprende una carriera come fotografo di moda professionista. I suoi scatti appaiono su varie riviste tra cui i magazine di moda Vogue, L'Uomo Vogue, Harper's Bazaar, Elle , GQ, Vanity Fair, Max e Marie Claire. Il suo particolare stile è caratterizzato dall'erotismo patinato, a volte con tratti sado-masochistici e feticistici. Un attacco di cuore nel 1970 rallenta la sua produzione, ma aumenta la sua fama, in particolare con la serie Big Nudes del 1980 che segna la vetta del suo stile erotico-urbano, sostenuto con un'eccellente tecnica fotografica. Crea inoltre molti ritratti e altri studi fotografici e incomincia a lavorare per Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Borbonese e Dolce & Gabbana. Nel 1984 insieme a Peter Max realizza il video dei Missing Persons Surrender your Heart.
Proprio negli anni Settanta, subito dopo la rivoluzionaria scoperta della tecnica polaroid, Helmut Newton ha iniziato a usarla come importante mezzo di lavoro che sfruttava per controllare l’illuminazione, la location, il trucco e la posa della modella o per cercare la composizione ottimale dell’immagine. Era questo un modo perfetto per avere il risultato immediato, per trovare la perfezione assoluta. Sui bordi di tante foto esposte nella mostra troverete appunti fatti da Newton, indicazioni su come migliorare o cambiare la composizione, luce eccetera. Nell'ottobre 2003 dona una collezione di foto alla fondazione Preußischer Kulturbesitz a Berlino. È attualmente esposta al Museo della Fotografia (Museum für Fotografie) vicino alla Bahnhof Zoologischer Garten, la stazione ferroviaria dello zoo di Berlino.
In seguito vive a Monte Carlo e Los Angeles. Muore in un incidente stradale a Hollywood quando la sua macchina si schianta su un muro del famoso Chateau Marmont, l'hotel sul Sunset Boulevard che era stata per anni la sua residenza quando abitava nella California del Sud. Le sue spoglie sono state poste a Berlino nel cimitero ebraico di Friedenau, la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich.
Mauro Carena