Tra Arte e Moda, Nostalgia del futuro nei tessuti d'artista del Dopoguerra
L'Italia del Dopoguerra è una nazione che investe le proprie risorse nella ricostruzione e nel rilancio di un'industria che è anche creativa.
L'arte italiana degli Anni Cinquanta vive un'incredibile avventura creativa nel confronto e nella sperimentazione di nuovi linguaggi che spaziano in tutti gli ambiti del quotidiano.
La Triennale di Milano è l'istituzione che per definizione promuove in quegli anni il dialogo tra mondo produttivo ed arti applicate, nell'ambito della quale queste idee prendono concretezza.
Memorabili in tal senso le Triennali degli anni Cinquanta (IX, X, XI edizioni, del 1951, 1954 e 1957), valido terreno di sperimentazione per gli artisti di vecchia e nuova generazione.
Lo spirito che animava questa nuova progettualità è stato felicemente definito come "nostalgia del futuro": una forza propulsiva che, oltre ad innovare, intendeva proporre e prefigurare le esigenze e le aspettative del domani.
Un settore senz'altro emergente fu quello del tessuto stampato per arredamento, promosso da imprese artigiane e piccole industrie, disegnati dai grandi artisti del tempo.
La mostra
La mostra racconta di questo prezioso e poco noto contributo artistico esponendo, per la prima volta al pubblico, alcune importanti e inedite collezioni di progetti per tessuti stampati, manufatti tessili, opere d'arte create dai più noti artisti italiani del periodo.
Una delle esperienze più significative è quella rappresentata dai materiali relativi alla Manifattura Jsa, fondata nel 1949 da Luigi Grampa che avvia una collaborazione l'architetto Gio Ponti.
Ciò consente all'azienda di affermarsi nel circuito dell'arte e del design internazionale, grazie anche ai concorsi per disegni promossi alla Triennale di Milano ed all'introduzione nel mercato di tessuti progettati da grandi artisti del tempo. Frutto di questa collaborazione sono le opere di Gio Pomodoro, Piero Dorazio, Luciano Gaspari e Lucio Fontana.
Un altro nucleo molto significativo è rappresentato dai progetti per tessuti stampati di artisti come quelli realizzati da Piero Dorazio, Fausto Melotti, Roberto Crippa, Gianni Dova, Enrico Prampolini, ancora Lucio Fontana e tanti altri ancora.
A partire dal 1950, la Galleria del Cavallino di Venezia edita in tiratura limitata (da 200 a 400 esemplari) foulard di seta stampata su disegno d'autore, prodotti prima dalla ditta Toninelli di Milano e poi dalla ditta Achille Pinto di Casnate (Como).
Da notare in esposizione i foulard disegnati da Edmondo Bacci, Franco Gentilini, Roberto Crippa e Giuseppe Capogrossi, opere stampate su seta che dialogano con i dipinti coevi degli stessi autori, dimostrando l'estrema disponibilità degli artisti alla sperimentazione di altri linguaggi.
Il gruppo MAC (Movimento Arte Concreta), trova nell'arazzo - per tradizione il linguaggio tessile più prossimo alla pittura - una versione più materica alla loro ispirazione creativa.
I disegni preparatori degli autori, per la maggior parte con soggetti astratti, sono tradotti a telaio dalla Scuola degli Arazzi di Esino Lario, manifattura lombarda fondata nel 1936 da Don Gianbattista Rocca. In mostra arazzi progettati da diversi autori quali Atanasio Soldati o Alfredo Chighine.
Importante infine sottolineare la presenza dei materiali relativi all'esperienza manifatturiera pratese della Guido Pugi, azienda produttrice di tessuti per arredamento e tappeti realizzati con disegni e tecniche della tradizione centroasiatica, europea e moderna.
Di questo nucleo presenti un tappeto eseguito su disegno di Giuseppe Capogrossi, pubblicato anche nella prestigiosa rivista Domus.
Ma anche il tappeto Jungla su disegno di Giuseppe Ajmone, che ottenne il prestigioso premio del Compasso d'Oro e fu presentato l'anno successivo alla Fiera Mondiale di New York.
La mostra, nata in collaborazione con la Fondazione Salvatore Ferragamo e il Museo Salvatore Ferragamo, aprirà al pubblico il prossimo 21 maggio nelle sale del Museo del Tessuto.
La mostra si inserisce nell'evento espositivo del Museo Salvatore Ferragamo dal titolo "Tra arte e moda" che, oltre all'esposizione ospitata nella propria sede museale, ha promosso una serie di iniziative dislocate in sedi diverse tra Firenze e Prato quali la Biblioteca Nazionale, Il Museo Marino Marini, La Galleria di Arte Moderna e la Galleria del Costume di Palazzo Pitti.
Tra Arte e Moda. Nostalgia del futuro nei tessuti d'artista del Dopoguerra
Museo del Tessuto
Via Puccetti, 3
59100 Prato
Tel. 0574-611503
www.museodeltessuto.it
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