Leadership e organizazzione
Questo libro non è "nato" come tale, ma è il frutto di una serie di interviste ad un gruppo di persone che abbiamo definito "fuori dal coro" (legate cioè ad esperienze manageriali non tradizionali).
A ciascuna di queste interviste, su suggerimento di Chiara Lupi, Roberto Rebora ed il sottoscritto hanno fatto seguire una specie di controcanto, rifacendosi alle loro esperienze accademiche e professionali.
Potremmo quindi dire che si tratta di un contributo a più...teste e non un tradizionale pamphlet su un tema da secoli al centro di dibattiti non solo di natura manageriale.
2. Come cambia la leadership in tempo di crisi? E come l'organizzazione?
A mio modesto parere in tempi di crisi il concetto di leadership nella sua essenza non cambia, ma dovrebbe esprimersi attraverso modalità, ritmi e contenuti particolari, quali ad esempio una maggior attenzione alle esigenze dei singoli collaboratori, un ascolto più attento anche alle piccole cose, una presa di responsabilità più consapevole.
Ma non a caso ho usato il verbo nel tempo condizionale ("dovrebbe"): oggi la leadership è purtroppo...... silente.
Per quanto riguarda l'organizzazione più che cambiare dovrebbe essere in grado di reagire e di proporre soluzioni ed idee innovative. Anche in questo caso il verbo è al condizionale......
3. Questione solo di carisma, scelte economiche e umane o altro?
Mentre il termine carisma è legato al concetto di leadership, le scelte economiche ed umane sono aspetti di "contorno", che possono certo influenzare le dinamiche proprie della leadership ma non più di tanto in quanto non sono "elementi costituivi" del concetto di leadership.
Il carisma sarà sempre una modalità, spesso "pericolosa", di espressione della leadership, indipendentemente dagli scenari economici.
4. Quali sono le esperienze (tratte dal libro) che più ti hanno colpito?
Premesso che é difficile, se non impossibile, scegliere tra le 14 esperienze raccontate, mi piace ricordare i contributi dell' abate primate dei Benedettini Notker Wolf e della chef Mariuccia Ferrero.
Il primo, che si può avvalere anche della storica ricchezza della "Regola" di San Benedetto, ricorda quanto sia importante favorire l'autostima dei propri collaboratori e quanto sia fondamentale che i capi sappiano "rendersi superflui" per favorire la crescita di coloro che lavorano al loro fianco.
La seconda, che può raccogliere la saggezza diffusa nel corso dei secoli attorno al "buon cibo", sottolinea quanto sia importante che il leader esprima passione per quello che fa e che la sappia trasferire agli altri, i questo caso non solo collaboratori ma anche clienti e fornitori.
5. Esiste un modello ideale di leadership e di organizzazione? O per essere vincenti bisogna essere flessibili?
Parafrasando quello che dissero alcuni decenni or sono Lawrence e Lorsch in tema di strutture organizzative (Contingency Theory), penso che non possa esistere un modello ideale di leadership a cui poter fare riferimento, valido in assoluto a prescindere dal contesto in cui si manifesta.
Infine per essere vincenti penso sia necessario semplicemente essere bravi, aggettivo oggi desueto ma esaustivo e ricco di svariate sfaccettature.
Boniardi - Lupi - Rebora, Leadership e organizzazione, Libri Este, 20 €.