IL SENSO DI RESPONSABILITA' , E L'ANIMO GREEN, DELLE DONNE DEL VINO
Essere socia della più grande associazione femminile del vino, Le Donne del Vino, è senza dubbio un grande privilegio. L'attuale presidentessa nazionale risponde al nome di Donatella Cinelli Colombini, grande produttrice toscana, con l'acume e l'intelligenza di lanciare nuovi progetti e fare rete. Gli scopi di questa associazione italiana, nata nel 1988, sono diffondere la cultura del vino e il consumo responsabile, promuovere il ruolo delle Donne del Vino nella società e nel lavoro, collegare le signore del vino favorendo le iniziative condivise, la formazione e i viaggi di istruzione, e portare la voce delle Donne del Vino alle istituzioni e organizzazioni del vino italiane ed estere. Proprio in questi giorni era programmata la Festa Nazionale delle Donne del Vino 2020, un'iniziativa celebrativa di tutte le produttrici e wine lovers d'Italia. Donatella Cinelli Colombini ha comunicato quanto l'emergenza in atto, in tutto il paese, permettesse a tutte le associate di esprimere coraggio e prudenza impegnandosi in una campagna social nel tema scelto: Donne, vino e ambiente. Ciascuna doveva scattarsi una foto accanto a una botte colorata di verde dove c'era scritto un pensiero, uno slogan o un consiglio sul rispetto ambientale. Il mantra della presidente nazionale è chiaro: «Non perdiamoci d' animo: la situazione è grave e potremmo avere contraccolpi enormi nel turismo e nelle vendite del vino. Forza: mostriamoci coraggiose, ottimiste e combattive!». Una Festa che, in parte, è stata annullata per garantire la massima sicurezza ai propri dipendenti oltre che ai visitatori italiani ed esteri. Ebbene, in questo momento storico tutto il nostro paese è in zona "rossa", inutile inneggiare al senso di responsabilità con messaggi a effetto, occorre agire o meglio adottare le misure utili e necessarie prescritte contro il Covid-19. Iniziamo a parlare del Piemonte. Ivana Brignolo Miroglio, delegata regionale del Piemonte, utilizza una chat sugli smartphone per comunicare e condividere il presente con tutte le colleghe piemontesi. Uno scambio continuo di messaggi per programmare, insieme, con fiducia e positività il futuro delle donne del vino della sua regione. Messaggi in cui si sottolinea l' augurio che, nelle prossime settimane, i numeri si ridimensionino. Le misure imposte dalla nostra sanità pubblica sono state dure, annullamenti e spostamenti fiere incluse, tuttavia è palese che rallentando la vigilanza, in questo momento storico, creeremmo altro sconquasso e non potremo dirigerci verso una soluzione.
Un elemento unisce tutti i pareri: il rigore deve essere rispettato. Testimonia Sara Vezza dell'omonima azienda di Monforte d'Alba: «Abbiamo chiuso la cantina, i miei dipendenti lavorano in remoto e il mio compito è un po' come tornare alle origini. Il telefono in cantina, per fortuna, squilla e occorre gestirlo, piuttosto che coordinare le lezioni dei miei figli, piccoli studenti elementari che ricevono, via internet, le lezioni degli insegnanti. Lezioni che devo, necessariamente, decodificare trasformandomi in maestra in grado di catturare l'attenzione dei bimbi, notoriamente distratti dai giochi casalinghi. Conciliare è il mio compito quotidiano, ogni gesto è teso ad armonizzare famiglia e professione. Abbiamo la fortuna di avere delle botteghe nei dintorni che si sono attrezzate per portarci la spesa a casa, normalità per una grande città, non scontato per tra le nostre colline. Certo, mi sono ripromessa alla fine di questo periodo, di passaggio, che sarà nostro dovere ricordarci di questi servizi e provare, con grande senso di responsabilità, a frequentare meno i centri commerciali e visitare le botteghe. Deve prevalere il rispetto di quanto oggi, proprio i piccoli artigiani di paese, stanno facendo per noi e le nostre famiglie». Occorre pensare di consumare vini italiani e supportare il lavoro delle produttrici di tutta la penisola. Un post social di Raffaella Bologna della cantina Braida di Rocchetta Tanaro recita: «Abbiamo sempre invitato tutti a bere responsabilmente e ci proponiamo di lavorare responsabilmente. Ricordiamoci cosa diceva Pasteur: "Il vino è la più sana e igienica delle bevande"». Alcune delle produttrici pensano a promuovere il loro territorio per l'estate, invitando tutte le colleghe a trascorrere le vacanze in Italia perché sarebbe un segnale fortissimo. Certo all'unisono ci si scambia un messaggio che codifica questo nuovo stile di vita: «Non dobbiamo rinunciare a vivere bensì accettare un ridimensionamento, temporaneo, della vita ed essere positivi senza mai perdere di vista il senso di responsabilità».
Riceviamo da Identità Golose, Newsletter 575 del 17 marzo 2020