Cipollotto Nocerino DOP, dolce e tenero
A metà strada tra Napoli e Salerno, il territorio dell'Agro Nocerino Sarnese, più semplicemente detto Agro, è costituito da due aree geografiche attigue della Campania, l'Agro Nocerino e l'Agro Sarnese, situate nella valle del fiume Sarno.
L'area ha terreni di origine vulcanica particolarmente fertili in cui viene coltivato, in gran parte, il Cipollotto Nocerino DOP, un ortaggio appartenente alla famiglia Allium Cepa L., una pianta erbacea con ciclo vegetativo biennale.
Le caratteristiche
Alla raccolta ha un calibro di 2-5 centimetri (fa parte delle cipolle di medio-piccole dimensioni), con bulbo tunicato di forma cilindrica, schiacciata ai poli, e leggero ingrossamento alla base delle foglie.
Il colore delle tuniche interne ed esterne è interamente bianco; la polpa è succulenta e di sapore dolce con foglie di color verde intenso, di forma lineare terminante a punta.
Essendo una cipolla a raccolta primaverile (da marzo a giugno) è utilizzata soprattutto per il consumo fresco, non avendo un’elevata propensione alla conservazione.
Deve le sue caratteristiche di pregio, che lo fanno distinguere da altri analoghi prodotti, soprattutto alle particolari ed eccezionali condizioni geo-pedologiche dell'area dove viene coltivato.
È noto che i terreni dell’Agro nocerino-sarnese e dell’area stabiese-pompeiana, per la loro origine vulcanica, sono sciolti, pianeggianti e di elevata fertilità e quindi conferiscono ai prodotti agricoli locali caratteristiche di elevato pregio, come nel caso del pomodoro San Marzano Dop.
Valore nutrizionale
Le sue caratteristiche qualitative e organolettiche sono legate soprattutto alla tenerezza del bulbo e alla dolcezza della polpa, poco acre e piccante, che ne fanno un prodotto di elevata digeribilità.
È particolarmente richiesto sui mercati nazionali e internazionali. Ricercato dagli chef locali è gustato quasi sempre fresco accanto a insalate verdi e di pomodori, ma è presente anche in primi piatti e utilizzato per guarnire tanti altri manicaretti d’autore.
Il prodotto finito, sin dal momento successivo alla raccolta, subisce una serie di lavorazioni che gli conferiscono quel valore aggiunto indispensabile per competere sul mercato globale.
Il prodotto viene sottoposto a: pelatura del bulbo, lavaggio, selezione, taglio parziale del ciuffetto radicale e delle foglie, legatura a mazzetti, condizionamento. Il prodotto immesso al consumo è classificato di prima categoria mercantile.
Zona di produzione
La coltura del Cipollotto Nocerino DOP è concentrata nell’Agro sarnese-nocerino in provincia di Salerno, e nell’area pompeiano-stabiese in provincia di Napoli.
I comuni interessati sono 21 delle province campane di Salerno e Napoli. L’estensione della superficie interessata è valutabile in oltre 1.400 ettari, per una produzione di circa 50mila tonnellate di prodotto fresco, corrispondente a un fatturato che supera i 30 milioni di euro.
Il Cipollotto Nocerino DOP viene praticamente coltivato e commercializzato tutto l’anno, grazie al clima mite e al terreno fertile che consentono di distribuire le semine o i trapianti lungo un periodo che va da luglio ad aprile. All’estero è particolarmente apprezzato sul mercato olandese, tedesco e belga.
Cenni storici
I bulbi della pianta da cui si ricava il Cipollotto Nocerino DOP sono prodotti da oltre 2mila anni nell’Agro nocerino. Nella Pompei antica, difatti, cipolle locali sono raffigurate nei dipinti del Larario del Sarno, la cappella dove erano custoditi i Lari, gli dei protettori della Casa.
Anche a Pompei, come in Egitto e in Grecia, la cipolla, per i suoi effetti benefici e curativi, era considerata una identità sacra. Il dipinto sintetizza graficamente la realtà della varietà locale, che già all’epoca, rappresentava un’importante e tipica espressione della ruralità locale.
È raffigurato il fiume Sarno, mitizzato con sembianze umane, il quale, da nume protettore, osserva e tutela la produzione e il commercio dei cipollotti che, prodotti nella sua fertile Valle del Sarno, vengono trasportati con una barca sulle sue acque fino alla città di Pompei.
Testimonianza unica e straordinaria che certifica la vocazionalità storica dell’area a tale coltura. Le cipolle raffigurate sono bianche e piccole, pressoché identiche a quelle riferibili oggi al “Cipollotto Nocerino DOP”.
Dal che si deduce che l’Agro sarnese-nocerino-pompeiano storicamente presenta le condizioni ottimali per la coltivazione di cipolla e che per oltre 20 secoli su questa area si sono coltivati e tramandati ecotipi con le stesse caratteristiche fenotipiche.
Molto verosimilmente con lo stesso plasma germinale di quelle che ancora oggi fanno parte del Cipollotto Nocerino DOP. Altre citazioni storiche riportano che nel Medio Evo le cipolle dell’Agro venivano conferite al mercato insieme con le arance, i limoni e le castagne delle aree limitrofe.
La famosa Hippocratica Civitas della Scuola Medica Salernitana, fiorente già alla fine del 1400, nel Regimen Sanitas Salernitanum ne consiglia l’uso. Alla fine dell’800 e nei primi anni del ‘900 gli ecotipi riferibili al Cipollotto Nocerino DOP vengono riportati e descritti nei manuali di Agronomia e nei cataloghi delle più importanti ditte produttrici di sementi.
Anche dopo la seconda Guerra Mondiale la coltura del cipollotto bianco ha avuto una rilevante importanza nei sistemi produttivi locali.
Con il boom del pomodoro e delle altre specie ortive l’orticoltura meridionale e campana in particolare fu molto apprezzata e richiesta dal mercato internazionale favorendo una dinamica filiera agroalimentare che proprio nell’agro sarnese-nocerino trovò la sua massima espressione.
Anche il Cipollotto Nocerino DOP ebbe un notevole incremento produttivo e già da alcuni decenni partecipa da protagonista allo sviluppo dell’agricoltura dell’Agro.
Consorzio di tutela del Cipollotto Nocerino DOP
Via Fucilari, 28
84014 Nocera Inferiore (SA)
Tel. 0583 05 0061