L'ECLETTISMO SECONDO MATRIX INTERNATIONAL
Riceviamo da Clara Buoncristiani e volentieri pubblichiamo
Il design contemporaneo, se da un lato ci ha abituato alla sperimentazione anche quella più ardita che genera il pezzo da ammirare più che da utilizzare, dall'altro ha definito dei codici a cui si associa il concetto di comfort che orienta le scelte di progettisti e pubblico finale. All'interno del catalogo Matrix International, due imbottiti come l'iconica poltrona Arabesk di Folke Jansson ed il divano Change di Massimo Imparato provano invece quanto si possa osare nelle forme, nei dettagli, nel concepire che un arredo possa cambiare configurazione a seconda delle esigenze di una casa trasformabile. Tutto questo nel rispetto dell'ergonomia e della capacità di essere accoglienti che ci si aspetta da un imbottito di qualità.
Divano Change della collezione Forme
Arabesk e Change rappresentano due prospettive progettuali e due matrici che, nella loro reciproca distanza, convergono nell'essere lontane dalle mode, avendole talvolta precorse, eccentriche ma con un senso e dei valori sempre apprezzabili e percepibili. Grazie a questi valori, Arabesk e Change vengono proposti dal brand toscano in coraggiose cromie tessili come l'oro, l'argento ed il rosso. Colori che catalizzano l'attenzione, se non bastassero le forme fuori dall'ordinario, e si prestano ad enfatizzare un punto o un'area dedicata al relax, all'interno di uno spazio domestico o pubblico. La regola diventa l'eclettismo nel design degli interni, giocato sui forti contrasti tra architettura ed arredo, tra rigore minimalista e morbide curve. In tutti i casi il risultato è teatrale. Change della Collezione Forme, è un divano modulare che offre la possibilità di comporre a piacere il numero di elementi desiderato. Assume forme diverse a seconda delle necessità: con un semplice movimento, può essere disposto a curva o a linea retta in modo da assecondare diverse esigenze di conversazione. Change è un progetto "democratico" che lascia aperta la possibilità a ciascuno di scegliere il grado di condivisione dello spazio. È infatti possibile disporre una seduta raccolta che favorisce la conversazione; una seduta lineare come in un divano tradizionale o anche promuovere la privacy di ciascuna seduta, se si vuole ottenere maggiore riservatezza tra le persone che lo utilizzano, come ad esempio in uno spazio pubblico. Il grande schienale aggiunge ulteriori possibilità di definizione dello spazio a sedere. Change è stato sviluppato nell'ambito del progetto "qualità ergonomica ed ambientale per la competitività dell'imbottito toscano", finanziato dalla Regione Toscana, coordinato del Centro Sperimentale del Mobile e dell'Arredamento, con la consulenza dell'Università degli Studi di Firenze.
Poltrona Arabesk della collezione Codici
Arabesk della Collezione Codici invece è una poltrona che ha quasi sembianze statuarie. Si sviluppa sinuosa su tre piedi per poi ricongiungersi in un avvolgente abbraccio. Il rivestimento in tessuto la rende una seduta comoda e accogliente adatta sia a spazi domestici che di attesa. Era il 1955 quando la seduta disegnata dallo scultore, pittore ceramista e designer svedese Folke Jansson, veniva presentata al Salone di Göteborg abbattendo il muro della linearità del design fino a quel momento concepito, con linee scultoree, morbide e avvolgenti. La versione attuale è realizzata con una iniezione in espanso su un telaio metallico. Il progetto, che ha in seguito dato origine a un divanetto a due posti, nasce dallo svolgersi tridimensionale di un foglio, che si intreccia e modella fino ad assottigliarsi in corrispondenza dei tre piedi.