Milano celebra la moda con un nuovo Rinascimento

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"Un nuovo Rinascimento": così Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana ha definito l'ultima kermesse di moda femminile (e in parte anche maschile) per la primavera-estate 2018 che ha puntato i riflettori su Milano con la fashion week, epicentro di un nuovo fermento di feste, happening e sfilate da capogiro.

Quella appena passata è stata infatti un'edizione di moda particolarmente mondana: nel ginepraio di feste sontuose allestite in dimore private hanno fatto la parte del leone alcuni eventi faraonici.

La fashion week si è aperta con il selfie di Boy George con Silvio Berlusconi: la star del pop inglese era presente in veste di Deejay al party super vip di Swarovski organizzato a Villa Gernetto a Lesmo, in Brianza con la partecipazione di Naomi Campbell, splendida testimonial, la top model Karlie Kloss, Alessandra Ambrosio, Robert Buchbauer e molte altre celebrities.

Il momento culminante è stato alla Scala con il Green Carpet Fashion Awards promosso da Eco-Age di Livia Firth in cui Anna Wintour, Naomi Campbell e Colin Firth hanno consegnato gli Oscar della moda sostenibile, già da qualche tempo ultima frontiera dell'impegno anche dell'universo fashion, a Giorgio Armani, Miuccia Prada, Pierpaolo Piccioli per Valentino e ad Alessandro Michele per Gucci. Premiato anche una giovane promessa, Tiziano Guardini.

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Un altro appuntamento che chiudendo la fashion week ha proiettato Milano in uno scenario di glamour internazionale è stato Fashion Shenzhen in onore del connubio fra l'Italia e la Cina laddove Shenzhen è considerata la 'capitale della moda Made in China'.

In passerella le creazioni di 4 big cinesi e in una presentazione statica le creazioni di 15 giovani talenti orientali.

In programma durante la Shenzhen Fashion week di marzo una giornata interamente italiana dedicata ai giovani talenti. Anche il distretto fashion cinese punterà sul green.

La fashion week milanese ha celebrato con le sfilate di griffe rampanti la leggerezza e la sensualità di una donna botticelliana con un inno all'underwear, alla femminilità più ammiccante ma anche militante, il trionfo della lingerie da boudoir e del pigiama e l'esaltazione delle borse a bandoliera, degli zaini e dei marsupi.

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I cortocircuiti emozionali di Gucci disegnati da Alessandro Michele che mescolano riti sacri e profani inneggiando a un glamour edonista da rockstar stile Elton John si sono alternati al nude look di N° 21, l'etichetta di Alessandro Dell'Acqua, ai colori preziosi e seducenti di Tomas Maier per Bottega Veneta.

E ancora alla sensualità suadente di Paul Surridge al suo debutto come stilista di Roberto Cavalli e agli orientalismi di Etro che si è ispirato all'India con la prima sfilata maschile e femminile unificata disegnata da Kean e Veronica Etro.

Stampe astratte e ricami animano le giacche di Armani che ha rivelato in pedana un'indole pittorica mentre a un'ispirazione tribale desunta dai rally di Dakar attinge Sara Cavazza Facchini attraverso motivi grafici e linee fluide e l'Oriente delle cinture obi e dei plissé seduce Byblos Milano.

Tulle, piume e smoking di denim per Brunello Cucinelli che aspira a una "eleganza garbata" mentre Manuel Facchini dopo Londra torna a Milano a presentare le sue sperimentazioni che stavolta hanno un'anima duplice.

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Se da Moschino e Fendi imperano i fiori, il primo in chiave iconoclasta e surreale sotto l'egida creativa di Jeremy Scott la seconda con Karl Lagerfeld e Silvia Venturini Fendi che mutuano nuove fogge dalla gentilezza distopica di Balla.

I fumetti sovversivi di otto artiste visionarie hanno ispirato le creazioni di Miuccia Prada che ha fatto stampare a mano i fumetti su abiti e cappotti e borse attingendo all'archivio di Tarpé Mills, creatrice della prima supereroina donna.

La donna di Prada è un maschiaccio, consapevole e combattiva ed è pervasa dalla stessa energia glamour che esalta la femminilità delle donne di Donatella Versace che ha riesumato l'archivio del fratello Gianni in occasione dei 20 anni dalla morte del geniale stilista con una collezione che tributa un omaggio agli anni più eclatanti della carriera del creativo compresi fra il 1990 e il 1994 ma con un appeal più moderno e grafico.

Un tributo a un uomo che amava le donne forti e indipendenti, come dovrebbero essere oggi.

Augusto de Angelis

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