Versace: l'arte del corpo sublimato

Una seduzione abbagliante, un'energia inestinguibile e una voluttuosa carica erotica sono da sempre i tratti distintivi dell'estetica glamourous e dionisiaca di Gianni Versace, oggi sviluppata e attualizzata con coerenza e talento dalla sorella Donatella.

Nel 1997, dopo la prematura scomparsa del genio calabrese della moda internazionale, con la sua energia rock e il suo coraggio avanguardista di antesignana dello stile, ha assunto le redini della creatività della maison della Medusa.

La Medusa "da cui non si torna mai indietro" per usare le parole dello stilista, è il simbolo di un mondo di Barocco mediterraneo fatto di sartorialità iperbolica, di sperimentazione spinta fino ai suoi esiti più radicali e di gusto teatrale, mutuato dalle feconde sinergie con le coreografie, e i numerosi balletti di Maurice Béjart che già nel 1982 inizia un sodalizio artistico con Gianni Versace.

Il Versace costumista è inscindibile dal fashion designer che disegna abiti sensuali per l'industria del lusso con un ritmo vertiginoso e uno spirito senza precedenti, capace di catturare e anticipare magistralmente lo zeitgeist.

Le sue creazioni maschili e femminili di ready to wear stravolgono gli schemi del look borghese meneghino fin dal suo debutto da solista nel 1978 con le sue prime collezioni di prêt-à-porter: dopo una gavetta di prestigio negli uffici stile di Callaghan e Complice e parallelamente a una brillante collaborazione creativa con la Genny di Donatella Girombelli.

Questo cittadino della Magna Grecia figlio d'arte- la madre Franca era la sarta più apprezzata della Calabria- fonda a Milano nel cuore del quadrilatero il suo impero con l'aiuto della sorella Donatella e del suo alter ego finanziario Santo.

E' lui il primogenito più saggio, laureato in economia e cervello finanziario della neonata azienda. Il giovane Versace coniuga seta e pelle, lavora al laser la gomma sommata alla nappa più morbida, intarsia la maglieria con gli elmi degli opliti o con i motivi di Klimt, rielabora i classici tessuti maschili accostandoli al vinile, plasma drappeggi ellenizzanti e le mini asimmetriche o a balze piatte.

E infine piega la maglia metallica dei guerrieri di Excalibur, impreziosita con motivi e ricami virtuosistici mutuati dalla Secessione Viennese, dal rococò e dall'Optical Art, alle esigenze delle donne più belle e sofisticate del mondo per pepli da dea greca.

Sono sue fan Candice Bergen, Ornella Vanoni, Brooke Shields, Sharon Stone, Loredana Berté, Mina, Milva, Barbara De Rossi, Jane Seymour, Tina Turner, Brigitte Nielsen, fino alle top model anni'90 da lui trasformate in super star e sex symbol, come Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Linda Evangelista e Helena Christensen.

Tutte ammaliate dall'oroton, quella trama di ottone e alluminio, morbida come seta, fluida e scintillante come mercurio liquido ma anche dalla straordinaria padronanza delle tecniche della couture che Versace dimostra fin dal suo debutto a Parigi con la linea di alta moda 'Atelier Versace' nel 1990.

La griffe conquista il fashion system per il suo funambolismo fra il lessico neoclassico della couture e le vibrazioni dello street style più evoluto, nutrito di arte contemporanea e di cultura pop.

Oltre al mondo della cultura, dell'arte, del teatro e della danza, Versace espugna il cuore di molte celebrità: Madonna, Sting, Elton John, Prince, Liz Hurley, John Bon Jovi, Sylvester Stallone, Joan Collins, Jane Fonda, Lady Diana e molti altri.

Oggi la maison Versace è tornata agli antichi fasti e ha rilanciato l'Atelier a Parigi e la linea giovane Versus, sinonimo di un universo aperto ai nuovi fermenti creativi e a iniziative multimediali di arte, moda e tecnologia introducendo anche un nuovo format design per i suoi flagship store più strategici nel mondo.

Gianni Versace Spa
Via Manzoni, 38
20121 Milano

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