Dom Ruinart Rosé 2002, inedita veste
"La Plus Ancienne Maison de Champagne" svela l'inedita veste del Dom Ruinart Rosé 2002 un nuovo millesimato d'eccezione. Sul fronte una etichetta rosata, chiara e luminosa, dove sono ben leggibili i riferimenti del Grand Cru, mentre sulla retro etichetta sono presenti indicazioni preziose quali anno e mese di sboccatura.
Il nuovo coffret, rosa e dorato, è impreziosito da una chiusura con laccetto personalizzata DR. Tutte le bottiglie sono avvolte a mano in un foglio di carta velina che presenta una delle più antiche mappe di vigneti della Champagne, Carte de Cassini del 1757, dove sono evidenziati i villaggi in cui la Maison seleziona tutti i Grands Crus per i Dom Ruinart.
La vendemmia 2002 si è caratterizzata per un tempo mite e secco. La primavera e l'estate segnate da bei periodi caldi e pieni di sole. E, nonostante qualche pioggia di fine agosto, il vento secco e il bel tempo di settembre hanno permesso alla vendemmia di maturare in ottime condizioni.
Un mese di settembre con la quantità di sole ideale è alla base di una vendemmia perfettamente matura che abbia conservato un buon livello di acidità. La fine dell'estate permette di elaborare ottimi vini rossi, soavi e concentrati.
Aspetto
Il Dom Ruinart Rosé 2002 presenta un colore deciso, di un corallo profondo, dai riflessi delicatamente ramati. L'effervescenza è fine e persistente.
Profumo
Di primo acchito, questo millesimato sorprende per la sua intensità e complessità aromatica; le note di frutti esotici (guaiava) e agrumi (arancia sanguigna, cedro) si mescolano agli aromi floreali come la violetta e la rosa, con un tocco animale che richiama il muschio.
L'aerazione rivela un altro registro, su note di nigella, poi di brioche al fiore d'arancio, orzata, con un fondo di frutti rossi perfettamente maturi.
Sapore
La ricchezza del millesimato 2002 segna la bocca con un'ampiezza e un volume eccezionali. Vi si ritrova una bella palette aromatica, in un registro fruttato, floreale e speziato. Il basso dosaggio lascia un finale di grande purezza ove si esprime la nobiltà dei grand cru che compongono la cuvée.
Abbinamenti
Il Dom Ruinart Rosé 2002 saprà esaltare piatti saporiti come il Piccione laccato alla soia, l'Anatra selvatica con gallinacci e amarene, una costoletta di vitello a "bassa temperatura" con risotto al radicchio, e persino una tatin di animelle di vitello caramellate.
Senza dubbio un lungo riposo supplementare gli permetterà di raggiungere i più grandi millesimati di Dom Ruinart Rosé come quelli del 1996, 1990, 1988 o il mitico 1976.