Firenze si accende di energia e colore e mette il turbo a Pitti Uomo
Aria nuova a Firenze che si accende di mille colori secondo il messaggio positivo trasmesso dal salone Pitti Immagine Uomo. La rassegna di moda maschile terrà banco nella città di Dante dal 15 al 19 giugno.
La prestigiosa manifestazione dedicata ai nuovi percorsi del classico virati verso il casual e la sperimentazione, attesa e seguita da un nugolo di buyers stranieri provenienti da ogni angolo del pianeta con la presenza di ben 1150 aziende, quest'anno spezza una lancia a favore del colore, cifra vincente di una ripresa annunciata dai numeri: un +3% per il tessile abbigliamento tricolore registrato nel 2014 e un 2015 che si presenta tutto in salita.
Ma aldilà dei numeri snocciolati recentemente con garbata diligenza dal Presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto sulla base di un rapporto stilato da Sistema Moda Italia (SMI), questo storico salone Pitti Uomo che fu creato negli anni'70 come vetrina della moda maschile mainstream, oggi giunge puntuale alla sua 88esima edizione dedicata alla primavera-estate 2016 con una vena sempre più trasversale fra gli stili e i generi di consumo fashion, e proprio per questo molto apprezzato dai compratori americani e cinesi.
Sul futuro maschile almeno nella sfera del gusto tutto sommato pesano poche incognite e spiccano molte certezze: in primo luogo quella che il comfort è inseparabile dall'eleganza.
Un concetto confermato dalla centralità del parka, dalle performance delle scarpe sportive come quelle di Geox, 'la scarpa che respira' che torna a Pitti Uomo dopo 10 anni di assenza, di Lotto Leggenda dai riflessi siderali stile 'Interstellar', e poi dalle sneaker decostruite in colori al neon di New Balance che calzano come un guanto e della desert boot, la classica Clark ideale per i patiti dell'avventura e del viaggio.
E poi su una cosa non si discute: il vero gentleman sa quando e come rilassarsi anche quando si veste per le occasioni più formali, perché a Pitti Uomo più che il brand conta lo stile e la qualità di qualcosa in grado di definire l'identità di un look personale.
Nel tempo questa manifestazione è diventata un vero e proprio incubatore di novità e tendenze di frontiera proponendo, con la sua variopinta comunità 'Pitti People' come la chiama Lapo Cianchi, il vulcanico direttore globale della comunicazione della suggestiva rassegna, un approccio anticonvenzionale al vestire maschile, un po' come quello di Nino Cerruti. La sua mostra-evento 'Signor Nino' dedicata al suo stile inimitabile, allestita nelle sale del Museo Marino Marini e organizzata da Fondazione Pitti Discovery, resta uno degli appuntamenti imperdibili di questa edizione estiva.
"La moda serve a farci sentire più belli e non diversi a ogni costo", ha dichiarato con garbata determinazione l'arbiter elegantiarum, giornalista mancato nonché pioniere nel bel paese dell'alta moda pronta al maschile, perché per la prima volta da lui sviluppata industrialmente: con la sua Hitman nei primi anni'70 scoprì un titano come Giorgio Armani.
Armonia nella differenza ovvero, conciliare e riformulare 'le regole del caos' fra tradizione e modernismo sembra invece essere il filo rosso di questa manifestazione.
Una macroscopica piattaforma espositiva ricca di spunti di riflessione estetica in cui coabitano lo sportswear innovativo di C.P. Company, il casual all'inglese di Woolrich legato oggi a doppio filo a un'azienda, la bolognese WP Lavori in Corso, che proprio nella torrida maratona di Pitti Uomo festeggia i suoi 30 anni dall'apertura del primo negozio WP Store.
Non mancherà una performance per presentare l'intimo sexy e contemporaneo di Dirk Bikkembergs by Perofil, la nuova anima maschile di Gherardini che debutterà al Museo Bellini con una nuova ed esclusiva linea di abbigliamento per lui, il tailoring dégagé da gentleman autentico di Brunello Cucinelli, Angelo Nardelli e Lardini, alfieri della nuova eleganza maschile upper casual e unbranded.
Fino a toccare il glamour irriverente e ludico del menswear griffato Moschino, oggi affidato all'estro creativo del pirotecnico Jeremy Scott nonché special guest di questa kermesse estiva, che si ispirerà forse con toni diversi, più adatti ai tempi d'oggi a Palazzo Corsini al grande successo dell'en plein di moda e musica messo in scena a metà degli anni Novanta allo Sferisterio con il memorabile evento 'Moschino in Music' quando Franco Moschino, fondatore e anima creativa della sua griffe iconoclasta, era ancora vivente.
La moda maschile è un universo composito, ricco di sfaccettature e di risvolti spesso imprevedibili anche se apparentemente più vincolato per la sua storica evoluzione a certi dettami insopprimibili: la giacca-divisa, la camicia coi gemelli, la cravatta, la scarpa stringata, la lunghezza del pantalone, persino i gemelli, un cappello leggero, un paio di occhiali da sole realizzati con una tecnica artigianale del genere di quelli firmati Saturnino eyewear, il cappello leggero fatto a regola d'arte come ben sa Borsalino, e la pochette nel taschino come sa invece chi opta per Thomas Mason.
Ma a giudicare dalle primizie che saranno presentate negli stand della Fortezza da Basso, baluardo della moda maschile Made in Florence, e in altre affascinanti location sparse all'interno del centro della città bagnata dall'Arno, non sarà certo un uomo qualunque quello delineato da stilisti più o meno giovani, spesso anche nuove leve come Arthur Arbesser, le scoperte dei trend setter di Who is on Next?
In versione maschile e aziende di grido come Circle of Gentlemen o ancora sinergie stimolanti come quella fra lo stilista Antonio Marras e i brillanti fashion editor internazionali Federico Poletti e Peter Cardona, artefici del nuovo format editoriale Man in Town.
Anche quando si parla di confezioni sartoriale come nello squisito paradigma di leggerezza offerto da Tombolini, l'abito deve profumare d'atelier ed esaltare la nobile fattura che rende un uomo più sexy, consapevole e fiero, ovvero mascolino che ama il casual Friday 365 giorni all'anno.
Per lui nell'estate 2016 si prefigura un guardaroba più colorato persino nei calzini caleidoscopici come un prisma di cui il marchio Gallo è il meraviglioso e inconfondibile specialista.
Ne emerge un puzzle di concetti e componenti ironico e fantasioso rubato all'idea del cubo magico, come il quadro suggerito da Massimo Rebecchi, Tagliatore, Brooksfield, L.B.M. 1911 e animato da fantasie, grafiche, grandi motivi a quadri e check ingigantiti stile anni'80 alternati a stampe originali e spesso pittoriche come nella maglieria pregiata di Avant Toi,
In altri termini si delinea un nuovo linguaggio estetico pennellato addosso ai cultori della rinnovata 'Italian way': giovani, posh, informati, seducenti come il protagonista di 'Cinquanta sfumature di grigio' o del film 'Latin Lover' in cui Francesco Scianna rifà il verso al grande Mastroianni.
Per tracciare un'identità fluida, a tratti asessuata, ageless, e tosta, come deve essere oggi.
Enrico Maria Albamonte