UNA STORIA LUNGA 120 ANNI: PEDROTTI SPUMANTI, IL MARCHIO STORICO DELL'ENOLOGIA TRENTINA
di Giuseppe Casagrande
L'azienda fu fondata a Nomi nel 1901 da Emanuele Pedrotti. Nel 1950 nonno Italo costruisce la nuova cantina e qualche anno dopo crea il mitico "Morlacco". Nel 1979 i primi spumanti firmati da Paolo Pedrotti. Oggi al timone vi sono le sorelle Donatella e Chiara Pedrotti.
Una storia lunga 120 anni. La casa spumantistica Pedrotti di Nomi, comune della Vallagarina a due passi da Rovereto, ha festeggiato nei giorni scorsi i 120 anni di vita. Marchio storico dell'enologia trentina, la cantina fu fondata proprio agli albori del Novecento, precisamente nel 1901, da Emanuele Pedrotti, lungimirante quanto intraprendente imprenditore. Nel 1928 il patriarca della famiglia passa il testimone al figlio Italo che intuendo le potenzialità enoiche del Trentino, costruisce la nuova cantina con l'obiettivo di perseguire l'eccellenza qualitativa. Ma la svolta avviene negli anni Settanta con l'arrivo in azienda del figlio Paolo che, dopo aver concluso gli studi in enologia all'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, si dedica in particolare alla produzione spumantistica. Nel 1978 Paolo ha un'intuizione che si rivelerà vincente: ai piedi del castello che domina dall'alto il centro storico di Nomi acquista una grotta naturale che era stata trasformata durante la prima guerra mondiale in fortificazione militare e che durante la seconda guerra era stata usata come rifugio antiaereo dalla popolazione del paese.
Quella grotta naturale oggi cattedrale dello spumante
La grotta, ribattezzata da Luigi Veronelli la "Cattedrale dello Spumante" diventerà il luogo ideale per affinare i gioielli di famiglia: gli spumanti metodo classico nelle varie tipologie che riposano sui lieviti, nel silenzio, ad una temperatura costante. Un ambiente roccioso naturale che affascina per la magnificenza e l'atmosfera quasi religiosa che rapisce i visitatori. Oggi sono due "Donne del Vino", le sorelle Donatella e Chiara Pedrotti, la quarta generazione, a seguire con passione e determinazione l'evoluzione dell'azienda di famiglia focalizzata sulla produzione di bollicine Trentodoc metodo classico. Bollicine che esprimono al meglio le potenzialità di un territorio altamente vocato alla produzione spumantistica. Recentemente la storica cantina che si affaccia sulla piazza centrale del paese è stata ristrutturata grazie ad un intelligente intervento conservativo pilotato con mano sapiente dall'ing.
Chiara Pedrotti. Tutto quello che si poteva conservare è stato ristrutturato con amorevole cura, per non cancellare le architetture originali e gli ambienti più suggestivi. Oggi la cantina si presenta come una struttura dotata di attrezzature moderne, ma che mantiene il fascino della tradizionale cantina vitivinicola artigianale. Articolata su due piani, il piano terra è riservato a zona di preparazione delle cuvée e del confezionamento. Nel sotterraneo si svolgono invece l'affinamento sui lieviti e le operazioni di sboccatura dello spumante. In questa zona è stato allestito anche un piccolo museo dove si possono ammirare le antiche attrezzature vinicole che usava il nonno Italo. Della struttura originale sono state mantenute le vecchie vasche costruite in cemento, alcune delle quali aperte nella parte frontale con l'intento di creare delle nicchie per la maturazione delle bollicine Trentodoc Pedrotti.
Tre linee: la gamma da aperitivo, i millesimati, le riserve
Tre le proposte commerciali sulle quali punta la casa spumantistica di Nomi: la linea giovane da aperitivo, i millesimati, le riserve. Una gamma di nove spumanti diversi per complessità e struttura che consentono di soddisfare le esigenze dei consumatori lungo l'intero arco della giornata. Si parte in sordina con i due Trentodoc Brut e Brut Nature (entrambi Chardonnay 100%, 32 mesi sui lieviti) ideali come aperitivo per passare ai tre millesimati: il Trentodoc Brut (90% Chardonnay, 10% Pinot Nero affinato per 48 mesi sui lieviti), il Trentodoc Brut Rosè (70% Chardonnay, 30% Pinot Nero, 48 mesi sui lieviti) e il Trentodoc Semisec (100% Chardonnay, 36 mesi sui lieviti) in grado di soddisfare il palato e di accompagnare l'intero pasto.
Quattro straordinarie "Riserve": una sfida contro il tempo
Chiusura in gran spolvero con le quattro straordinarie "Riserve". Il Pas Dosé Riserva 111 (90% Chardonnay, 10% Pinot Nero, 72 mesi sui lieviti), un Trentodoc ricco di storia con un numero magico impresso sull'etichetta: il 111 che identifica gli anni tra la sua presentazione, il 2012, e l'anno di fondazione dell'azienda, il 1901. Una bollicina di grande struttura e carattere. Ecco poi un Trentodoc celebrativo: l'Extra Brut Riserva 80 40 (Chardonnay 100%, 84 mesi sui lieviti) proposto in sole 400 bottiglie per omaggiare gli 80 anni di Paolo Pedrotti e i 40 anni del suo metodo classico prodotto per la prima volta nel 1979. Intenso, delegante, cremoso. Ed ancora: il Brut Riserva 12 (Chardonnay 90%, Pinot Nero 10%, ben 158 mesi sui lieviti) frutto del tempo e della passione, dal perlage fine e persistene, profumi complessi, elegante e raffinato. Ed infine l'Extra Brut Riserva Speciale 1988 (Chardonnay 90%, Pinot Nero 10%, 360 mesi, vale dire 30 anni sui lieviti), una rarità che deve le sue affascinanti caratteristiche alle uve vendemmiate in alta quota e alla grotta che nel corso degli anni ha donato a queste bottiglie, rare e preziose, condizioni ideali per l'affinamento: temperatura costante, buio e silenzio.
Sua Maestà il mitico Morlacco di nonno Italo Pedrotti
In occasione di una recente visita di un gruppo di giornalisti e sommelier alla grotta dello spumante Paolo Pedrotti ha voluto aprire uno dei vini storici della famiglia, una bottiglia di Morlacco: la Riserva Pedrotti del 1971, un capolavoro creato da nonno Italo assemblando le migliori uve di Cabernet, Marzemino e Merlot. Liberata, dopo 50 anni, dalla prigione del vetro e decantata per favorirne l'ossigenazione, questa "chicca" di dannunziana memoria ha regalato ai presenti emozioni d'altri tempi. Colore rubino intenso tendente al granato, profumi eterei, incredibilmente fresco e suadente in bocca, morbido come un velluto. Tutti se lo sono goduto centellinandolo sorso dopo sorso. Poesia pura. Nel caveau della cantina, il Sancta Sanctorum dell'azienda, Paolo Pedrotti ne custodisce gelosamente poche decine di bottiglie cellofanate e con l'elegante cartiglio scudettato con lo stemma di famiglia scritto in tre lingue straniere: francese, tedesco, inglese, oltre all'italiano. Promessa solenne al momento del congedo: rivediamoci tra qualche anno, se il buon Dio vorrà, per rivivere la magia dell'incontro con Sua Maestà il Morlacco. In alto i calici.
PEDROTTI SPUMANTI
Via Roma 6, 38060 Nomi (TN)
Tel. +39 0464 835 111
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www.pedrottispumanti.it