L’effortless chic di Monica Bi

monicabi580

"Le donne amo vestirle e non travestirle, faccio il mio lavoro con il cuore e spero che questo sia evidente in ciò che faccio".

Arsa sin da bambina dal sacro fuoco della creatività applicata alla moda e figlia d'arte-la madre Wanda aveva una sartoria a Foligno specializzata anche in abiti da sposa e cerimonia- Monica Bisogni è l'anima creativa e il talento imprenditoriale che si cela con pudicizia dietro il marchio Monica Bi.

Un brand giovane e sofisticato di demi couture che dal 2012 sfila a Roma due volte l'anno nelle più belle e prestigiose location della Capitale.

"Il mio debutto in passerella è avvenuto a Villa Aurelia insieme alla maison Sarli e a Camillo Bona, lo ricordo come se fosse ieri".

Attualmente Monica Bisogni si divide fra l'atelier itinerante di Roma in Piazza Sidney Sonnino dove riceve le sue clienti ed estimatrici e il suo piccolo laboratorio di Trevi, alle porte di Spoleto, dove vive e lavora con le 2 figlie e il marito Marco Fantauzzi, che ha uno showroom di arredamento di design.

A Trevi mani sapienti danno origine a piccoli capolavori costruiti con amore e con una perizia oggi quasi irreperibili nel panorama della moda.

monicabi580a

Con il suo marchio Monica Bi la stilista rappresenta un caso più unico che raro: viene da uno dei più grandi distretti della maglieria tricolore che hanno esportato nel mondo marchi di rilievo e con grandi fatturati come Luisa Spagnoli, Brunello Cucinelli e Lorena Antoniazzi, ma lei non insegue la celebrità planetaria né le luci dei riflettori.

"Amo creare pezzi unici lavorati rigorosamente da mani esperte e sono allergica alla tecnologia: se avessi risorse maggiori acquisterei uno spazio tutto mio a Roma per essere più vicina alla mia clientela più affezionata".

Tutto è cominciato da un'attività di sartoria a domicilio a Roma che Monica intraprende nel 1995, introdotta nel jet set capitolino dalle sorelle Lucia e Angela Arcangeletti.

Sfuggendo alla provincia umbra che le stava ormai stretta, Monica inizia a proporsi come creatrice di moda itinerante, disponibile a raggiungere le sue clienti ovunque si trovino in città, per un contatto sempre più ravvicinato con le persone "perché il feeling emotivo e l'affinità con le persone per me è fondamentale".

Poi, abbandonata definitivamente la produzione di abiti d'alta moda da sposa-ne ha realizzati circa 1167 fino al 2002- si concentra sulla concezione di un guardaroba quotidiano ma sofisticato, adatto a tutte le occasioni.

monicabi580b

 

Un mondo effortless chic ossia chic senza orpelli né sforzi, ispirato agli anni'20 e agli anni'50 ma anche alla contemporaneità in cui Monica, curiosa e amante dell'arte e dell'antiquariato, è vivacemente immersa.

Le sue creazioni, preziose e moderniste, memori del linguaggio minimale di Jil Sander e del decorativismo di Antonio Marras, hanno attratto l'attenzione della decana dell'alta moda italiana Fernanda Gattinoni che quando era ancora in vita le chiese di collaborare con la maison.

"Io declinai a malincuore l'invito della Gattinoni perché ero concentrata sulle mie due figlie ancora piccole e volevo camminare con le mie gambe".

La sua musa rimane Coco Chanel "perché aveva un senso innato dello stile e sapeva come valorizzare la femminilità con lusso e semplicità", dice Monica.

Nel mondo di Monica Bi, come nella personalità della stilista, convivono due anime: una più sensuale e romantica e l'altra più indipendente e volitiva come le donne dalle quali trae ispirazione.

"Ammiro molto per la bellezza e l'energia vibrante che emanano Charlize Theron e Sharon Stone ma anche Meryl Streep e ho amato molto Angelina Jolie in 'Changeling' di Clint Eastwood di cui ho adorato i costumi, ambientati negli anni'20".

monicabi580c

 

Come negli anni ruggenti, rivissuti con glamour contemporaneo, per Monica la quintessenza dell'eleganza consiste in capi leggeri e avvolgenti, che accarezzano il corpo con linee scivolate abbinati a pantaloni talora aderenti come fuseaux, talaltra più ampi, quasi da amazzone o di foggia giapponese e agli immancabili stivali, cifra di indipendenza e forza creativa.

La donna di MonicaBi ha una passione per i poncho "perché sono caldi e leggeri e posso intarsiarli con il pizzo Chantilly" e predilige i pantaloni per la loro praticità , "anche se la mia donna ideale porta gonne e tacchi alti".

Così nelle creazioni di Monica Bi maglieria e tessuti si intrecciano con virtuosismi d'artista e lavorazioni preziose e certosine.

"Per la sezione ready-to-wear della collezione mi fornisco da Ratti che mi procura i cashmere e le lane più pregiate mentre per i pizzi e gli altri tessuti d'alta moda mi rifornisco da Ruffo Coli di Como che serve le più importanti maison italiane e parigine di haute couture".

Sono stoffe magiche e aristocratiche, dalla guipure al devoré, dalle sete metallizzate al pizzo rebrodé fino al jersey intarsiato col lurex.

monicabi580d

 

Il risultato è un tripudio di forme lineari e a uovo che accarezzano le forme, in un'alternanza di tweed e pelle, di velluto e lana bouclé, di organza e ricami di perle e di cristalli come brina glacé interamente realizzati a mano.

Il tutto completato da accessori e gioielli creati da altre stiliste-artigiane che come Monica lavorano con passione rigorosamente in Italia: "Per la collezione autunno-inverno 2016-17 ho presentato in passerella le borse di Daniela Quartieri del brand Quartieri Alti mentre per i gioielli ho mostrato le creazioni di Me Jewels di Elisabetta Boitani e Maria Nardella".

Con l'obbiettivo di abbellire e impreziosire ogni capo, rendendolo sempre irripetibile.

Enrico Maria Albamonte

Share
comments

Moda