Dolce & Gabbana, la grandezza del genius loci
Ferina e conturbante come la lupa di Verga, ma anche maliziosa e aristocratica come l'Angelica de 'il Gattopardo'.
La musa di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, in arte Dolce & Gabbana, ribattezzata dai due creativi 'terrona sexy' è l'incarnazione di quelle 3 esse, ossia 'sicilianità, sartorialità e sensualità' che definiscono da anni l'identità del brand.
Una parabola creativa che si dipana nel segno del glamour mediterraneo e del decorativismo neobarocco, legato a doppio filo all'iconografia neorealista di Visconti e Rossellini ma anche al surrealismo di Fellini e all'epopea sicula di Giuseppe Tornatore di "Baarìa".
Il loro mood rétro ma originalissimo è subito amato da star d'oltreoceano del calibro di Demi Moore, Scarlett Johansson, Nicole Kidman e Isabella Rossellini.
È apprezzato perfino da un'icona pop come Madonna nei costumi creati per lei dal duo dinamico della moda per il Girlie Show tour del 1993, una tappa fondamentale nell'ascesa del brand.
Il loro percorso lastricato di successi inizia negli anni'80 da un sodalizio affettivo: i due stilisti si conoscono nello studio di Giorgio Correggiari.
Oggi svettano nel firmamento della haute couture con una linea di alta moda che, debuttando nel luglio 2012 a Taormina, oggi sfila per pochi intimi in città d'arte e storia, rigorosamente italiane come Milano e Venezia.
Domenico Dolce, classe 1958, viene da Polizzi in provincia di Palermo dove si forma nell'atelier di famiglia; Stefano Gabbana invece, nato nel 1962, è lombardo purosangue e studia Fashion Design all'Istituto Marangoni, dove si è formato anche Franco Moschino.
Il battesimo di fuoco avviene nel 1985 quando, invitati da Beppe Modenese, esordiscono sulla passerella di Milano Collezioni Nuovi Talenti.
La loro è una linea sartoriale, giocata inizialmente sul jersey, sui drappeggi rococò, i volumi trasformisti, gli scialli vedovili e le bluse candide adorne di trine.
Il look modulato dai due creativi propone fin dagli inizi un guardaroba trasversale e trasgressivo, giocato sull'ambiguità di impeccabili tailleur androgini gessati e tubini da maliarda.
Scolpiscono una fisicità procace da alternare a fantasie animalier, sontuosi ricami gioiello e boa di pelliccia coloratissima, ma anche a blouson patchwork.
Nella versione maschile si declina nella rilettura moderna di un picciotto chic vestito di coppola, gilet scuro, giacche di broccato e velluti rustici che occhieggiano allo street style e alla tradizione del country tailoring.
Dopo la recente chiusura della linea young D&G, lanciata nel 1994 con accenti rock, oggi l'impero di Dolce&Gabbana punta sull'eccellenza manifatturiera di virtuosismi d'alta moda.
Oggi il brand ha un riposizionamento verso la fascia più alta del mercato fashion, investendo sulla diversificazione: accessori in pelle e in seta, moda per bambini, occhiali, orologi, profumi, cosmetici, gioielli e ristoranti haut-de gamme.
Oltre a impegnarsi con il multibrand Piave 37 nella ricerca di nuovi talenti del Made in Italy, come Andrea Incontri, Fausto Puglisi, Elisa Palomino e molti altri.