Altaroma 2017 fra la lezione della couture e l'esperienza dei giovani
Spenti i riflettori si tirano le somme. Così è anche per Altaroma, la manifestazione di glamour e sperimentazione che due volte l'anno grazie al supporto dei suoi soci garantisce una variegata rappresentazione del Made in Italy attraverso un ricco calendario di mostre, eventi e soprattutto sfilate di haute couture destinate stavolta all'autunno-inverno 2017-18 e di ready-to-wear e resortwear per la primavera estate 2018.
Il tutto si è svolto nel ricco scenario offerto dalla città fra manifestazioni in town, prime prove di giovani stilisti esordienti in location inusitate e défilé di alta moda. Centro propulsore della manifestazione è l'ex caserma Guido Reni District in via Guido Reni 7, di fronte al Maxxi, prospettiva architettonica sul futuro della città.
Il presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi ha tracciato un bilancio conclusivo della kermesse capitolina sempre più internazionale: "Nei circa 40 eventi in programma, sono oltre 50 i designer e brand che hanno partecipato alla manifestazione con presentazioni e sfilate di capi couture e di pre-collezioni ready-to-wear, apprezzate da buyer internazionali che sempre più numerosi, grazie al supporto dell'ICE, scoprono a Roma nuove energie creative.
Circa 150 studenti hanno potuto mostrare le proprie creazioni nei final work in calendario e altrettanti ragazzi provenienti da università e scuole di moda hanno avuto la possibilità di collaborare alla realizzazione dei progetti e degli eventi della manifestazione.
Roma è la sede perfetta per cullare la generazione di nuovi creativi in embrione e proporsi di raccontare la bruciante contemporaneità del fare moda inteso come produzione di immagini e pensiero attraverso i vestiti".
L'edizione di luglio è stata animata in particolare dalla sfilata dei finalisti del concorso di creatività Who is on next? Selezionati da una prestigiosa giuria internazionale come Suzy Menkes, Luke Leitch ma anche Carlo Capasa, Emanuele Farneti, Beppe Angiolini per citare solo alcuni dei giurati di questo progetto di fashion scouting che è l'anima di Altaroma e viene realizzato in collaborazione con Vogue Italia.
Da questo laboratorio di creazioni Made in Italy direttamente proiettato sui mercati internazionali, grazie alla collaborazione e al sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico e dell'ICE - Agenzia di Roma e alla sua rete di uffici all'estero quest'anno sono usciti trionfatori per la categoria prêt-à-porter Act n°1, disegnata da Galib Gasanov e Luca Lin, per la visione di una nuova generazione multiculturale che sposa tradizione e cultura street; per la categoria accessori, vincono a pari merito NicoGiani e Andrea Mondin.
Novità di questa edizione il premio Franca Sozzani, istituito da Altaroma e Vogue Italia in collaborazione con Camera Nazionale della Moda e Pitti Immagine, nell'ambito del quale: Altaroma e Vogue Italia hanno riconosciuto ad Act n°1 per l'area prêt-à-porter e a NicoGiani e Andrea Mondin per gli accessori, un premio in denaro e due incontri di orientamento e sostegno con esperti delle rispettive organizzazioni, per monitorare i progressi, fornire orientamento e indicazioni utili alla crescita del designer e alla comunicazione del brand.
La Camera Nazionale della Moda Italiana permetterà al vincitore dell'area prêt-à-porter, di presentare la propria collezione nel calendario di Milano Moda Donna Settembre 2018, mentre i vincitori della sezione accessori, esporranno le loro creazioni nell'ambito di "Fashion Hub Market".
Pitti Immagine ha riconosciuto a tutti i vincitori il premio Pitti Tutorship, una collaborazione di sei mesi per supportare tutte le attività necessarie al consolidamento del brand.
Un'altra novità di rilievo di quest'edizione è stata la presentazione della prima sfilata di moda contemporary I'M Isola Marras, in particolare la prima disegnata dal figlio di Antonio Marras.
Efisio appassionato come il padre di cinema e fotografia. Un evento che pone ulteriormente l'accento sul ricambio generazionale nella moda. La sfilata della linea che esiste già da un pò, ispirata a Mathilda Lando, l'eroina del film 'Léon' di Luc Besson, e ai manga di Masamune Shirow, sembrava un backstage in passerella, con modelli che si vestivano e spogliavano in pedana, alternando romanticismo e streetstyle, intimo e capi over, bomber e underwear logato, tessuti crudi dall'anima contemporanea.
Interessante la nuova evoluzione della rassegna espositiva 'A.I. Artisanal Intelligence' di scouting artigianale A cura di Clara Tosi Pamphili e Alessio de' Navasques che questa edizione è ribattezzata 'A.I. Prove tecniche di trasmissione' basato sulla strumentalità del processo creativo legato al costume e alla moda. Sono stati coinvolti i costumisti Gianluca Falaschi, La sartoria Farani di Luigi Piccolo, The One e Pompei per le scarpe.
L'allestimento ha messo in discussione un concetto, comunemente accettato, di cronologia e definizione del bello in quello che è finito: la prova non è più un passaggio, ma è uno stato di perfezione perché ancora legata allo studio, alla sperimentazione, all'infinito. È anche lo spazio dove moda e costume si confondono in una dinamica creativa tipicamente romana.
Tutto è stato concepito come un luogo fluido, dove la prova rappresenta la scelta temporanea e non definitiva, dove la trasmissione è lo schermo ideale in cui avviene la verifica di un progetto da mostrare agli altri.
Pregevoli anche le altre mostre come 'Vanitas l'abito fra sacro e profano ' presentazione di una parte della vasta collezione privata di una famiglia di storici dell'arte ed antiquari romani con ritratti a soggetto sacro e profano, insieme ad una selezione di abiti ecclesiastici, in dialogo con pezzi di alta moda di ispirazione sacerdotale tratti dalle collezioni di maison come Gattinoni Couture(la papessa), Dolce&Gabbana e Krizia, o anche 'Drops of italian Glamour' in cui Enrico Quinto e Paolo Tinarelli hanno proposto una magnifica selezione della collezione dei loro abiti vintage griffati fra alta moda e ready-to-wear, già esposti a Rio de Janeiro e nei più grandi musei internazionali come il Victoria & Albert Museum di Londra.
Per la sezione più sperimentale Fashion Hub hanno sfilato le proposte di stilisti provenienti dalle precedenti edizioni di Who is on Next? Erkan Coruh (vincitore di "Who Is On Next? 2010), Greta Boldini (finalista di "Who Is On Next? 2013), Moi Multiple (finalista di "Who Is On Next? 2009), Morfosis (finalista di "Who Is On Next? 2008), Soocha (finalista di "Who Is On Next? 2012). Spazio poi ai couturier che affidano il loro linguaggio espressivo alle tecniche e ai virtuosismi dell'abito unico.
Renato Balestra ha usato a piene mani il giallo più solare abbinato al nero per dare luce all'oscurità presentando un florilegio di preziosi abiti ricamati in velluto effetto tunica con pannelli e drappeggi. Un vero trionfo di autentica alta moda.
Antonio Grimaldi che presenta la sua haute couture a Parigi ha aperto le porte del suo nuovo atelier romano a Largo Argentina in uno storico e solenne palazzo, Rani Zakhem ha dato vita in pedana a un'esplosione di luce allo stato puro con un diluvio di stelle ricamate su sete e chiffon, Sylvio Giardina con le sue sontuose donne insetto dalle lavorazioni immaginifiche fra velluto, pizzo e matelassé, Filippo Laterza nuovo enfant prodige dell'alta moda italiana che gioca sul colore e sull'elaborazione delle forme più cangianti ispirate a Matisse e ai Fauves, Gianni Molaro con la perizia costruttiva dei suoi abiti ambientati in un giardino onirico fra foglie d'agave e fenicotteri rosa.
Enrico Maria Albamonte
Credits immagini nella slide della home page: per Sylvio Giardina ph. Palma-Sorrentino by Altaroma, per Wion Donna 17 ph. Fior-Dragone-Sorrentino by Altaroma.