Fabrizio Ferri, donne senza trucco
Dietro la maschera del glamour sopra le righe si cela la semplicità estrema di donne acqua e sapone, naturali nella loro paradossale ed eterodossa assenza di artifici, seducenti per quello che sono, nella loro 'nuda verità'.
Fabrizio Ferri, classe 1952, è figlio di Franco, parlamentare e direttore dell'Istituto Gramsci e di una giornalista militante del Partito Comunista Italiano, oltre che cugino del giornalista Giuliano Ferrara.
La sua esperienza di reporter inizia nel '72 con periodici come l'Espresso, con 'Paese Sera' e il fotografo Vezio Sabatini che gli insegna i primi trucchi del mestiere. Ferri non nasce esattamente con il pallino per la moda più 'aulica' come molti suoi colleghi, in controtendenza rispetto all'estetica dominante nelle riviste patinate negli anni '70.
È la madre che lo conduce a un approccio disincantato che prende le distanze dall'immagine drammatica e idealizzata della moda, allora tanto in auge negli shooting fotografici.
All'inizio i rapporti con Vogue Italia, alla quale presenta i primi lavori a Milano, non sono proprio idilliaci. Lui sottopone alla rivista le sue immagini di donne popolane e prosperose.
"Le modelle di Vogue non fumano, non usano il turpiloquio, non hanno corpo e non vanno a letto con chi capita" gli fa notare l'allora art director di Vogue, il burbero Roberto Carra a proposito del suo lavoro.
Poi la sorprendente alchimia con la top Eva Mallstrom che intuisce la sua genialità, gli consente di superare le prime difficoltà e di lasciare il segno nella Bibbia della moda con un primo servizio realizzato nel 1974 con dei gioielli in una ricevitoria del Lotto.
Le sue prime foto per Vogue alla fine piacciono per l'atmosfera e la morbidezza. Si tratta infatti di foto flou ottenute coprendo l'obbiettivo con una calza nera che, per usare le parole del fotografo romano, "dava l'effetto grana senza alterare la cromaticità dell'immagine".
Al suo successo internazionale ha contribuito in larga misura la sua inedita predilezione per soggetti femminili spesso disadorni, con spalle cadenti, forme sciolte, nel segno di un'estetica minimalista.
Un approccio che lo porta a lavorare a contatto con i maestri dell'arte postatomica giapponese (Yamamoto, Miyake) ma anche con Escada, Gucci e Dolce & Gabbana. Non a caso viene considerato l'inventore del cosiddetto 'ritratto di moda'.
"Negli anni Ottanta le modelle venivano conciate come marziane. Gli costruivano capigliature con impalcature di cartone. Una cosa assurda - racconta in un'intervista a Vittorio Zincone".
E aggiunge: "Durante una sessione fotografica decisi di spogliarle delle maschere per ridargli un'identità. Da allora ho capito che il mio compito non è mistificare, ma mostrare agli altri ciò che vedo".
Le sue donne sono vive, reali e possibili. Nell'arco degli anni di una trionfante carriera il suo obbiettivo coglie la bellezza atemporale di Isabella Rossellini, di Brigitte Nielsen spogliata di ogni aggressività da virago, di Monica Bellucci, di Elettra Rossellini.
E poi Sophia Loren, Madonna, Julia Roberts, Charlize Theron, Beyoncé, Susan Sarandon, Jessica Lange fino ai ritratti di Luciano Pavarotti, Sting, Roland Petit e Willem Dafoe.
La sua idea personale e alternativa di femminilità garbata, romantica ma spoglia, quasi priva di make up, lo porta a diventare l'obbiettivo prediletto di 'Mondo Uomo' e 'Donna', due riviste nate nel 1980 di cui Flavio Lucchini è editore e direttore con la moglie Gisella Borioli.
E' proprio con lui che Ferri fonda nel 1983 a Milano Industria SuperStudio, un centro polifunzionale, a pochi passi dalla stazione di Porta Genova e dai Navigli, comprendente sale di posa e strutture di servizio per fotografi, stilisti e sfilate di moda ricavate da capannoni dismessi.
Nel corso degli anni si arricchirà, dal 1999, di Industria Digital, divisione dedicata all'acquisizione e post-produzione digitale e dal 2002 di Industria Musica, studio di pre e post-produzione audio digitale.
Dal 1991 Industria Superstudio di Fabrizio Ferri si stacca da Superstudio 13 della coppia Lucchini e Borioli per trovare casa a New York, nel centro del West Village, con il nome di Industria Superstudio Overseas.
Del resto accanto all'attività di fotografo Ferri svela anche un inconsueto fiuto imprenditoriale. Nel 1995 apre Monastero, un affascinante resort sull'isola di Pantelleria.
Oggi Fabrizio Ferri vive stabilmente a New York con la moglie Geraldina e la figlia Emma. Le altre due figlie, Marta e Matilde sono ancora di base a Milano. Tra i suoi volumi piu' famosi di Fabrizio Ferri ricordiamo Acqua, Aria, Forma I-II , Fontane Romane.
Tra i cortometraggi Passage e Rethink Energy. Tra le opere musicali (Ferri e' infatti anche compositore) Anima, opera in forma di concerto presentata al Teatro San Carlo di Napoli nell'Ottobre 2010.
Augusto De Angelis