SFILA A ROMA E IN VIETNAM LA DOGARESSA HIP-HOP DI GATTINONI
Di Enrico Maria Albamonte
E' pronta a fare il giro del mondo la femme couture di Gattinoni, amante della Venezia dei dogi e dell'energia glamour della New York dei rapper. Approderà a settembre in Vietnam la strabiliante collezione di Haute couture primavera-estate 2019 di Gattinoni disegnata dall'istrionico direttore creativo, lo stilista venezuelano Guillermo Mariotto. Presentata in anteprima a Roma nella location modernista e sperimentale del Macro Asilo di via Emilia, museo votato all'arte contemporanea trasformato in un organismo vivente, la collezione, frutto di tre mesi di lavoro, è un inno al recupero, al riuso dei capi, resi però unici da nuove, prodigiose lavorazioni che solo l'atelier può legittimare. E di virtuosismi frutto della perizia di occhi attenti e mani certosine l'atelier di via Toscana 1, mecca della Hollywood sul Tevere e tempio del lusso un tempo governato da Madame Fernanda, fondatrice della maison e da suo figlio, il geniale Raniero Gattinoni, ne ha prodotti tanti come si evince dal suo poderoso archivio. Oggi l'alta moda di Gattinoni che parla il linguaggio della contemporaneità e si rifà all'upcycling, combinazione del vecchio (heritage, esperienza) e nuovo (il sacro fuoco e l'energia creativa dei giovani) riporta lo storico atelier capitolino, meta di dive e principesse, ai suo antichi fasti.
Contaminazione e culture clash, fra cortigiane rinascimentali e altere dogaresse da un lato, skater e rapper super chic dall'altro, è la parola d'ordine di Mariotto per una collezione sublime e regale dedicata a una donna irriverente e originale come Peggy Guggenheim, Anna Piaggi, la marchesa Casati, Elsa Maxwell e Coco Chanel. Come diceva Elsa Schiaparelli "Molte donne dovrebbero osare ed essere diverse". Le fa eco Mariotto che così chiosa la collezione: "La globalizzazione è il cancro dell'alta moda dove le clienti vogliono essere uniche e in atelier imparano a scegliere ciò che va bene per loro. La vera classe in un'era globalizzata è l'assoluta distinzione". Ironica e ieratica, la maliarda e aristocratica musa di Gattinoni sfila in un museo perché è tratteggiata da Mariotto in tandem con la sorella Gina, artista quotata nel mondo, che ha realizzato appositamente per il défilé una maxi tela usata come fondale della pedana e anche alcuni sontuosi abiti ricamati con gonna a crinolina in tulle e organza cerulea con scarpe di seta coordinate sempre dipinte a mano."Per questa collezione -spiega Mariotto- ho voluto accanto a me mia sorella Gina, le sue tele partendo dal dipinto Religion si materializzano nei tulle diventando quadri da indossare". Le modelle, dal viso diafano decorato da un make-up decisamente pittorico e fluorescente, incedono mistiche sulle note di un soundtrack ipnotico elaborato da Rossano Giuppa.
Portano la chioma raccolta in reticelle dorate simili a quella di Eleonora di Toledo del Bronzino sfoggiando abiti di pura couture che sono una sinfonia di rouches e volants, un tripudio di coulisse o di pannelli stilizzati scolpiti sul corpo, fra gonne asimmetriche e tagli grafici.Spirali e vortici di tulle e organza come pure il tulle sbieco lavorato a raggiera, si accendono di colori fluo come il fucsia-fragola, il giallo lime, l'arancio vitaminico mixati a verde army, al celeste polvere e al bordeaux. Notevoli i gilet in piume di gallo e pernice, quelli di mousseline con cappuccio e quello intessuto di passamanerie ricamate realizzato dai ricamatori che lavorano per la curia papale. Uno di questi, il gilet in guipure rosso nero e blu da torero sommato a un abito scarlatto solcato da rouches, ha richiesto 3.800 ore di lavoro! Il nuovo tailleur da cerimonia e da cocktail è in chiffon ed è completato da un body ricamato in pizzo. La cappa di organza arricciata (ripresa dall'archivio della maison) si porta sui lievi pantaloni palazzo. Il bomber couture è metropolitan chic ed è abbellito da ricami araldici in dapka mutuati dai motivi tipici degli stemmi dei Savoia e dei Romanoff, in omaggio ai grandi casati europei.
I look del fashion show sono ulteriormente impreziositi dai gioielli di Gianni De Benedittis anima creativa di Futuroremoto. Suoi i choker, anelli e bracciali che ammiccano agli sgargianti colori delle spezie e delle antiche sete d'Oriente. A sorpresa durante l'anteprima della collezione in atelier arriva, per porgere i suoi saluti ai presenti e allo stilista Virginia Raggi, sindaco di Roma, molto legata a Mariotto, rabdomante dello stile, come pure Laura Mattarella, figlia del capo dello stato, che è una cliente dell'atelier. Chiudono la scenografica sfilata, vero en plein di grande alta moda applaudito fra gli altri VIP da Melba Ruffo di Calabria, Alessandro Cecchi Paone, Enrica Bonaccorti, Giancarlo Magalli e Beppe Convertini, tre abiti nuziali uno più bello e originale dell'altro. Suonano le campane a festa per la mariée no-global e molto street con i bermuda di pizzo ricamato e il cappuccio ispirato all'estetica rap postmillenniall, per la sposa angelica con corpino velato e gonna a balze arricciate e per la sposa grigio perla con la gonna a pannelli godet 3D di gazaar, acrobatico esercizio sartoriale. Ogni abito è un'ouverture, libero, leggero, appassionato e astratto, in un perpetuo divenire creativo.
CREDITS: ph. Gianmarco De Pascalis