Pitti Uomo trasforma Firenze nella scatola delle meraviglie
Entra nel vivo la maratona di Pitti Immagine Uomo, manifestazione di riferimento per il menswear classico e d'avanguardia che quest'anno spegne 30 candeline.
Tema guida di questa 95esima edizione che tiene banco a Firenze fra la Fortezza da Basso e le location più suggestive della città di Dante dall'8 all'11 gennaio 2019 puntando i riflettori sulle nuove proposte delle griffe per l'autunno-inverno 2019-20, è il cosiddetto Pitti Box.
Un nuovo concept che esprime l'essenza del salone come contenitore di idee e novità da aprire e cambiare di stagione in stagione per raccontare le più nuove vibrazioni di moda e lifestyle, il tutto in un set design concepito e curato dal life-styler Sergio Colantuoni.
Per festeggiare i suoi primi 30 anni è stato coniato un francobollo dedicato alla fiera fiorentina mentre la mostra The Fashion mailbox presentata in questi giorni approfondisce le relazioni fra moda e francobolli.
Segnali positivi sul fronte del business. Secondo le previsioni del Centro studi di Confindustria Moda il 2018 per il menswear Made in Italy dovrebbe essere archiviato superando i 9,4 miliardi di euro con un lieve incremento dell'1.5% e la moda uomo peserebbe per il 17,5% sul giro d'affari complessivo derivante dalla filiera tessile-moda nazionale.
Intanto spaziando fra gli stand del salone, Pitti Uomo dà i suoi numeri accingendosi a diventare per quattro giorni un melting pot di buyer e visitatori delle più varie nazionalità: 1230 i marchi attesi di cui 567 esteri (ossia il 46%) dislocati su 60.000 metri quadrati di superficie espositiva con 36.000 visitatori totali del salone e un percorso espositivo che consta di 13 tappe.
Ricco e rutilante il menu degli eventi speciali proposti dalla manifestazione: anzitutto il menswear guest designer del salone di questa edizione è Y/Project col suo direttore creativo, il designer belga Glenn Martens e la sua estetica concettuale e controcorrente.
Fra gli altri appuntamenti da segnalare il debutto di Aldo Maria Camillo che presenta il guardaroba ideale dell'uomo moderno per poi passare al progetto speciale firmato Haculla ispirato al lavoro dell'artista di strada Harif Guzman nel segno del binomio arte e moda.
In Dogana spicca il progetto di Concept Korea che presenta la sfilata di Beyond Closet con le giovani leve creative della Corea del Sud.
Da non perdere il nuovo allestimento delle period room del Gucci Garden all'interno dello storico palazzo della mercanzia in Piazza della Signoria.
Stilisti scandinavi, portoghesi, giapponesi si alternano trovando il loro spazio fra gli eventi speciali e gli stand della rassegna di menswear.
Barbour festeggia con il suo giaccone cerato 125 anni nello stand dell'italiano WP attraverso nuove collaborazioni creative e una nuova linea per le temperature più rigide.
Herno, il marchio di Claudio Marenzi presidente di Pitti Immagine e di Confindustria Moda punta su Laminar, una collezione di ingegneria sartoriale. Di grande impatto la collezione nata dalla liaison stilistica fra Timberland e lo stilista Christopher Raeburn.
E' una vera chicca la presenza a Pitti Uomo del brand John Varvatos. Fra le novità di questa manifestazione c'è l'esordio di due marchi da tenere d'occhio, Parcoats Florence che debutta al Pitti con la sua prima collezione di outerwear nata dalla crasi di parka e coat, e Au197SM.
Il brand che ha fatto dell'innovazione la frontiera ultima del fashion design presenta - in occasione di Pitti Uomo 95, a Firenze–Climbers la collezione che veste l'uomo scalatore, nello spirito.
Dal canto suo Cividini costruisce ed elabora il prodotto attingendo a piene mani alla tradizione del saper fare artigianale italiano, completando l'approccio slow con la più sofisticata tecnologia all'insegna dello handsome chic, il nuovo approccio alle cose di bell'aspetto.
Ma che genere di uomo vestirà le nuove tendenze per l'autunno-inverno 2019-20? L'intelligentleman che sceglie il filone del classico affronta la rivalutazione del rapporto con l'ambiente e il desiderio di riconnessione che si traducono in look sospesi tra gusto classy, toni autunnali e aspirazione al comfort.
È un outfit fatto di cura delle proporzioni, dettagli di charme e richiamo al casualwear anni '80. Il Country urbano modella accenti di look rilassato.
La tradizione incontra i tessuti tecnici, lo stile classico si fonde con lo sporty. Il finissaggio punta a valenze waterproof su parka e gilet imbottiti, il nylon è presente su membrane traspiranti e accoppiature con texture in neoprene per condizioni climatiche estreme.
Nel mondo dell'informale nascono collezioni amiche dell'ambiente, riciclabili a loro volta, sempre sorprendenti.
Reti da pesca scartate, bottiglie di plastica post-consumo, pneumatici usurati, cotone post-industriale e perfino fondi di caffè si trasformano in capispalla, costumi da bagno, sneaker e accessori resistenti, lavabili e duraturi.
All'anima eco si unisce un'estetica curata che non deroga allo stile, ma inserisce dettagli futuristici come termonastrature, tessuti catarifrangenti e tagli laser.
Infine la tendenza avant-garde definisce l'anima del nomade metropolitano che diventa archetipo dell'uomo contemporaneo.
Tra le strade lucide di pioggia e lo skyline dei grattacieli della City, un viaggio anche solo virtuale ispira outfit modulabili e reversibili, borse trasformabili, pensieri flessibili progettati per un quotidiano di mutevolezza perenne.
È lo stile di una generazione pronta a impadronirsi di un linguaggio autonomo, in stretto rapporto con il design ma lontano dai diktat dell'originalità a tutti i costi.
Mix di tessuti e concetti creano l'alchimia perfetta: il formale interseca lo sportswear, il naturale trova esaltazione accanto al tecnico, il chiaro definisce lo scuro.
Risultato, una formula di outfit modulare e intercambiabile, di estrema sintesi, capace di adattarsi a ogni occasione.
Enrico Maria Albamonte