Pungirosa, il rosa che piace
Impossibile non notarlo, così imponente ed elegantemente adagiato sulla sommità di una collina da cui si abbraccia un panorama che va dal Tavoliere, al Gargano, fino al Monte Vulture.
Castel del Monte, il celebre castello a pianta ottagonale fatto costruire nel 1240 dall'imperatore Federico II in Puglia, dove oggi si trova Santa Maria del Monte (una frazione del comune di Andria), con la sua struttura di pietra chiara domina tutta l’Alta Murgia. Una terra che nei secoli ha mantenuto intatto il fascino del suo splendido paesaggio e la nobiltà delle sue tradizioni vitivinicole.
La storia
Castel del Monte non è solo un magnifico esempio di struttura fortificata, ma è un chiaro esempio di come l’architettura medievale fosse pervasa da simbolismi simbolici e spirituali. Le sue proporzioni e le sue misure, ispirate al motivo dell’ottagono, hanno riferimenti astrologici ed esoterici.
Ne sono convinti gli studiosi di tutto il mondo che da sempre si recano nell’Alta Murgia per ammirare questo castello progettato non tanto per difendere un territorio quanto per celebrare l’imperatore stesso e il suo potere temporale attraverso una simbologia tipica del Medioevo.
I vini doc
Nasce nel luogo prediletto da Federico II l’omonima Doc, che comprende il territorio comunale di Minervino Murge e parte di una decina di comuni limitrofi (tra i quali Andria, Corato, Trani e Ruvo di Puglia) e che annovera fra i vitigni di base l’Uva di Troia, l’Aglianico e il Montepulciano per i rossi, mentre per i bianchi il disciplinare parla di Pampanuto (o Pampanino), Chardonnay e Bombino bianco.
Sebastiano De Corato, rappresentante la quarta generazione della famiglia cui fa capo la Tenuta Rivera, una fra le più rappresentative dell’intero panorama vitivinicolo pugliese, per produrre il suo “Pungirosa” utilizza però solo il Bombino Nero. Un’uva a bacca nera che fra l’altro è la più peculiare della zona, caratterizzata da buccia molto sottile e povera di sostanze coloranti e polpa poco reticolata e molto succosa.
Caratteristiche, queste, che rendono il Bombino nero particolarmente adatto alla produzione di vini rosati delicati ed eleganti, ottenibili con una tecnica enologica molto semplice e naturale in grado si conferire al vino un moderato contenuto alcolico e un'elevata freschezza.
La produzione
Le uve Bombino nero che Sebastiano De Corato utilizza per ottenere il “Pungirosa” provengono da viti di 25-30 anni cresciute ad alberello sulle aspre e rocciose colline della Murgia. La vendemmia è effettuata nei primi giorni di ottobre, dopodiché il mosto viene tenuto a contatto con le bucce in serbatoi in acciaio inox di piccole dimensioni per circa 22-24 ore alla temperatura di 5-6 °C per estrarre solo le sostanze aromatiche più delicate.
Dopo la svinatura senza pressatura, la fermentazione del mosto continua a 18-20 °C per 12-14 giorni. Prima di essere immesso al consumo il vino è affinato per pochi mesi in vasche di cemento vetrificato prima e in bottiglia poi.
Caratteristiche
Uve: Bombino nero 100% coltivate a 320 metri di altezza. Tipologia del terreno: struttura rocciosa a strati. Resa per ettaro: 60-70 quintali. Alcool: 12%; acidità totale 5,65 g/l; pH 3,25; zuccheri residui 2,8 g/l; anidride solforosa totale 80 mg/l.
“Pungirosa” ha colore rosa buccia di cipolla con riflessi violacei e un bouquet delicato e pulito, con note di rosa canina e ciliegia. Al palato si presenta fresco e morbido, ben bilanciato da una delicata acidità, con finale lungo e succoso.
Abbinamenti Piacevole come aperitivo, servito a 10-12 °C si accompagna molto bene ad antipasti di mare, minestre leggere e primi piatti con condimenti di mare. Fra i secondi si sposa perfettamente con il pesce al forno e le carni bianche.
Azienda Vinicola Rivera S.p.A.
S.P.231 Km. 60,500
76123 Andria (BT)
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