Castello di Gropparello, cena in costume

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Il 12 aprile 2014 “Dell’Invidia e delle Liti” porta al Castello di Gropparello (PC) le tinte fosche di una cena in costume, con un piatto forte d’eccezione: il delitto.

Sebbene forse siamo ormai abituati alle insidie e ai diabolici piani tramati alle spalle di ignare vittime in contesti contemporanei, non esiste alcun dubbio che un antico castello dove ogni angolo è un nascondiglio e l’ombra copre anche i pensieri più malvagi  sia lo scenario ideale per un delitto.

E quante sono, in effetti, le vicende a tinte fosche che la storia ci ha tramandato. Molte, certo, ma non tutte. L’intrigo di corte, nel bel mezzo di un banchetto in costume, è infatti l’ingrediente segreto per la più classica delle cene con delitto.

AlCastello di Gropparello esempio di maniero guelfo perfettamente conservato immerso nel Parco Naturale delle Gole del Vezzeno sulle colline piacentine e affacciato su un orrido di grande interesse geologico e paesaggistico “Dell’Invidia e delle Liti”, uno degli eventi più intriganti della primavera, che dalle stanze, dal panorama, dalle mura e dalla ricchissima storia che in esso aleggia traggono l’atmosfera perfetta per una immersione nelle atmosfere del giallo e del mistero.

Per l’occasione, il soggetto della vicenda al centro della quale si troveranno i commensali, chiamati a partecipare attivamente alla soluzione del caso ha come premessa il banchetto organizzato dal Conte.

Fra gli invitati, madonna Amalasunta, la sorella del Conte, una giovane e frivola ereditiera di nome Elisabetta accompagnata dal tutore padre Anselmo, monaco decisamente poco ortodosso appartenente alla Santa Inquisizione, e infine l’alchimista Mastro Giovanni da Volterra.

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