Un'Italia senz'anima

senzanima_finiUn ritratto dell’Italia contemporanea, un paese privo di principi, di valori condivisi che non siano il Dio Quattrino, inguaribilmente volgare, senza dignità e onore, spietato senza essere virile, femmineo ma non femminile, corrotto, intimamente mafioso, devastato nel suo straordinario paesaggio, naturale, urbano, artistico che lo ingentiliva insieme insieme alla sua gente. Una parodia di democrazia sequestrata dai partiti e dai suoi mediocri esponenti che la violentano, la abusano, la stuprano a comodo loro.

SENZ’ANIMA fotografa uno spazio, mentale, antropologico, politico, quello dell’Italia degli ultimi trent’anni, seguendo l’avventura giornalistica di Massimo fini, uomo senza appartenenze, dal mitico “Europeo” all’“Indipendente” fino al “Fatto Quotidiano”.

Della penna dissacrante di Fini non potevano mancare le “stroncature” e anche i ritratti (mai disgiunti, questi, da una dolente pietas) dei personaggi – da Craxi a Martelli, da Cossiga a Berlusconi, da Gradini a Scalfari, dfa Costanzo a Vespa – che hanno contribuito a conciare l’Italia così com’è.

Questa non è, o perlomeno non intende essere, una pura e semplice raccolta di articoli scegliendo fior da fiore quelli che paiono migliori. È piuttosto il tentativo di ricostruire, attraverso i pezzi che sono venuto via via pubblicando per vari giornali, la storia dell’Italia degli ultimi trent’anni e anche, ma forse soprattutto, i profondi mutamenti antropologici, sociologici, etici che sono avvenuti nella sua popolazione.

Il quadro che ne esce non è confortante. È un’Italia sconciata nel suo paesaggio, naturale e urbano, cosa che ha una certa influenza non solo sul gusto ma anche sul carattere e l’umore dei suoi abitanti, devastata dalla Televisione che sembra aver concentrato in sé l’intera vita nazionale dettando, insieme alla sua gemella Pubblicità che è il motore di tutto il sistema, i consumi, i costumi la «way of life», le categorie, i protagonisti e che ha finito per distruggere ogni cultura che non sia la sua subcultura.

È un’Italia che ha perso ogni freschezza, la sua antica grazia, senza sorriso, cupa, volgare, ossessionata dal denaro, dal benessere, dal corpo, dagli «status symbol», dai gadget, dagli oggetti. Un’Italia ipocrita, pronta a commuoversi su tutto, solo per potersi auto compiacere della propria commozione, ma sostanzialmente indifferente all’altro, al vicino, al prossimo. Un’Italia senza misericordia.

 

Senz’anima – Italia 1980-2010, Massimo Fini, Chiarelettere, pagg 472, € 15,00.

 

 

Un ritratto dell’Italia contemporanea, un paese privo di principi, di valori condivisi che non siamo il Dio Quattrino, inguaribilmente volgare, senza dignità e onore, spietato senza essere virile, femmineo ma non femminile, corrotto, intimamente mafioso, devastato nel suo straordinario paesaggio, naturale, urbano, artistico che lo ingentiliva insieme insieme alla sua gente. Una parodia di democrazia sequestrata dai partiti e dai suoi mediocri esponenti che la violentano, la abusano, la stuprano a comodo loro.

 

SENZ’ANIMA fotografa uno spazio, mentale, antropologico, politico, quello dell’Italia degli ultimi trent’anni, seguendo l’avventura giornalistica di Massimo fini, uomo senza appartenenze, dal mitico “Europeo” all’“Indipendente” fino al “Fatto Quotidiano”.

 

Della penna dissacrante di Fini non potevano mancare le “stroncature” e anche i ritratti (mai disgiunti, questi, da una dolente pietas) dei personaggi – da Craxi a Martelli, da Cossiga a Berlusconi, da Gradini a Scalfari, dfa Costanzo a Vespa – che hanno contribuito a conciare l’Italia così com’è.

 

 

Questa non è, o perlomeno non intende essere, una pura e semplice raccolta di articoli scegliendo fior da fiore quelli che paiono migliori. È piuttosto il tentativo di ricostruire, attraverso i pezzi che sono venuto via via pubblicando per vari giornali, la storia dell’Italia degli ultimi trent’anni e anche, ma forse soprattutto, i profondi mutamenti antropologici, sociologici, etici che sono avvenuti nella sua popolazione.

 

Il quadro che ne esce non è confortante. È un’Italia sconciata nel suo paesaggio, naturale e urbano, cosa che ha una certa influenza non solo sul gusto ma anche sul carattere e l’umore dei suoi abitanti, devastata dalla Televisione che sembra aver concentrato in sé l’intera vita nazionale dettando, insieme alla sua gemella Pubblicità che è il motore di tutto il sistema, i consumi, i costumi la «way of life», le categorie, i protagonisti e che ha finito per distruggere ogni cultura che non sia la sua subcultura.

 

È un’Italia che ha perso ogni freschezza, la sua antica grazia, senza sorriso, cupa, volgare, ossessionata dal denaro, dal benessere, dal corpo, dagli «status symbol», dai gadget, dagli oggetti. Un’Italia ipocrita, pronta a commuoversi su tutto, solo per potersi auto compiacere della propria commozione, ma sostanzialmente indifferente all’altro, al vicino, al prossimo. Un’Italia senza misericordia.

 

Senz’anima – Italia 1980-2010, Massimo Fini, Chiarelettere; pagg 472, 15,00 €

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