PRIMITIVO DI MANDURIA DOC ES 2016 GIANFRANCO FINO, SI SCEGLIE PRIMA DEL PIATTO
Il tacco d'Italia è una delle regioni più agricole, la seconda area coltivata per estensione dopo la Padania, un territorio morbido, quasi pianeggiante con colline dolci, un altipiano e tavoliere. Sente l'influenza dei due mari. Qui la viticoltura è arrivata da ogni punto cardinale. Oggi 87.000 ettari coltivati, 33 vini Docg e Doc, circa 5 milioni di ettolitri, di cui il 65% di vini rossi, in tutte le province: dal Nero di Troia a nord all'Aleatico e Negroamaro a sud, il Bombino bianco e nero e la Falanghina al centro della regione, con i capoluoghi di Trani per il Moscato e di Locorotondo per il Greco, il Fiano e la Malvasia. In mezzo il Primitivo di Manduria. Il vitigno Primitivo non è di origine fenicio-greca, non è arrivato in Puglia dal sud Mediterraneo, ma da nord dell'alto Adriatico, dalla alta Dalmazia.
Inoltre ha un fratello gemello nello Zinfadel californiano. In Puglia è coltivato fra i due mari, fra Taranto e Brindisi, su terreni collinari e del tavoliere, molto drenanti, di colore rosso ambrato argilloso, ricco di ferro e altri minerali, presenta un ambiente e clima ideale per questo vitigno, precoce di maturazione, ma con rese da contenere. L'azienda di Gianfranco Fino nasce nel 2004. 14 sono gli appezzamenti di vigne per 23,5 ettari allevate ad alberello pugliese, con sesto d'impianto molto irregolare, di cui 12,5 di vecchie vigne di 60-90 anni di età, arate e coltivate senza mezzi meccanici. Nei campi i vignaioli lavorano curvati sulla vigna vecchia, molto faticoso: tempi strettissimi di raccolta dell'uva per non perdere il giusto equilibrio e titolo, rese basse.
L'uva di Primitivo è poco produttiva, ha tempi di maturazione molto stretti per avere il perfetto equilibrio del titolo e grado, giusto rapporto di appassimento del grappolo, vero barometro della qualità. Il vino fermenta nei tradizionali carati di rovere da 228 litri pe circa 9 mesi, segue l'affinamento in bottiglia. Il Primitivo di Manduria Es di Gianfranco Fino ha abito serale scuro per un solare rosso, fra il viola intenso e il rubino limpido. Il naso si riempie di fruttato di prugna nera e di fiori rossi di giardino mediterraneo seccati, di fieno e foglie di tabacco. Il gusto è volumetrico e caldo, struttura forte con tannini armonizzati da tenue acidità e speziatura piccante vanigliata, fragrante e pastosa confettura di frutti rossi di marasca e di mirtilli maturi, con un verticale e incisivo finale lungo titolato e iodico.
Non amo gli abbinamenti secchi univoci, vado a tavola spesso scegliendo prima il vino e poi il piatto: #amemipiace con lasagne classiche bolognesi al forno oppure uno stufato-brasato di abbacchio oppure alla brace grigliata di carne di maiale oppure patè caldo di frattaglie di diverso pollame selvatico e domestico.
Gianfranco Fino Viticoltore
Via Piave 12, 74028 Sava (TA), +39 0997 773970
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www.gianfrancofino.it
di Giampietro Comolli