FESTIVAL DELLA POLENTA DI STORO DAL 4 AL 6 OTTOBRE

storo polenta 4 580

Storia della Polenta. La polenta, oggi, si fa con la migliore farina gialla di grandi mais rossi "bramati" fine e grossolani. Una volta, questo piatto povero, era fatto con farro e segale, grano saraceno proveniente in Italia dall'Asia già prima dei Romani. La granella di mais o grano-turco (quella piccola e tondeggiante molto rossastra che poi viene detta "nostrano") inizia ad essere coltivato alla metà del XVI° secolo secondo un testo della Repubblica di Venezia e verso la metà del secolo successivo aveva già preso piede in Veneto, Friuli, alta Lombardia e Polesine. E' alla fine del XVII° secolo che si hanno le prime ricette di farina di mais con altri cereali per cuocere la polenta.

Termine di origine latina, da puls o pultem, già utilizzato per indicare tutti i piatti di farine cotte in acqua a base di cereali e legumi come farro, orzo, grano saraceno e faine di fave e castagne. L'esclusività dell'uso del mais, quello a grana rosso, tondeggiante e piccolo, tipico della alta collina e montagna perché più rustico e resistente, si ha con le prime ricette scritte autentiche e firmate da cuochi italiani verso il 1720-1730. Era un piatto che saziava, dava energia fisica, ci voleva poco perché cambiasse sapore e assorbisse quello di una acciuga, di qualche cicciolo, di una crosta di formaggio. I territori primari furono le colline di Venezia, le Prealpi trentine e lombarde, i colli friulani e ognuno diede la propria impronta.

Storo polenta 1 580

Polenta di Storo. Oggi uno dei luoghi più noti, più antichi, più importanti della produzione di farina gialla di mais e quindi di piatti e ricette della polenta, è Storo, borgo antico nella valli Giudicarie, a nord di Bescia e del lago di Garda, e già in terra Trentina. Dal 4 al 6 ottobre si rinnova la V^ edizione nazionale del Festival della Polenta che attira curiosi, esperti, turisti e visitatori da tutto il nord-est per assaggiare la dozzina di ricette finaliste, selezionate, massime in degustazione.

Una giuria tecnica esperta ne giudicherà il valore, la bontà, la tipicità, la qualità...insieme anche ad un giudizio popolare. Storo prende il titolo di capitale della polenta italiana, soprattutto per aver recuperato le varietà antiche, un mix e incroci di Nostrano e Maranello, ottenendo un granoturco ideale per la farina, dal chicco rosso-arancio, piccolo, duro, lucido e dalle corone di grani ben allineati su una pannocchia piccola. Storo, borgo prealpino fondato dal popolo Retico, "distretto" della farina di granoturco, "l'oro di Storo", sempre più bandiera di una cultura dell'alimentazione tradizionale. Otto chioschi di polente preparano al momento le diverse ricette di polenta per il giudizio del pubblico. La polenta è un piatto povero che si arricchisce di ingredienti.                                                                           

pannocchie 

Domenica 6 ottobre 2019 la giuria di esperti e nutrizionisti e storici delle cultura a tavola, designerà la "polenta dell'anno" fra le tante sfide all'ultima trisa. Prenotazioni per carnet-assaggi: www.visitchiese.it e www.agri90.it . Sabato presso il Salone della Società Cooperativa Agri '90 - creata e voluta dal presidente Vigilio Giovannelli, una realtà che raccoglie, lavora e vende il prodotto di 350 ettari coltivati a granoturco oltre che a frutti del sottobosco coinvolgendo oltre 200 coltivatori - ospita l'incontro di inaugurazione con un tema importante come "l'agricoltura sociale di montagna". Quindi non solo produzione agricola, ma ambiente rurale integrato.

"La agricoltura di montagna non deve più essere considerata solo una produzione agraria, una impresa tradizionale – dice Giampietro Comolli, esperto di distretti produttivi Doc e turistici – ma svolge una azione indiretta glocal che impone norme, sostegni, leggi europee diverse. L'agricoltore di montagna, giovane o anziano, ha una funzione vitale per il territorio e l'ambiente anche di vallata, di fondovalle, di pianura. Questa polifunzionalità deve essere sancita dalla Pac-Europa e recepita con forza dai Psr regionali. Solo così si farà una scelta concreta, di prospettiva, di occupazione, di sicurezza e di salvaguardia di un ambiente sempre più soggetto ad eventi estremi, difficili che necessita di un governo serio non solo a monte ma preventivo. La montagna deve essere dotata dei migliori sevizi all'impresa e alle persone perché queste restino. Non parlo di guardiani del parco, ma di imprese autonome che cooperano con gli enti locali: fondi e lavoro per salvare la montagna e di conseguenza i cittadini a valle "

storno polenta 2 580

Tutto all'insegna della tradizione, dell'autenticità, della passione per la montagna e per i piatti genuini. Il consorzio turistico (www.visitchiese.it) ha predisposto interessanti itinerari e pacchetti per un weekend all'insegna della natura, della sostenibilità, del gusto e dei banchi dei prodotti tipici. Aperta per l'occasione la Famiglia Coop Valle del Chiese dove è possibile acquistare diversi alimenti prodotti nelle valli fra Pieve di Bono e Darzo.

RICETTE DELLA NONNA FUORI CONSCORSO A STORO                  
Polenta di Storo con quaglia e tartufo nero                                          
Ingredienti 4 persone:
- 1,8 litri di acqua
- 800 gr di farina gialla di Storo
- 100 gr di burro
- 200 gr di ricotta mascarponata
- 100 cc di vino rosso
- 4 metà di petti di quaglia e 4 coscette
- 50 gr di tartufo nero
- Cipolla bianca
- Sale e pepe quanto basta

Preparazione:Riscaldare in un paiolo di rame o anche di alluminio l'acqua, portare a bollizione, aggiungere il sale grosso a misura. Versare lentamente a spaglio la farina e continuare a mescolare, con un frullino o trisa per evitare la formazione di grumi. Lasciare riposare alcuni minuti, quindi rimettere sul fuoco e aggiungere la ricotta mascarponata, portare a bollizione l'impasto mescolando sempre nello stesso senso orario per 40 minuti circa. In un altro paiolo mettere il burro, aggiungere i petti di quaglia e coscette preventivamente scottate in acqua bollente togliendo la pelle, aggiungere la cipolla sottilissima, il pepe tritato fresco e fare scottare e rosolare aggiungendo spruzzate di vino rosso. Impiattare la polenta molto calda e lenta morbida che formi un letto, posizionare sopra la cosca e poi sopra ancora il petto di quaglia intero, affettare il tartufo nero quanto basta.

polenta storo 5

Cake giallo, farina di Storo al limone
Ingredienti per 4 persone:
- 60 gr di farina gialla di Storo finissima
- 100 gr di polvere di mandorle sbucciate
- 75 gr di zucchero filato
- 100 gr di burro morbido
- Buccia di due limoni
- 3 uova intere
- Lievito da pasticcere

Preparazione:Sbattere le uova intere con lo zucchero e aggiungere tutto il burro e montare con calma e completamente. Intanto portare il forno a una temperatura costante di 180 gradi. Continuare a mescolare aggiungendo la farina a spaglio e le mandorle molto lentamente ottenendo un impasto omogeneo e morbido. Aggiungere il lievito e le sole bucce gialle dei limoni grattugiate finemente. Continuare a mescolare ancora per 5 minuti. Versare l'impasto in una teglia ben imburrata. Mettere a cuocere in forno per 40 minuti tenendo sotto controllo la cottura. Togliere da forno e lasciare raffreddare, togliere la cake dalla teglia e mettere in frigo per una ora almeno.

Share
comments

Territorio