IED A MODA LISBOA NELLA SFILATA "FUTURE STARTS SLOW"
Sostegno dall’Istituto Europeo di Design anche alla moda emergente portoghese, con una borsa di studio master alla vincitrice del contest Sangue Novo
Si è appena chiusa la Lisboa Fashion Week, dove IED è stato protagonista per il secondo anno consecutivo quale unica Scuola italiana e internazionale. L’ampio pubblico del centralissimo Patio da Galé, nella capitale portoghese, ha goduto di un assaggio dello sguardo creativo di sette neodiplomati dalle sedi italiane di IED – Milano, Torino, Firenze, Roma e Cagliari - per un totale di sei collezioni in passerella accompagnate dalle suggestioni di una serie di fashion film realizzati nelle scuole spagnole del network, Madrid, Barcellona e Bilbao.
Le collezioni Fragile di Annarita Biava, Surrounded by Nobody di Cristian Bogliano, Stain di Angelica Siddi, Aire di Matteo Rosellini, Vitruviana di Maria Chiara Sorbino, Tutti hanno paura di Alessio Dolfi e Carlotta Mora, esplorano l’importanza dello sguardo interiore e della conoscenza di sé, il significato della fragilità, la paura e al contempo la necessità della trasformazione, il rispetto per la natura, il valore del ricordo e dell’esperienza, valori che hanno guidato la crezione di pezzi unici da cui emergono artigianalità, passione, innovazione.
La presenza IED a ModaLisboa ha insistito nuovamente anche nel sostegno ai talenti emergenti della moda portoghese, con la presenza di Olivia Spinelli, Head of Fashion School di IED Milano, nella giuria del contest Sangue Novo, assegnando una borsa di studio per il master in Fashion Brand Management di IED Firenze (per un valore di 24.000 euro) alla vincitrice del concorso. Si tratta della designer Isza, che avrà così la possibilità di aggiungere competenze manageriali e di autopromozione al know-how creativo e progettuale che ha già dimostrato.
“I progetti degli studenti IED in passerella a ModaLisboa riflettono un attento processo di progettazione: le collezioni presentano risultati estetici eccezionali che al contempo considerano molti altri fattori, quali funzionalità, artigianalità, rispetto del corpo e innovazione nei materiali. La metodologia progettuale alla base di queste proposte, legata al DNA del design italiano, ha portato a creazioni realizzate per il futuro ma con un'applicazione possibile già oggi” – commenta Olivia Spinelli.
“Anche la borsa di studio assegnata nell’ambito del concorso Sangue Novo va in questa direzione: portare l'approccio IED ai giovani designer portoghesi per espandere la loro visione del brand, su scala globale”.
IED ha preso parte a ModaLisboa anche attraverso i Fast Talks, nei quali è intervenuto Danilo Venturi, Direttore di IED Firenze, sul tema "Moda, arte e artigianato”, insieme alla nota artista portoghese Joana Vasconcelos e al Design Director di Fabrica Sam Baron. Nel talk è stato evidenziato come negli ultimi anni, spinti da una nuova generazione di creativi, i confini tra questi ambiti siano diventati sempre più fluidi. La discussione si è concentrata sulle nuove opportunità che nascono dalla fusione di queste discipline, così come sui territori inesplorati che devono ancora emergere, riflettendo su uno scenario in cui artisti, designer ed educatori collaborano senza confini predefiniti.
"Nella ricerca dell'autenticità, è necessario connettersi con l'essenza dell'essere e poi esprimersi e rivelarsi a strati. Può aiutare l’immagine di una cipolla: al suo centro c’è la creatività, l'ispirazione dell’individuo, che irradia autenticità. Ogni strato poi, dai condizionamenti dell’ambiente in cui viviamo alle complessità esterne - come quelle dell’era digitale - contribuisce a formare un nostro linguaggio ed espressione unici. Oggi, l'autenticità trascende la semplice dicotomia tra vero e falso: è un'interazione dinamica abbracciata allo stesso modo da marchi e comunità. Sia che si affrontino questioni legali o si dia forma al design, l'autenticità guida e dovrebbe guidare le nostre azioni, favorendo la creatività e la sostenibilità. In definitiva, è l'ispirazione dell'artista che funge da genesi, e da qui ogni strato arricchisce la narrazione dell’esistenza", ha affermato Danilo Venturi.