I vincitori del premio Casato Prime Donne 2014
Sandra Savaglio l'astrofisica simbolo della fuga dei cervelli dall'Italia è la prima scienziata a dare l'esempio opposto e torna per assumere l'incarico di professore ordinario all'Università della Calabria.
Questo il personaggio emblematico del nuovo universo femminile proposto dalle giurate del Premio Casato Prime Donne: Francesca Cinelli Colombini (presidente), Rosy Bindi, Anselma Dell'Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione.
Insieme a lei sul "red carpet" 2014, quest'anno per la prima volta nel Chiostro del Museo di Montalcino, tre big del giornalismo italiano: Anna Di Martino, Ian D'Agata e Daniele Cernilli.
A Cernilli il premio "Io e Montalcino" per il racconto intitolato Quel Brunello del '64 pubblicato in "Doctor Wine". E' la storia della prima bottiglia molto costosa acquistata dal celebre wine critic e di come non sia mai riuscito a berla.
Il Premio Consorzio del Brunello consegnato dal Presidente Fabrizio Bindocci è andato a Jan D'Agata per l'articolo Focus on Rosso di Montalcino, pubblicato in "Tanzer's International Wine Cellar". D'Agata è tra i giornalisti esteri, specializzati nel settore enologico, che meglio conosce e divulga il vino italiano.
Anna Di Martino vince il Premio "Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino" per opere a firma femminile con gli articoli pubblicati ne "Il Mondo" e "Corriereconomia - Corriere della Sera" dove esamina il mondo del vino italiano sotto gli aspetti economico e produttivo.
Andrea Rontini con l'immagine Luna a Torrenieri vince il premio fotografico sul tema "Genti e terre dei vini Brunello e Orcia".
La giuria popolare che ha votato on line, ha scelto la sua fra le 5 immagini finaliste di Paolo Busato, Gianni Brunacci e Andrea Pettinari. L'edizione 2014 segna una svolta in chiave "fantasy" per le migliori immagini della Toscana con luce e colore usate al fine di aumentare la capacità evocativa.
Da 16 anni il Premio Casato Prime Donne viene organizzato dalla prima cantina italiana con un organico interamente femminile, un simbolo per la parità di genere fra le botti.
E' qui che rimangono le tracce permanenti dei vincitori. Le fotografie vincitrici, di ogni edizione, sono esposte nella sala intitolata a Ilda Bartoloni la giornalista RAI, scomparsa nel 2009, a cui si deve il carattere attuale del Premio.
Le dediche dettate delle Prime Donne, accompagnano un percorso meditativo nella cantina e nei vigneti del Brunello che si arricchisce ogni anno anche con l'istallazione di un artista toscano.
La frase di Sandra Savaglio accompagna una scultura di Piero Sbarluzzi intitolata "Vita", emblematica del rapporto fra chi lavora nelle vigne e il sole, la stella più vicina e importante per la produzione dei grandi vini.