Fra arte, moda e artigianato Altaroma conquista un ruolo per la capitale
Cala il sipario sulla fashion week dedicata alla sperimentazione e all'eccellenza dell'artigianato d'avanguardia mirante a ritagliare per Roma un posto d'onore fra le città del Made in Italy.
Roma caput modae? L'idea e il pensiero ci sono e anche il sostegno del governo che attraverso il Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) sta seguendo l'evoluzione del progetto Altaroma, contenitore multidisciplinare che affianca varie espressioni creative cercando di far dialogare sempre di più l'arte e la moda.
Non a caso è stata proprio la mostra 'Matrice' dedicata allo scultore dell'Arte Povera Giuseppe Penone e ospitata nel Palazzo della Civiltà Italiana quartier generale di Fendi ad aprire le danze del ricco calendario di Altaroma.
La mostra che rimarrà aperta fino a luglio, anticipa la grande donazione di un'installazione che l'artista piemontese esponente dell'arte povera farà grazie al contributo di Fendi alla città di Roma e ai romani, primo artista di arte contemporanea invitato a compiere un gesto di tale portata per la cultura della capitale. Ma entriamo nel vivo.
L'ultima edizione di Altaroma da poco conclusasi ha puntato i riflettori sull'artigianato più sperimentale di A.I. Artisanal Intelligence da un'idea di Clara Thosi Pamphili e Alessio de' Navasques che perfino la società Value Retail, leader a livello globale nello sviluppo di progetti immobiliari di luxury lifestyle, si sta impegnando a sostenere.
Questa volta sono stati invitati i maestri artigiani dell'antica arazzeria di Penne in Abruzzo, che iniziarono a collaborare negli anni '60 con Brioni, a presentare le loro 'contaminazioni' con capi di abbigliamento e accessori di designer d'avanguardia selezionati meticolosamente, come spiega Tosi Pamphili, in 3 mesi di duro lavoro di scouting.
Ed è proprio la ricerca e la scoperta di nuovi talenti l'anima di questa manifestazione, Altaroma, che punta a seguire e a far sbocciare i giovani virgulti della moda di domani partendo dalle collezioni di abiti e accessori dei finalisti e dei vincitori di Who is on next?
Per poi valorizzare le creazioni di Greta Boldini, Marianna Cimini fino a Brognano e Melampo e ancora Miahatami senza dimenticare la passerella di alcuni stilisti provenienti dal Portogallo ed EdithMarcel, una carrellata di idee afferenti al ready-to-wear per l'autunno-inverno 2017-18.
Questa edizione è stata arricchita da incontri e appuntamenti al Maxxi fra i quali uno molto stimolante sul ruolo di Roma nello scenario della reinvenzione artistica con il direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli, e con il presidente di Altaroma, Silvia Venturini Fend.
La manifestazione stavolta ha trovato nell'ex caserma di via Guido Reni 7 la sua nuova sede, ha premiato anche le iniziative sviluppate nel tessuto connettivo urbano.
Come l'evento Road to Style e i nuovi stilisti che hanno esposto le loro creazioni al Coin Excelsior, senza tralasciare i big dell'atelier, la sezione che incorpora gli esponenti dell'alta moda fatta a mano e realizzata appunto in sartoria con metodi e tecniche d'antan.
Fra le punte di diamante di questa rassegna di alta moda svettano Gattinoni Couture e Renato Balestra.
Gattinoni Couture guidata dal presidente Stefano Dominella e dal direttore creativo Guillermo Mariotto ha presentato una collezione dedicata al Sogno nei saloni di un ateneo, la Link Campus University, molto vicina con i suoi corsi ai giovani aspiranti stilisti e stylist.
Il tema onirico della leggerezza è stato sviluppato con evanescenti nuvole di organza lavorate a punto smock e abiti a vita alta talora cosparsi di ricami fatti con frammenti di porcellana abbinati ai gioielli di Gianni De Benedittis per Futuro Remoto.
Renato Balestra dal canto suo si è ispirato a Botticelli e alla sua primavera usando il plissé e il ricamo con tessuto a piene mani con una profusione di glicine, peonie e bouganville in tessuti impalpabili su abiti di grande allure sartoriale e preziosità.
Balestra si è meritato dalle mani del sindaco Virginia Raggi la medaglia del Natale di Roma 2016, coniata in occasione del 60esimo anniversario del gemellaggio tra Roma e Parigi.
Un riconoscimento importante al binomio Roma-Alta Moda che è stato celebrato anche da altre maison.
Fra queste Giada Curti ha ripreso i dipinti di Alma Tadema con abiti inondati da fantasie floreali, Camillo Bona che ha sfruttato le risorse espressive del pizzo in tutte le sue più suggestive declinazioni alternandolo al plissé soleil.
Nino Lettieri ha invece giocato su magniloquenti divertissement in bianco e nero in omaggio all'ésprit de geometrie e all'optical art.
Notevoli ed estrose come sempre le creazioni di Vittorio Camaiani, lo stilista preferito di Marina Ripa di Meana, che stavolta ha tratto spunto dal segno grafico dei baffi di Velàzquez e dai riccioli barocchi per decorare abiti, pants e bluse decorate da virgole e baschine ispirate alle 'lattughe' dei colli seicenteschi.
Brillano come sfere stroboscopiche le creazioni di Rani Zakhem stilista del Medio Oriente che ha assemblato un guardaroba molto grintoso ideale per un party allo Studio 54. Per luccicare come falene.
Enrico Maria Albamonte