Mille cose stupende della vita
«La felicità, è come la salute: quando la possiedi, non te ne accorgi». Lo diceva quel gran conoscitore dell'animo umano che era Anton Chechov. Forse per questo la maggior parte degli esseri umani
trascorre l'esistenza a lamentarsi: del lavoro, del proprio matrimonio, delle aspirazioni non realizzate, dei tanti malumori di tutti i giorni. Eppure ci sono anche momenti lieti nella giornata di ognuno di noi, attimi fuggenti che inducono al sorriso, piccoli piaceri che, se assaporati, riproducono la frase di Cechov: «La felicità è sotto i nostri occhi, basterebbe accorgersene».
Uno che se ne è accorto è Neil Pasricha, un canadese trentenne che, durante una fase piuttosto buia della sua vita (il divorzio dalla moglie, problemi sul lavoro, la malattia di un caro amico), come antidoto
alla depressione ha deciso di scrivere un blog. In esso registrava almeno una piccola gioia quotidiana. Lo ha chiamato 1000 awesomethings (mille cose stupende), Ed è partito: una nevicata inaspettata; scoprire che ci sono due sedili liberi e dunque una fila tutta per sé in un lungo viaggio aereo; fare un perfetto palloncino con il chewing-gum; mettere fine a un fastidioso singhiozzo; sciogliere un nodo che sembrava impossibile da districare; prendere una fila di semafori verdi; indossare la propria vecchia maglietta preferita; sorridere a uno sconosciuto in autobus e ricevere un sorriso di risposta;avere il cambio esatto di monetine di un capuccino al bar.
E così via. In pochi mesi il blog è diventato un successo mondiale. È stato già visitato da 17 milioni di persone, 50 mila lo leggono in media tutti i giorni. La sua idea non è completamente originale: alcuni anni or sono un insegnante di liceo francese, Philippe Delerm, scrisse un librettino intitolato "La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita". È diventato un bestseller internazionale. L'elenco dei piccoli piaceri che illuminano una giornata - e l' esistenza – comprendeva comprare il pacchetto delle paste la domenica, bere un bicchierino di porto, annusare l'odore delle mele, mangiare un croissant appena sfornato, viaggiare in autostrada di notte, leggere sulla spiaggia, ricevere un invito a sorpresa, infilare il maglione autunnale, fare la prima colazione con il giornale sul tavolo, e così via.
Apprezzare quello che si ha è già tanto, insomma, fermiamoci e gustiamolo.
Victorio Mangone