VALLE DEI LAGHI, RITORNA IL TRADIZIONALE VINO SANTO
di Giuseppe Casagrande
Dopo due anni di stop per la pandemia a Santa Massenza si rinnova il tradizionale rito della spremitura delle uve Nosiola da cui sui ricava il Vino Santo Trentino, nettare degli dei.
Dopo due anni di stop per colpa della pandemia si rinnova in Valle dei Laghi lo storico rito della spremitura delle uve Nosiola dalle quali si ricava il famoso Vino Santo, l’oro giallo del Trentino, il nettare degli dei. Quest'anno sarà Santa Massenza ad ospitare sabato 9 aprile l'evento, gran cerimoniere Graziano Poli con il mitico papà Giovanni, mastro distillatore. Un rito collettivo che si svolge da tempo immemorabile con la partecipazione dell’intera comunità in occasione della Settimana Santa. L'evento, tramandato da generazione a generazione, coinvolge i vignaioli della Valle dei Laghi che con le loro mani, i loro gesti, i loro sguardi, ricordano ai wine lover sacralità di un vino che da Cenerentola (l'umile Nosiola) si trasforma in principessa (il Vino Santo). Il "passito dei passiti" che grazie ad una lunga e paziente attesa (la giusta maturazione delle uve, la raccolta, l’appassimento, la torchiatura, la fermentazione, l’invecchiamento) diventa un vino davvero unico, raro e prezioso.
La Nosiola, il più antico vitigno a bacca bianca del Trentino.
Alessandro Poli osserva attentamente l'appassimento delle uve Nosiola
La Nosiola, il più antico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino, è coltivata principalmente nei vigneti della Valle dei Laghi che fanno da corona a Castel Toblino e Santa Massenza, vigneti che beneficiano dell’influenza dell’Ora del Garda, il vento tipico di questo angolo di paradiso ribattezzato, per il clima mite, la “Piccola Nizza” del Trentino. Questo storico vitigno dà origine ad un vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, profumo fruttato e delicato con leggere sfumature floreali, gusto secco, piacevolmente sapido ed armonico, con retrogusto leggermente ammandorlato. Se, invece, i grappoli di Nosiola vengono messi ad appassire sui graticci (le famose “arèle”) per almeno sei mesi, da ottobre fino ad aprile quando durante la Settimana Santa avviene la torchiatura, queste uve danno vita all’esclusivo Vino Santo Trentino Doc, il nettare dei nettari, presidio Slow Food. Un vino di straordinaria longevità.
La Casa Caveau di Padergnone, il tempio del Vino Santo
Stefano e Marco Pisoni nella bottaia del Vino Santo a Pergolese
Il rito della spremitura delle uve Nosiola è diventato nel corso degli anni occasione di incontro e di condivisione dei wine lover trentini, ma non solo, con la comunità della Valle dei Laghi, in particolare dopo l'inaugurazione a Padergnone della Casa Caveau del Vino Santo. Uno spazio che, costruito intorno al 1800 quale fruttaio da Rebo Rigotti, è stato fino al 1980 il più grande locale di appassimento dei vignaioli della Valle dei Laghi e che dal 2020, dopo un intelligente recupero conservativo, ospita la storia di questo vino così raro e prezioso. Una storia lunga secoli raccontata per immagini e condensata in pochi minuti. Un invito a festeggiare il tempo dell’attesa. Poche migliaia sono le bottiglie che vengono commercializzate dopo un affinamento di otto-dieci anni in piccole botticelle di rovere. Durante l’appassimento le uve vengono attaccate da una muffa nobile (la Botrytis cinerea) che esaltano le qualità organolettiche di questo vino.
Quel matrimonio d’amorosi sensi con i formaggi erborinati
Colore ambrato, bouquet intenso di frutta secca (fichi, uva sultanina, datteri), il Vino Santo Trentino in bocca esprime tutta la sua nobiltà. Vino da meditazione per antonomasia, regala emozioni dal primo all’ultimo sorso. Nella tradizione popolare è da sempre considerato un nettare dalle proprietà corroboranti. Ideale per accompagnare dolci secchi a base di mandorle, non disdegna abbinamenti più audaci come, ad esempio (lo suggeriscono molti buongustai), il matrimonio d’amorosi sensi con i formaggi erborinati. Connubio peccaminoso e afrodisiaco.
Da domani, in attesa della spremitura, una serie di appuntamenti
Giuseppe Pedrotti osserva con la mamma la maturazione delle uve Nosiola
In attesa dell'evento della spremitura, i Vignaioli dell’Associazione Vino Santo Trentino hanno organizzato alcuni momenti speciali in Valle dei Laghi organizzati in collaborazione con il Consorzio Vignaioli del Trentino, la Casa Caveau Vino Santo di Padergnone, Slow Food Trentino Alto Adige Südtirol e Garda Trentino. Appuntamenti che a loro volta si inseriscono nella ricca rassegna provinciale "DiVinNosiola". Momenti diversi, che raccontano le mille sfumature di questo nettare, il legame profondo con la Valle dei Laghi e l'Ora del Garda, il vento miracoloso che rende possibile questo lunghissimo appassimento. Il primo weekend di incontri inizia a Trento, a Palazzo Roccabruna, venerdì 1 aprile con una degustazione verticale di diverse annate di Vino Santo, per proseguire con un tour delle cantine sabato 2 aprile, in cui ogni vignaiolo ospiterà un collega che coltiva la Nosiola in altre vallate trentine; e concludersi quindi con una degustazione di formaggi Presidio Slow Food abbinati al Vino Santo, raccontati dalla voce appassionata di Francesco Gubert, nella splendida cornice di Casa Caveau a Padergnone, nel pomeriggio di domenica 3 aprile.
Sabato 9 aprile a Santa Massenza il tradizionale rito della spremitura
Graziano Poli durante il tradizionale rito della spremitura delle uve Nosiola
Il sabato della settimana successiva, il 9 aprile, una camminata sui sentieri che circondano Santa Massenza porterà invece i visitatori fino all’antica distilleria "Da Lorenzin" di Giovanni Poli, dove il Gran Maestro della Confraternita della Vite e del Vino darà il via alle ore 17 al tradizionale Rito della Spremitura del Vino Santo Trentino, che segna il passaggio dalla fase di appassimento sulle "arèle" alla fase di vinificazione, rito che da sempre si rinnova in occasione della Settimana Santa.
All'Hosteria Toblino in degustazione Nosiole, Vini Santi e grappe
Erika Pedrini, l'enologa, figlia d'arte dell'Azienda Agricola Pravis di Lasino
Per tutto il periodo dell'evento "DiVinNosiola" Franco Zanella e Sebastian Sartorelli dell’Hosteria Toblino (Sarche) proporranno in mescita tutte le Nosiole, i Vini Santi e le grappe di Nosiola in abbinamento con alcune sfiziose proposte gastronomiche. Ma non mancheranno calici e assaggi per condividere il rito con una comunità più ampia: quella che abita in Valle dei Laghi e quella che in Valle giunge per incontrarne tradizioni e produzioni. Le Aziende Agricole Pedrotti, Pisoni, Giovanni Poli, Maxentia, Pravis e Francesco Poli invitano tutti a prendere parte al Rito, come una nuova prima volta, per festeggiare insieme il tempo dell’attesa che si fa vino nobile, di dolce eleganza e di straordinaria longevità. In alto i calici. Prosit.