LA MINA DAI MILLE VOLTI
Tra i piaceri della vita la musica occupa in assoluto un valore di primo piano. Se poi ci è proposta dalla voce di Mina il piacere si avvicina pericolosamente all’orgasmo. Guido Gerosa su La Notte, lo storico giornale della sera di Milano, scrivendo il 2 dicembre 1958 un commento allo spettacolo “La sei giorni della canzone” che si era svolto al teatro Smeraldo, chiudeva l’articolo con “a porta Garibaldi è nata una stella”. Quella stella era Mina. Da quel giorno l’astro Mina ha continuato a splendere in tutti questi anni regalandoci momenti di emozioni come solo la magia della sua voce e l’intensità delle sue interpretazioni sanno trasmettere. Il repertorio di Mina spazia in tutti gli angoli più remoti della musica, dal rock al soul, al pop, al genere ironico e scanzonato, perché le sue doti vocali accompagnate da una esagerata sensibilità musicale le consentono di emozionarci anche se ci canta l’elenco telefonico. Chi non ha vissuto momenti di estasi sentendo Il cielo in una stanza, la magica canzone di Gino Paoli che Mina ha inciso agli inizi degli anni ’60? mina partecipa, per la prima volta, al Festival di San Remo, durante la decima edizione, presentando il brano Non sei felice. In quel periodo il festival si svolgeva in tre serate, da giovedì 28 gennaio a sabato 30. L’anno successivo ritorna al festival cantando in coppia con Nelly Fioramonti, la sera del giovedì, la canzone Io amo tu ami, mentre il venerdì, in coppia con Genny Luna, ha cantato Le mille bolle blu. Per la cronaca si classifica al quarto posto con Io amo tu ami e al quinto con Le mille bolle blu. Particolare curioso è che la Rai trasmetteva le prime due serate in differita, mentre la terza era in Eurovisione diretta.
Queste furono le uniche partecipazioni di Mina a San Remo, che da quel momento diventa un’accanita spettatrice. Proprio dall’ascolto del festival Mina decide di incidere alcune canzoni che le sono piaciute, basti ricordare E se domani, L’immensità, Un’ora fa, La musica è finita e altre. Nel 1967 Mina apre la sua casa discografica, la PDU. Uno dei primi brani che incide è La canzone di Marinella di Fabrizio De Andrè, ottenendo il grande successo che tutti conosciamo. Agli inizi degli anni ’60 Mina partecipa, come ospite, alle trasmissioni televisive più importanti di quel periodo.Poi la sua scelta coraggiosa e trasgressiva, per quel tempo, di avere un figlio senza matrimonio, ha provocato, da parte di una Rai clero-bigotta, un black-out durato alcuni anni. Fu Antonello Falqui a riportare Mina in televisione, la volle, come ospite fissa, nella sua trasmissione del sabato sera Studio Uno. Nell’ambito di quel programma, Mina aveva un suo spazio dal titolo “L’uomo per me”. Nella prima puntata l’ospite fu Nino Manfredi con il quale cantò E se domani e Roma nun fa la stupida stasera. Nella seconda puntata Totò fu L’uomo per me; insieme ci hanno regalato momenti di grande televisione e di grande poesia. Fu quella una delle rarissime apparizioni di Totò in televisione. Da allora Mina ha partecipato a moltissimi programmi come ospite-conduttrice, basti ricordare Sabato Sera del 1967, Canzonissima 1968, Teatro10 del 1972, Milleluci 1974, e molte altre.