Marrone del Mugello Igp, grosso e buono
Un'ampia cintura di monti e colline che degradano fino alla pianura adiacente il corso del fiume Sieve, insieme con numerosi centri abitati minori e cascinali isolati costituiscono il paesaggio tipico del Mugello, regione storica della Toscana situata a Nord-Est di Firenze.
L'amenità del paesaggio e la vicinanza con il capoluogo toscano vi hanno fatto sorgere nei secoli numerose ville signorili di soggiorno estivo; alcune località sono anche oggi assai frequentate per villeggiatura.
I centri abitati principali sono Borgo San Lorenzo, nel cuore della regione, che può essere considerato come il capoluogo, Barberino di Mugello, Scarperia (sede dell'autodromo del Mugello), San Piero a Sieve e Vicchio.
In questo territorio è prodotto il Marrone del Mugello Igp, una castagna prodotta da piante appartenenti a una serie di ecotipi locali tutti riconducibili alla varietà Marrone Fiorentino.
Caratteristiche
Il Marrone del Mugello IGP ha una pezzatura medio-grossa (si contano non più di 80 frutti per ogni chilo), una forma ellissoidale, apice poco pronunciato, una faccia laterale piatta e l'altra convessa.
La base è in genere piatta e di colore più chiaro rispetto al pericarpo. La polpa è bianca, croccante e di gradevole sapore dolce. Il pericarpo, facilmente distaccabile dall'episperma, è sottile, di colore bruno rossiccio con striature scure in senso meridiano in numero variabile da 25 a 30.
Il seme, di norma uno per frutto, si presenta di polpa bianca, croccante ha spiccato carattere di dolcezza, non è particolarmente farinoso o astringente. Ha note di vaniglia, nocciola e mandorla e in minor misura di pane fresco.
La qualità e la notorietà raggiunge il massimo con il "Marron Buono di Marradi", molto apprezzate anche le varietà italiane: Carpinese, Fragonese, Cecio, Montanina e Reggiolana.
Gastronomia
ll Marrone del Mugello IGP può essere consumato fresco oppure trasformato. È ideale consumarlo arrostito o lessato, ma riesce a esprimere tutta la sua bontà anche in molti piatti, dai primi ai secondi, specialmente per aromatizzare gli arrosti o le carni in umido.
Trovano sicuramente ampio impiego nell'industria dolciaria, come base per la preparazione del castagnaccio o dei marron glacé e in quella di trasformazione in farina, confetture o marmellate.
Proprietà nutrizionali
È nutriente e allo stesso tempo digeribile, essendo ricco di amido come il frumento. I marroni freschi hanno un contenuto calorico abbastanza elevato (180 Kcal ogni 100 g), ma con pochi grassi e per la maggior parte insaturi.
Sono ricchi di sali minerali (soprattutto potassio e, in misura minore calcio, magnesio, fosforo e ferro), contengono anche antiossidanti della famiglia della vitamina E ma anche un alto tenore di polifenoli. Non contengono glutine.
Fasi della produzione
Nella sua coltivazione non si utilizzano fitofarmaci e fertilizzanti e per la conservazione del prodotto non si utilizzano trattamenti chimici e additivi: si possono curare i frutti con un bagno in acqua fredda che può essere preceduto da uno in acqua calda.
Nelle famiglie è in uso la surgelazione del marrone pelato. I marroni destinati al consumo fresco hanno pezzatura non inferiore a 80 pezzi per kg.
La raccolta, così come la successiva scelta del prodotto, è effettuata generalmente a mano nei mesi di ottobre e novembre. La calibratura, invece, si ottiene mediante vagli rotanti.
Il prodotto è immesso al consumo dal 5 ottobre come prodotto fresco, "fresco curato", secco con guscio, secco sgusciato e farina.
Zona di Produzione
Il Marrone del Mugello IGP viene prodotto in un territorio comprendente alcuni comuni della provincia di Firenze, corrispondenti ad una parte della zona del Mugello, nella regione Toscana.
Riguarda l'intero territorio dei comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Dicomano e parte del territorio dei comuni di Borgo Lorenzo, Firenzuola, Londa, Rufina, San Godenzo, Scarperia, Vicchio.
I castagneti, quantificabili in 3.322 ettari, sono ubicati nella fascia altimetrica che va dai 300 ai 900 metri di altitudine con densità massime di 120-160 piante ad ettaro.
La storia
La coltivazione dei castagneti da frutto nella zona del Mugello può farsi risalire all'epoca romana, ma è dal Medioevo in poi che si hanno numerosi documenti e notizie certe sulla diffusione e importanza della coltura, con particolare riferimento ai marroni.
I secolari castagneti da frutto della zona hanno continuato, fino alla fine degli anni '50, a costituire un'importante e insostituibile fonte alimentare e di reddito per le popolazioni locali. Tanto da far meritare alla pianta del marrone "grosso e buono" l'appellativo di "albero del pane".
Dopo un periodo di forte regresso di circa 30 anni, dovuto al marcato spopolamento della montagna, al cambiamento delle abitudini alimentari e alla comparsa del cancro corticale, dagli anni '80 si sta assistendo a una diffusa ripresa di questo settore.
Consorzio di Tutela del Marrone del Mugello Igp
c/o la Comunità Montana del Mugello
Via Palmiro Togliatti, 45
50032 Borgo San Lorenzo (FI)
Tel. 055 840 11 58
www.ilmarronedelmugello.it
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