Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP, la bontà roerina
Poirino è un comune piemontese situato nella provincia di Torino. È posto al centro di un vasto altopiano di terre argillose disseminato di laghetti di origine naturale (le "peschiere").
Questi pescosi specchi d'acqua hanno rappresentato per secoli una risorsa alimentare ed economica fondamentale per il sostentamento delle comunità.
In particolare, una pregiata varietà di Tinca Gobba Dorata ha trovato nelle acque basse, calde e limacciose del Pianalto di Poirino (che comprende 24 Comuni), il proprio habitat ideale nutrendosi di piccoli invertebrati e mostrando una notevole prolificità.
Si tratta di una piccolissima produzione: in tutto si arriva a circa 60 quintali. Una cifra irrisoria rispetto, ad esempio, alle 50 mila tonnellate annue di trote che si allevano in Italia o alle 1800 di pesce gatto.
La Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP è un pesce d'acqua dolce, allevato in laghetti naturali ed apprezzato per le carni magre, leggere e compatte, e per il gusto pregiato. È la parente di carpa, barbo, cavedano e arborella; ha la forma gibbosa e la livrea dorata – detta appunto "gobba dorata" – ed è allevata da sempre negli stagni del Pianalto di Poirino.
L'elevata qualità della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP è garantita dalla peculiare filiera produttiva. Gli stagni in cui vive sono completamente in argilla, alimentati da acque di qualità che si caratterizzano per essere torbide e di colore giallognolo.
Proprio il colore delle acque è probabilmente responsabile della particolare colorazione tendente al dorato di questo pesce, assunta per esigenze mimetiche.
L'alimentazione è naturale, non forzata, eventualmente integrata con cereali macinati provenienti dal territorio e privi di OGM.
Caratteristiche
La Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP viene consumata quando raggiunge una taglia di circa 100 gr. La pelle ha una colorazione brillante grigio-grafite o verde opalino sul dorso e giallo dorato sui fianchi.
Le sue carni sono delicate, elastiche, sode e non grasse, dal colore bianco roseo che diventa rosso nei muscoli delle pinne.
Il gusto è tenue, meno deciso rispetto a quello del pesce di mare e privo di sapore di fango. L'odore si contraddistingue per la sua fragranza di acqua dolce senza alcun sentore di fango o erba.
Cenni storici
In quest'area, ai confini tra le province di Torino, Cuneo e Asti, esistono numerosi laghetti artificiali già dal XIII secolo.
Qui, un tempo, ogni famiglia contadina aveva una peschera o una tampa – così si chiamano nel dialetto locale gli stagni adibiti ad abbeveratoio per gli animali o a serbatoio per l'irrigazione – e vi teneva le tinche per il proprio fabbisogno.
La pesca si pratica nei mesi più caldi: in passato coincideva con il periodo della mietitura del grano, ma oggi le tinche si "raccolgono" da aprile a ottobre, ad almeno un anno dalla nascita.
Degli oltre 300 laghetti presenti nella zona del pianalto di Poirino, ne sono rimasti in attività ormai poco più di 100.
Benché il valore commerciale di questo pesce autoctono sia alto, l'allevamento della tinca è in crisi. Dagli anni Sessanta sono state abbandonate le attività agricole e zootecniche di cui l'allevamento della tinca costituiva un'integrazione.
Il Presidio ha avviato una collaborazione con il Dipartimento di Scienze Zootecniche dell'Università di Torino per offrire assistenza agli allevatori di tinche e ha messo a punto un disciplinare di allevamento.
Gastronomia
Le tinche del Presidio sono protagoniste della cucina tipica roerina. Si consuma dopo cottura, in carpione o come paté. Ottima fritta e per preparare succulenti risotti.
La ricetta classica le vuole fritte e poi marinate in un'emulsione di aceto, vino bianco ed erbe aromatiche: è il classico carpione piemontese, da mangiare freddo come piatto estivo.
Se vi capita di passare dalle parti di Poirino o nel Roero, non perdete l'occasione di assaggiarle: molti ristoranti della zona le servono abitualmente.
Ma meglio ancora ne scoprirete la finezza se le gusterete leggermente infarinate e fritte in olio bollente. Accompagnatele con un bicchiere di arneis del Roero.
La Tinca dorata è stata adottata da Slow Food come uno dei Presidi della Provincia di Torino. La Commissione Europea, nel mese di febbraio 2008, ha dato il via libera all'iscrizione della Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino nel Registro europeo delle Denominazioni d'Origine Protetta (DOP).
Dove si trova
La Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP viene venduta in azienda o direttamente ai ristoratori. Non si vende al mercato del pesce perché è un prodotto di nicchia. Si trova in vendita fra fine marzo inizio aprile e fra fine settembre inizio ottobre.
Associazione Produttori della Tinca Gobba Dorata
del Pianalto di Poirino DOP
Via Cesare Rossi, 5
10046 Poirino (TO)
Tel. 011 94 50 235
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www.comune.poirino.to.it